(AGM-DS) - 24/11/2007 10.54.58 - (AGM-DS) - Milano, 24 novembre - Da quasi un mese Milano ha un nuovo presidente, in realta` il primo presidente. Non un nome qualsiasi. Si tratta di Lapo Elkann, rampollo di casa Agnelli. In occasione della sua presentazione, Datasport ha parlato con il patron di Milano Claudio Giovanardi per capire meglio cosa cosa cambiera` adesso nel club.
Com’e` nato questo matrimonio con Lapo?
’Lo conosco da oltre due anni e mezzo, ho iniziato l’avventura l’anno scorso e gliel’ho proposta. Quando siamo stati promossi mi sono permesso di mandargli un sms e di chiedergli che cosa ne pensasse. Mi ha detto parliamone. E’ difficile convincere Lapo, credo che ci siamo riusciti con tanti contenuti. Quando due persone sono amiche, uno ascolta volentieri l’altro. Io ho presentato il progetto, lui ha avuto il tempo di valutarlo. Il dialogo tra me e lui e soprattutto tra i miei legali e i suoi e` durato quasi due mesi, poi si e` convinto che era un ottimo progetto: la Sparkling non e` soltanto una squadra che scende in campo ma che gioca anche nella citta`, e questo vuol dire anche ‘contratto etico’, membership, elementi che vanno al di la` del vero e proprio gioco’.
Il coinvolgimento di Lapo sara` a 360°? Non sara` soltanto un uomo immagine?
`Posso affermare che la Sparkling siamo io e Lapo, Lapo ed io: non c’e` un ordine. Abbiamo gia` cominciato a parlare di progetti con lui e con i suoi uomini Giovanni Acconciagioco e Andrea Tessitore ma adesso ci dedicheremo piu` tempo: da oggi e` la nostra societa` e dobbiamo riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati mentre guardavamo il progetto insieme’.
Crede che con Lapo si possa ripetere il fenomeno accaduto a Milano nel basket con l’ingresso di Armani nell’Olimpia?
’Noi il pubblico cerchiamo di coinvolgerlo con le attivita` etiche e con le membership. E’ evidente che Lapo e` un personaggio ma lui ha accettato questo ruolo e la filosofia di Sparkling, una societa` modesta, che vuole recitare da protagonista non soltanto perche` c’e` un presidente come lui. E’ evidente che Lapo e` un acceleratore di tutto questo ma non abbiamo mai ragionato in questi termini.’
A proposito di ‘codice etico’, in cosa consiste a livello pratico?
’Intanto non c’entra nulla con la solidarieta`. E’ portare un giocatore, un campione a contatto con i bambini che lo vedono come stimolo a fare sport e li fa stare lontani da altre situazioni. Piu` saremo presenti nelle scuole, negli oratori con il Csi, piu` fidelizzeremo la gente che viene al palazzetto. E’ con queste cose che trasciniamo il pubblico al palazzetto, non perche` c’e` Lapo. Lui e` il presidente di questa societa` che ha un certo tipo di valori’.
Perche` nel calcio e` piu` difficile fare discorsi di questo genere?
’Non credo sia piu` difficile. E’ vero pero` che i giocatori di calcio sono dei monumenti, irraggiungibili…Noi pensiamo che il giocatore della pallavolo si presti a queste cose e quindi ci riesce piu` facile. Non credo che le societa` di calcio lavorino male sui settori giovanili, pero` il calcio ha talmente tanta visibilita` che ci sono molti fattori positivi ma anche negativi, come ad esempio i genitori che vogliono vedere i propri figli come Maradona’.
Com’e` stato l’impatto della squadra con la Serie A1?
’Buono. Il nostro obiettivo era salvarci, abbiamo undici punti. L’unica partita che dovevamo vincere l’abbiamo persa (ma ne abbiamo vinte altre che non dovevamo vincere). Se l’avessimo vinta avremmo 14 punti e saremmo quarti al pari della Sisley. Penso che i ragazzi abbiano fatto benissimo fino a oggi.’
www.datasport.it/leggi.aspx?id=4714188