Vince il più forte della squadra più forte, a Meerbeke. Ovvero Stijn Devolder, maglia Quick Step ma soprattutto maglia di campione nazionale del Belgio in dosso, con la quale trionfa in beata solitudine nel 92o Giro delle Fiandre, ripetendo quanto fatto da un mito del ciclismo belga, quel Johan Musseuw tre volte a segno nella Ronde e in quella del '93, proprio come Devolder, da campione nazionale.
Devolder, dopo lo show, splendido quanto fine a se stesso, del compare Boonen sul muro di Koppenberg, è colui che a una cinquantina di km dall'arrivo, sul Leberg fa esplodere la corsa. Si porta dietro un po' di gente, anche Ballan che accenna anche un'accelerata, a 30 km dall'arrivo, poco prima dell'Eikenmolen, Devolder pianta tutti in asso e decide di provare a tirar dritto sino a Meerbeke. Tiene bene sui due ultimi Muri, Grammont e Bosberg, rischia però negli ultimi pianeggianti km. Perché lo spagnolo Flecha spara una fucilata delle sue, a 3 km dalla fine vede Devolder, a 9, ma a quel punto gli si accende la spia della riserva. E inesorabilmente Devolder torna ad allontanarsi, prima di andare a vincere.
Flecha deve accontentarsi del gradino più basso del podio, mentre al secondo posto si classifica il belga Nuyens, che la spunta nella minivolata per il 2° posto. Alessandro Ballan, alla fine il migliore dei nostri, vince lo sprint per la medaglia di legno, mentre Pozzato, di buona gamba ma non di medesima attenzione (si è fatto sorprendere un paio di volte, è dovuto rientrare da solo ritrovandosi senza grandi energie nel finale, per averne spese un po', forse, a vuoto), chiude al sesto posto. Un gruppo del quale fa parte anche il vero battuto del giorno, Tom Boonen.
Parso ferocemente forte sul Koppenberg, Tornado Tom paga infine dazio al gioco di squadra, mentre Cancellara, ancora in cerca di gloria dopo il colpaccio alla Milano-Sanremo, sta sempre lì coi migliori ma sui Muri arranca e disputa al tirar delle somme un Fiandre memorabile. La nota più negativa per l'Italbici è il brutto infortunio al ginocchio rimediato, cadendo, da Enrico Franzoi. Per l'ex campione del mondo under 23 del ciclocross si teme la frattura del ginocchio. Il 28enne Devolder ha intanto portato a casa quel tipo di vittoria, belga tra i belgi, con la maglia a loro più cara, che da sola vale una carriera.
Fabio Panchetti / Eurosport
Moderatrice di