DarkHalo?
Ma il punto forte di questo Darkwatch è il sistema di controllo: la mappatura riprende in toto quanto ben sperimentato da Halo, proponendo così un modello collaudato e ben assimilato. Ma anche la risposta ai comandi è ben ricreata, tanto da rendere agevoli le sparatorie anche in assenza di mira assistita.
Tuttavia la mancanza di originalità si vede anche in un altro aspetto: lo schermo protettivo, infatti, lavora allo stesso modo di quello del titolo targato Microsoft.
Un altro disappunto lo generano una certa ripetitività delle ambientazioni e la campagna in single player, non così incisiva come in altri titoli del genere.
Il tutto è però riscattato dal multiplayer online, in cui ci si può sparare a vicenda in gruppi di 16 giocatori, nelle classiche modalità deathmatch, team deathmatch, capture the flag e soul hunter (dove si deve vagare per le ambientazioni in cerca di sangue).
Per concludere, Darkwatch è un buon sparatutto in prima persona che, anche se non propone granché di prettamente originale, fa della realizzazione tecnica il suo cavallo di battaglia. Consigliato agli amanti del genere.