00 09/03/2008 17:42
Losail QP1 - Lorenzo in pole nella tripletta Yamaha, dove è escluso Rossi
Doha, Circuito di Losail: per definizione, tradizione e spirito, il teatro delle sorprese. Delle polemiche, ripensando al 2004. Delle scommesse lanciate, perse o vinte, perchè no, guardando ai giorni nostri. C'è tutto, proprio tutto in un sabato notte di azione-emozione a Losail. C'è un capitolo di storia da scrivere, al di là di una gara sotto le luci dei riflettori che hanno reso ancor più bella e sensazionale la pole position, al debutto in MotoGP, di Jorge Lorenzo. Pole con record, 1'53"927. Pole con autorità, grinta e talento. Semplicemente quanto basta per offrire argomenti e temi per discutere ininterrottamente nelle prossime 24 ore. Innanzitutto, il dominio Michelin con le coperture da Qualifica. Non è una novità, era risaputo tanto quanto la preoccupazione dei gommati Bridgestone, costretti a giocare sulla difensiva per un sabato dove il Bibendum ha vinto la prima battaglia nella guerra con il costruttore giapponese. C'è poi la soddisfazione di casa Yamaha, che piazza tre M1 (quattro schierate) in prima fila. C'è la gioia di Hervè Poncharal, che festeggia come pochi tenendo conto che i suoi piloti sono là, in seconda e terza posizione. Ritroviamo al vertice anche Colin Edwards, "nonnetto" alle spalle dei debuttanti Jorge Lorenzo e James Toseland, autori di una sfida emozionante sin dai primi minuti, con continue botta-e-risposta sul piano cronometrico da raccontare.

Lo scontro tra il campione in carica della 250 e della Superbike premia il maiorchino, alfiere ufficiale Fiat Yamaha con la M1 dotata del nuovo propulsore a valvole pneumatiche, capace di limare 255 millesimi in un giro letteralmente "da panico". E da manico, aggiungeremo noi. Quell'1'53"927 porta James Toseland, a lungo in vetta alla classifica, in seconda posizione, con la gioia di chi in Superbike non è mai stato veloce sul giro secco e si ritrova oggi tra i grandi della MotoGP. Ripensando al primo test, a quei 4" presi dai migliori a Sepang, c'è veramente di che sorridere...

Comunione di intenti tra Jorge e James per due caratteri all'esatto opposto, capaci di congiungersi in una prima fila inedita e sorprendente, dominata dai Tre Diapason, dal Bibendum, non da Valentino Rossi. Con le Bridgestone, il Dottore ha limitato i danni, chiudendo col settimo tempo (terza fila) dietro a Randy De Puniet, Nicky Hayden (con la Honda 2007) e, ovviamente, Casey Stoner, quarto con un giro buttato al vento per un... incidente diplomatico di casa Ducati, con il "cliente" Elias che ha ostacolato il forte australiano. Rossi ha dato il massimo per un settimo posto, al di là di valutazioni personali che lasciamo fare ad altri, che ci può stare. Oggi andava bene così, tenendo conto della superiorità Michelin e di altri fattori da non sottovalutare.

Da Valentino, però, è sempre lecito aspettarsi, per curriculum e per quello che ha mostrato ampiamente nel corso della storia, quel "guizzo". Quel qualcosa in più che oggi non è arrivato, tanto da chiudere a 1"2 dal proprio compagno di squadra. Ci può stare la terza fila, la superiorità Michelin, tutto. Difficile da comprendere, per i meno attenti e avvezzi al motociclismo moderno, come sia possibile una tripletta Yamaha senza Rossi, o il secondo e spiccioli preso dal proprio giovane compagno di squadra. Qualcosa che farà discutere, aspettando la gara di domani sera con le mille incognite e con il "rischio", neanche tanto illogico, di vivere un nuovo sorprendente capitolo della storia di questo sport.

Lorenzo e Toseland pronti a stupire, Stoner lì guardingo dalla quarta posizione in griglia, Rossi indietro e nel mezzo delle Honda in affanno di Hayden (RCV 2007) e Pedrosa (212 '08). In più Andrea Dovizioso in nona posizione davanti a John Hopkins, ancora di salvezza Kawasaki in una giornata dove West è stato più nelle vie di fuga che in pista. Malaccio anche le Suzuki, con Vermeulen e Capirossi piegati da un "ibrido" 2007-08 poco convincente, e per Marco Melandri, indietrissimo e senza una prospettiva di recuperare. E qui non è discorso di ritardi Bridgestone in condizione-qualifica...

Alessio Piana

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