00 09/10/2006 14:43
Todt: "Basta piangere"
Il dg della Ferrari dopo la grande amarezza di Suzuka: "Le delusioni si superano come le cattive digestioni". Ancora ignote le cause del cedimento meccanico





SUZUKA (Giappone), 9 ottobre 2006 - La Ferrari il giorno dopo. Ossia un team che vuol vedere oltre le ceneri di Suzuka e i fumi di un motore che si è guastato a 16 giri dalla bandiera a scacchi. Dopo l'inevitabile amarezza di ieri, la nuova parola d'ordine è non piangere sul latte versato in Giappone. Oggi l'atmosfera in casa italiana è soprattutto di riflessione: sulle cause della rottura, che ancora non ha un perché, e sulle prospettive avvinte come l'edera all'ultimo GP della stagione, quello che si correrà in Brasile fra due settimane.
Stamani - mentre si reimballava tutto nei container compreso, con la massima cura, il motore incriminato - Suzuka era già storia: una pagina meno brillante, che però serve anche a far risaltare, a rendere più umani tanti altri trionfi. Quello di ieri è stato il primo ritiro del campione di Kerpen per un guasto al motore dopo 6 anni e 111 gare (l'ultima rottura a Magny-Cours nel GP di Francia il 2 luglio 2000, con Alonso che ancora non aveva debuttato in Formula 1) e così, assieme al direttore generale Jean Todt, lo stesso presidente Luca Montezemolo non ha esitato a mobilitarsi per tenere su il morale della squadra con parole di orgoglio ed incoraggiamento: ora l'importante è concentrarsi di nuovo guardando al Brasile e al campionato costruttori.
Todt ha ammesso che non è stato ancora possibile stabilire quel che sia successo: solo accurate analisi del cedimento meccanico potranno fare luce sul guasto. Le delusioni, ha detto il responsabile della Ferrari, "si superano come le cattive digestioni": con il tempo e con la comprensione di quel che è andato di traverso. In casa Ferrari si ammette certo che non si viveva una delusione del genere dal 1997 a Jerez. Si smentisce però che si sia voluto troppo da quel motore, con una condotta eccessivamente aggressiva: "Sono macchine testate per ben altri chilometraggi" spiega Todt. Ma intanto l'avventura continua.


(gazzetta.it)