00 02/12/2005 14:03
Se c'è un titolo il cui sviluppo può definirsi “tormentato”, questo è proprio Kameo. Progetto inizialmente pensato nientemeno per il Nintendo 64 e sapientemente riciclato sulla console nero-crociata al passaggio di Rare da Nintendo a Microsoft. L'adattamento al nuovo hardware, durato probabilmente più del previsto, ha però convinto Rare a posticiparne il lancio, optando infine per l'uscita “in grande stile” sulla neonata Xbox 360. Quello che però non sembra essere variato è lo stile fiabesco adottato per riprodurre il magico mondo di Kameo, rimasto del tutto invariato rispetto all'impostazione pensata da Rare fin dalle sue fasi progettazione. Kameo è la figlia del Re Solon e di sua moglie Theena. Per volere dello stesso Re, il popolo elfico strinse una profittevole alleanza con i temibili Troll giungendo ad una duratura pace, interrotta solo dalla ribellione di Thorn, il più potente e ribelle dei troll. Andato in guerra per difendere il proprio reame, Solon perì in combattimento, lasciando a sua moglie il compito di lasciare ad una delle figlie (Kalus e, appunto, Kameo) la sua eredità più importante, ovvero la capacità di sfruttare i poteri dei guerrieri elementari. La scelta di Theena ricade su Kameo, suscitando le ire della sorella (si scoprirà poi che in realtà Kameo non è figlia della coppia), che si volgerà al male e al servizio di Thorn, che rapirà parte della famiglia di Kameo.




Una volta raccolti tutti i e dieci gli elementi potrete selezionarli tramite questo pannello.

Gli effetti di luce di Kameo sono eccellenti.

Ecco l'album dei nostri guerrieri elementali, ormai completo.



Da qui in poi il comando delle operazioni passerà a noi che ci ritroveremo ai controlli della bella Kameo. La particolarità del titolo Rare risiede nella capacità della giovane fanciulla di poter assimilare e sfruttare le peculiarità di 10 guerrieri elementali che nel corso dell'avventura, Kameo libererà dal controllo dei troll. In ogni momento della partita, kameo potrà attuare una trasformazione che la porterà ad assumere le fattezze del guerriero più adatto a risolvere nel migliore dei modi la specifica situazione di gioco. La struttura dei livelli è stata quindi adattata a dovere per sfruttare adeguatamente le caratteristiche dei guerrieri elementali. Un level design più che buono, che sfrutta adeguatamente gli spazi predisposti da Rare,

La figura del guerriero elementale è sapientemente bilanciata nel dualismo con cui verranno impiegati durante il gioco. Da una parte essi saranno utili per risolvere enigmi piuttosto semplici e per trovare la giusta strada per il prosieguo dell'avventura. Dall'altra, la loro natura di guerrieri verrà portata alla luce nel momento in cui saranno chiamati ad affrontare le orde di nemici che incontreremo nel nostro percorso. Sebbene le finalità del gioco siano piuttosto lineari e blindate secondo una logica d'esecuzione piuttosto ferrea, non sarà raro poter affrontare determinate situazioni di gioco, per lo più quelle di lotta, utilizzando a nostro piacimento il guerriero che meglio si adatta alla tipologia di nemico del momento. Le trasformazioni di Kameo nel guerriero elementale prescelto saranno selezionabili tramite i bottoni di gioco del pad, con la possibilità di poter assegnare ad ognuno dei tre tasti disponibili (il tasto A è assegnato di default per ritornare alle fattezze di Kameo), uno dei guerrieri che meglio si adattano alla situazione.

Il character design e le movenze dei personaggi ben si sposano con il classico stile Rare e non sono poche le occasioni in cui movenze e fattezze dei personaggi in gioco hanno riportato alcune situazioni del bistrattato (forse ingiustamente) Grabbed By The Ghoulies, unico titolo della software house britannica ad aver fatto atto di presenza su Xbox. Il sistema di controllo, però, prende le distanze da quanto visto nel titolo appena citato e si dimostra ottimo in tutte le situazioni affrontate, fatta eccezione forse per le sessioni subacquee dove Rare ha dimostrato di avere poche, e ben confuse, idee di navigazione. Laddove in Grabbed bu The Ghoulies lo stick analogico destro veniva utilizzato per affrontare gli avverarsi, in Kameo ritorna alla più consona funzione di regolazione della telecamere, demandando l'atto di offendere ai due trigger frontali, che si prestano alla perfezione al compito assegnatogli. Un compito, quello della rotazione della telecamera, fondamentale nello sterminato universo di Kameo.




Ogni guerriero avrà delle mosse speciali che vi tireranno fuori dalle situazioni più complicate.

Non fate lo stesso errore del sottoscritto: questo enorme tricheco NON dovete ucciderlo.

Ecco i nostri parenti appena salvati dalle grinfie degli occhi.



Muoversi, osservare con attenzione (magari sfruttando anche la funzione di Zoom presente), per scovare appigli e passaggi sarà una pratica fondamentale e piuttosto ripetuta nelle 12/13 ore di gioco che costituiscono l'ossatura del titolo Rare. Nel corso dell'avventura, comunque, verranno sbloccato alcune missioni affrontabili anche in cooperative mode con un secondo giocatore in split screen (e anche se si vocifera di un possibile, futuro, coinvolgimento della modalità live)

Una durata media forse troppo breve, soprattutto se si considera il fatto che la difficoltà di gioco, non selezionabile, non è mai troppo elevata e saranno veramente rare le occasioni in cui ci si troverà realmente in difficoltà. Inoltre, nei momenti di empasse, arriveranno in nostro aiuto alcuni consigli “illuminanti” che aiuteranno a trovare sempre la soluzione più adatta al problema. Suddiviso in 7 mondi principali (controllare) Kameo offrirà al giocatore la possibilità di vivere un'avventura piacevole, a metà tra il beat'em up più estremo, la soluzione di semplici enigmi e quest proposte da NPC con cui poter interagire (sebbene in maniera piuttosto limitata). La soluzione delle quest in oggetto porterà in dote alla protagonista un tornaconto monetario con cui poter acquisire nuovi bonus nei vari shop sparsi per i livelli o speciali frutti con cui alimentare e far progredire le virtù peculiari dei guerrieri elementari. Una struttura, quindi, che potrebbe anche essere vista come quella del più classico Action RPG fatto salvo, però, il mancato progredire delle caratteristiche della protagonista, se non attraverso i guerrieri elementali che ospita in sé.

Il passaggio di Kameo da Xbox alla next-gen ha aiutato Rare a costruire un universo complesso nella sua struttura e nella sua realizzazione. Il level design mai ancorato al solo “piano terra” ma, contrario, sempre equamente bilanciato nelle tre dimensioni è realizzato con enorme dispendio di poligoni e texture su cui abbondano effetti di bump mapping e il sapiente uso delle luci il real time contribuisce a rendere il mondo circostante incredibilmente “vivo”. Non mancano poi inquadrature ed effetti presi in prestito dal mondo del cinema, con panning che mettono in primo piano il protagonista dell'avventura, mandando fuori fuoco il mondo circostante e alcune scene che, fatte le debite proporzioni, non sfigurano con alcune sequenze ammirate nel “Signore degli Anelli”. Le scene di massa, presenti in buon numero in Kameo, sono egregiamente sostenute da un motore grafico capace di gestire migliaia di unità animate singolarmente senza il minimo intoppo di sorta. D'altra parte, però, non si possono tacere alcuni errori di clipping grossolani, , figli sicuramente di un frettoloso passaggio di codice tra Xbox e la sorella maggiore, che sebbene nulla tolgono all'esperienza globale, contribuiscono a non rendere piena giustizia al lavoro dei Rare, sebbene questo rimanga di elevatissima fattura.

Una precisazione, proprio per il lato grafico di Kameo è doveroso. Mai come in questo caso, e siamo sicuri che lo stesso avverrà per molti dei giochi di questa nuova generazione di console, trarranno vantaggio dal supporto su cui saranno visualizzati. Il passaggio di Kameo dalla normale TV domestica ad un monitor TFT (vi consigliamo di fare vostro il necessario cavo VGA), permette di elevare la grafica del titolo Rare a livelli inimmaginabili per i normali schermi catodici. Colori più brillante, contrasti più elevati e un dettaglio che vi convincerà a non tornare più indietro. Ovviamente da applausi il versante sonoro la cui colonna sonora, prodotta da Nile Rodgers (produttore di personaggi del calibro di Madonna e David Bowie, tra gli altri) e diretta magistralmente da un Steve Burke che ha comandato a bacchetta (è il caso di dirlo), l'orchesta filarmonica di Praga, miscela piacevolmente brani incantevoli, ispirati, e in linea con il mondo a cui Kameo appartiene.