00 28/11/2005 13:45
C'era una volta un certo Driver, titolo capace di tracciare un nuovo sentiero per l'allora già sovraffollato (figuriamoci ora!) genere racing, offrendo ai giocatori la possibilità di esibirsi in spericolati e appassionanti inseguimenti. Poi fu la volta di Driver 2, il quale spostò il gioco ai confini tra i generi racing e action, donando una dimensione in più al gameplay. Quindi, con l'avvento della PS2, fu la volta della Rockstar, capace di sfruttare appieno le potenzialità del nuovo hardware realizzando una serie (GTA, per chi ancora non lo avesse capito) davvero sorprendente, sbaragliando di fatto la concorrenza dei mediocri Driv3r e True Crime.
Ora si intravede all'orizzonte un nome nuovo, il quale ambisce ad unire i principali pregi di GTA, Max Payne e Prince of Persia.




Sparando al conducente, lo vedrete attraversare le lamiere e stramazzare al suolo

Non mancano spettacolari evoluzioni in stile Max Payne

Al di là di quel muro invisibile vi aspetta un altro quartiere e un lungo caricamento





Total Overdose, GTA3 e Driv3r: chi vince?

Total Overdose spicca indubbiamente per la spettacolarità delle sparatorie, coadiuvate da una notevole varietà di abilità speciali. Quest'aspetto lo rende unico, almeno nel genere di appartenenza. A guastare tutto c'è tuttavia un modello di guida davvero indecifrabile, incapace di regalare soddisfazioni. Piuttosto ben sfruttate, infine, le fasi di esplorazione.
Dal canto suo, Driv3r propone un modello di guida spettacolare, probabilmente il migliore dei tre. Peccato per l'inconsistenza del gameplay quando Tanner poggia i piedi per terra, e per le fasi di esplorazione delle ambientazioni, troppo poco incentivate.
L'episodio della serie GTA con cui è forse più opportuno confrontare gli altri due sembra essere GTA3, superiore a Driv3r nelle fasi di sparatorie, anche se è leggermente inferiore per il modello di guida. Per quanto riguarda le fasi di esplorazione, non si fa torto a nessuno sostenendo che le ha inventate proprio GTA3.
Non bisogna però trascurare l'evoluzione che si è vista da GTA3 a GTASA: l'inserimento di aerei, navi ed elicotteri, il modo in cui migliorano le abilità del personaggio in stile GdR, la cura maniacale dei dettagli, il numero sterminato di minigiochi, l'ampiezza delle ambientazioni (senza caricamenti intermedi), le fidanzate... Insomma, sembra proprio che la concorrenza sia indietro di almeno 3 anni.

Minestrone di idee
In Total Overdose vestirete i panni di Ramiro Cruz, il fratello gemello del recentemente infortunatosi Tommy, agente della DEA (acronimo di Drug Enforcement Administration, un'organizzazione che combatte un cartello della droga). Ramiro dovrà quindi vestire i panni del consanguineo per proseguire nella lotta contro la malavita. Non bisogna tuttavia trascurare un piccolo particolare: Ramiro è la pecora nera della famiglia, essendo appena uscito di prigione, e quindi non mancherà di ignorare le rigide procedure della polizia per risolvere le situazioni “a modo suo”.
La prima impressione che si ha una volta presa confidenza con il personaggio è quella di essere di fronte a un vero e proprio minestrone di idee altrui: la struttura di gioco è tale e quale a quella di GTA, in quanto potrete vagare come dei disperati per la città a bordo di veicoli (rigorosamente rubati) o a piedi, oppure potrete intraprendere missioni per proseguire lungo la trama del gioco. Evidenti i richiami ai titoli Rockstar anche nei rallenty, che vi mostreranno le vostre evoluzioni sui vari salti disseminati per la città.
Di chiara ispirazione a Max Payne sono invece le sparatorie, di cui vengono riproposte le acrobazie e l'ormai onnipresente bullet time, che ovviamente non poteva non mancare in un gioco del genere.

Pistola d'Oro & Co.
Prince of Persia ha infine suggerito agli sviluppatori di inserire la possibilità di riavvolgere il tempo (utile per porre rimedio ad eventuali errori fatali) nonché la capacità di utilizzare i muri per compiere acrobazie particolarmente spettacolari.
Per fortuna gli sviluppatori non si sono limitati a prender spunto dello stato dell'arte di vari generi, bensì hanno avuto il buon gusto di aggiungere qualcosa di originale. In particolare vanno menzionate le abilità speciali, come il “colpo alla testa”, davvero ben implementato: premendo l'apposito tasto vedrete il mirino avvicinarsi velocemente alla testa di un nemico e, quando il bersaglio sarà agganciato, basterà premere il grilletto R1 con tempismo adeguato per eliminare il malcapitato in un sol colpo. Oltre a questa sono presenti altre abilità speciali come la “Pistola d'Oro”, “El Mariachi”, il “Tornado” ed “El Toro”, tutte attivabili grazie ai punti extra che guadagnerete in virtù delle uccisioni compiute entro lo scadere del “timer Combo” e, soprattutto, grazie ai punti sparsi per le ambientazioni.



C'è chi terrà il conto delle vostre uccisioni in un certo lasso di tempo, assegnandovi punti

Le missioni sono piuttosto varie, ricche di sparatorie

I nemici non hanno un'AI brillante



Niente notte
Purtroppo i punti forti di questo TO sembrano finire qui: la prima grande pecca consiste nel modello di guida, davvero incomprensibile: oltre una certa velocità le vetture tenderanno a sbandare non appena sfiorerete la levetta dello sterzo, riprendendo aderenza solo quando avrete ridotto di parecchio la velocità.
Un'altra grave pecca è rappresentata dal sistema di gestione dei danni: è vero che le portiere e i cofani si spalancano, ma non lasciano vedere alcun accartocciamento delle lamiere. Non fa granché differenza, inoltre, sparare alla fiancata o alle ruote: in ogni caso le gomme resteranno integre, mentre a sganciarsi saranno gli sportelli.
Anche l'ambientazione include in sé non pochi difetti: è meno vasta della sola Los Santos di GTASA, ciononostante è suddivisa in varie aree con fasi di caricamento tra l'una e l'altra. Infine le condizioni meteo non variano: è vero che in Messico è difficile veder piovere, ma se non altro l'alternanza del giorno alla notte si dovrebbe notare anche lì, no?

Conducenti immateriali
Ha dell'incredibile, inoltre, ciò che succede sparando a un conducente seduto al posto guida di un veicolo: questi, invece di accasciarsi sul volante, attraversa ectoplasmaticamente le lamiere della vettura per stramazzare al suolo. Nemmeno le animazioni di Ramiro sono esenti da critiche, riproponendo tutti i difetti mostrati dal Tanner di Driv3r, mentre sono davvero innumerevoli le compenetrazioni a cui assisterete, sia tra i suoi arti e i muri, sia tra le portiere delle vetture e le pareti di gallerie. In conclusione, questo Total Oversode si lascia giocare, soprattutto grazie a una buona meccanica che gestisce le sparatorie, ma presenta una serie interminabile di difetti che lo rendono in alcuni casi inferiore al già mediocre Driv3r. Improponibile, ovviamente, il confronto con GTA.