00 29/12/2006 12:54
2006: Loeb e' sempre piu' 'cannibale'
(AGM-DS) - Milano, 29 dicembre - Il francese Sebastien Loeb conquista il suo terzo titolo mondiale consecutivo malgrado un infortunio. Loeb e' il cannibale del rally. Niente lo ferma, neppure nel 2006. Ne' i secondi posti dietro Marcus Gronholm all'inizio della stagione, ne' gli inconvenienti tecnici (da registrare un suo rientro alla fine di una tappa senza una ruota), ne' i guai fisici, come la rottura di un braccio a tre gare dalla fine. Per la terza volta di fila, Loeb si conferma il campione del mondiale di Rally. Niente possono i suoi avversari di sempre, Solberg e Groenholm, contro la Citroen del francese, che passa al team belga Kronos dopo i successi nel 2004 e nel 2005 (campionato vinto addirittura con 4 gare di anticipo).

La stagione parte abbastanza male per Loeb. A Montecarlo (20-22 gennaio) e in Svezia (3-5 febbraio) arriva dietro alla Ford di Gronholm. Il riscatto arriva dal Messico, all'inizio di marzo. Fino al 21 maggio continuera' a calcare il gradino piu' alto del podio: dopo il Messico vince in Catalogna, poi in Francia, in Argentina, e, infine, in Sardegna. Proprio nell'isola dove aveva fatto registrare il suo primo successo in carriera conclude una striscia positiva che gli permette di concludere la stagione con relativa tranquillita'. Sugli sterrati dell'Acropoli, infatti, chiude secondo dietro a Gronholm, torna sul podio con l'asfalto di Germania, ricede lo scettro a Gronholm sulle nevi di Finlandia e, infine, a settembre trionfa prima in Giappone e poi a Cipro. E' il suo rally vinto numero 28, staccando cosi' di due il record assoluto di Carlos Sainz, fermo a quota 26. Il campionato sembrerebbe ermeticamente chiuso, ma il caso vuole che Gronholm possa usufruire di un'ultima chance. Il 26 settembre Loeb si sta infatti allenando con la sua mountain bike quando cade, fratturandosi l'omero del braccio destro. I punti di vantaggio sono 35, quelli a disposizione nelle ultime quattro gare sono 40. Loeb, che non puo' partecipare ai rally, deve solo accomodarsi in poltrona e vedere Gronholm vincere in Turchia e gioire per Hirvonen, che in Australia, il 29 ottobre, vince il rally e gli regala il titolo mondiale, complice il quinto posto del rivale numero uno. Inutili i primi posti del finlandese nelle ultime due corse di Nuova Zelanda e Gran Bretagna, anche se proprio grazie a questi risultati nel campionato costruttori la Ford (195 punti) riesce a precedere la Kronos (166). Da registrare, in Nuova Zelanda, una nuova scorribanda di Valentino Rossi sulla Subaru Impreza. Alla fine, il pilota della Yamaha si piazzera' undicesimo.

Il 2006 ha anche registrato la vittoria dell'ex sciatore Luc Alphand nella Dakar, al volante della sua Mitsubishi davanti a De Villiers e Roma. Ancor prima di tagliare il traguardo di Lac Rose, il pilota transalpino era certo del primato. Alphand ha viaggiato accompagnato dal co-pilota Gilles Picard; succede nell'albo d'oro a Stephane Peterhansel. Sul gradino intermedio del podio, il sudafricano Giniel De Villiers; al terzo posto lo spagnolo Nani Roma. Per quanto riguarda le moto, si impone lo spagnolo Marc Coma, che precede il dominatore della scorsa edizione, il francese Cyril Despres. Sul gradino piu' basso del podio l'italiano Giovanni Sala. Per quanto concerne i camion, successo del russo Vladimir Chagin, a bordo di un Kamaz. Anche l'edizione di quest'anno e' stata teatro di tragedie. Il primo a perdere la vita e' stato il motociclista australiano Andy Caldecott, nel corso della 9.a tappa. Il centauro della KTM al km 250 e' caduto mentre percorreva il tragitto di 599 chilometri che doveva portarlo da Nouakchott a Kiffa in Mauritania, nello stesso tratto dove aveva trovato la morte Fabrizio Meoni nel 2005. Altri due decessi funestano la Dakar nelle tappe successive: si tratta di due 12enni spettatori della competizione, morti in seguito all'impatto con mezzi della carovana.

www.datasport.it/leggi.aspx?id=4182388