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ALPHA E OMEGA
Bianco e nero, quindi bene e male, luce e tenebra, paradiso e inferno: voglia di sacro? C'è di più, perché questa volta il protagonista non è l'ennesimo burattino, ma direttamente il burattinaio. Quello supremo, quello che tesse ogni trama, e muove ogni filo. Proprio “lui”. L'ultima creazione dell'estro di Peter Molyneaux si gioca su questo eterno e incolmabile conflitto vissuto dall'olimpo della divinità. Ma non è un gioco; è fantasia, formazione, educazione, progettazione e sviluppo, sorveglianza – tutto questa varietà è riassumibile in un'unica parola: decisione. E decidere significa accettare un'idea rifiutandone quella opposta. Cosa c'è di più primitivo dell'idea del bene e del male? Il cerchio si chiude – anche se non siamo davanti alla sua miracolosa quadratura.




una delle quattro bestiole

la fauna da cui scegliere la propria bestiola

l'universo isolano è una cartolina dal paradiso



CHI E' DIO?
BW2 non è soltanto un simulatore di civiltà, né un gioco di strategia che fa impugnare il bastone del grande condottiero. Niente di tutto questo. A comandare non c'è un uomo, ma un dio, che però resta invisibile, potendo però scrutare ogni angolo della terra – anche se tutta la terra è ridotta ad un'isola.
In termini convenzionali l'universo religioso di BW2 è monoteista e quindi, tradotto in linguaggio corrente, ciò significa che dio è single. Ma sapere chi è questo dio, non conta. Contano invece le sue azioni, che derivano dalle sue decisioni. Conta la scelta martellante tra bene e male – conta la sua coscienza. Giocatori materialisti, state in guardia da un titolo che potrebbe ridare vigore alle corde vocali della vostra anima. Ma BW2 non è tutto teologia e sacramenti: il potere del dio è così concreto da amministrare il più tremendo dei sacramenti: l'estrema unzione, potendo cioè decidere in qualunque momento, senza motivazione, la vita e la morte di ogni uomo. Se il potere del dio è assoluto, ancora più potente è l'esigenza di dare una struttura al gioco; così che questo potere assoluto deve essere incanalato in un fine specifico, quello di guidare la comunità di fedeli verso orizzonti di civilizzazione sempre più luminosi.

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
E' meglio soprassedere sul tallone d'Achille rappresentato dalla cosmogonia, cioè dalla spiegazione che ogni religione elabora sull'origine dell'universo e dell'uomo. Questa volta la prosa subentra alla poesia, quando l'armonia da “peace and love” di una terra popolata da Greci, Vichinghi, Aztechi e Giapponesi (viva il multiculturalismo!) viene infranta da un attacco sferrato dagli Aztechi contro i Greci (ipse dixit) obbligando i figli del Peloponneso ad emigrare in un'isola sperduta ma protetti dal dio-giocatore, preparando insieme la loro vendetta contro i loro nemici per riconquistare la terra perduta. Insomma: un minestrone di occidente ed oriente, Europa ed Asia che, socchiudendo però gli occhi della logica, si rivela un ottimo lievito per la fantasia. E' una pietra fondamentale per sostenere l'impalcatura di BW2 includendo un filo narrativo che attraversa l'intero gioco. C'è una storia, forse strampalata, ma comunque capace di organizzare il gioco con continuità.

IL SUO APOSTOLO
Quando si dice che il miglior amico dell'uomo è il cane! BW2 è la prova del nove per dimostrare la validità della “pet therapy”, anche per un dio. Senza la sua “creatura” sarebbe molto più complicato interagire col mondo terreno, e soprattutto noioso. Sarebbe un normale gioco di strategia in tempo reale. Ma sull'isola degli dei (nuovo reality show dei videogiochi) vive una creatura animale che simboleggia l'anello di congiunzione tra dio e uomini. Come ogni animaletto domestico anche la creatura ha bisogno di essere addestrata, premiata, punita, coccolata, e in generale governata. Scegliendo tra quattro diversi tipi (leone, mucca, scimmia, lupo), dio è libero di allevare una creatura malvagia che terrorizza gli uomini depredandone le ricchezze e spesso nutrendosene (degli uomini, intendo!) oppure un essere gentile che accudisce gli uomini provvedendo alla comunità. Tutto ciò si riflette nell'aspetto fisico della bestia, nei suoi movimenti, nelle caratteristiche del suo corpo. Dotata di poteri magici, oltre che di forza fisica, la “bestia” è l'icona di BW2 anche sul campo di battaglia, rivelandosi l'asso nella manica del dio per annientare in un colpo solo interi plotoni.




l'universo isolano è una cartolina dal paradiso

l'acqua, prego! Notare l'acqua

aiuta il tuo prossimo e sarai obbedito



CITTA' CELESTE, CITTA' UMANA
OK, siamo un dio onnipotente, che solleva macigni come fossero noccioline. Ma i suoi fedeli sentono la fame e il freddo. Servono cibo e indumenti, campi da coltivare, un tetto dove ripararsi, un'armeria dove fabbricare armi, prigioni per i criminali, università per progredire nella scienza e nella tecnica, un mercato dove scambiare merci, e poi ci vuole un granaio, una segheria, un magazzino, ...Basta! Bisogna lavorare, cioè: far lavorare. Dopotutto: “ora et labora” può essere anche lo slogan dei cittadini dell'isola di BW2. Non è mai stato così facile costruire città come in BW2; ma soprattutto non è mai stato così divertente. Senza sacrificare i principi della strategia più classica, questa volta il rigore strategico viene addolcito dal piacere di dare sfogo alla propria inventiva urbanistica. Costruire strade, edificare palazzi, raccogliere risorse naturali: basta afferrare un uomo e metterlo lì dove serve. Semplice quanto brutale – cose da dio! Ma i primi veri mattoncini sono gli uomini, le cui età scorrono veloci e i cui bisogni devono essere soddisfatti in maniera sufficiente a mantenere alta la fedeltà al dio.

GUERRA E PACE
La guerra sta a BW2 come la cenere sta all'uomo: è quella l'origine del gioco e della vita, ed è quella il punto finale per entrambi. Nel vocabolario di BW2, guerra è una parola neutra che acquista un significato in base alle scelte del dio, che può diventare un dio della guerra che conquista e sottomette, depredando per il solo fine della propria gloria, o un dio della pace che assimila, integra, accogliendo nelle sue città un mondo pacifico. Come è facilmente intuibile, il tipo di strategia impiegata per costruire una città influisce sul tipo di rapporti con le altre popolazioni: se la città cresce prosperosa con strutture evolute ed eleganti, sontuose e attraenti, allora le popolazioni limitrofe chiederanno di aderire alla comunità – se invece la città assomiglia ad un accampamento per una popolazione militarizzata, allora la guerra di conquista è l'unica chance di espansione. Una volta che le armi sono in pugno, l'aspetto scenografico è quello che assesta un gancio all'attenzione del giocatore. Lo stressante impegno strategico è qui ammorbidito e rilassato in attacchi piuttosto elementari, ma efficaci nel colpire e distruggere gli avversari e le loro installazioni. Le guerre appaiono quindi come una delle cerimonie più imponenti nel mondo di BW2, con scontri titanici tra le creature delle città belligeranti – che aumentano il tasso di combattività (mai di violenza) e spettacolarità.

IL CONTROLLO E' POTERE
Dopo aver esibito tante meraviglie che giustamente accendono forti passioni, ho lasciato apposta il discorso sul sistema di controllo in ultima posizione per valutarlo a mente fredda. Ero abituato a scrivere: “la coppia mouse e tastiera è l'asse portante” – adesso uso la gomma per cancellare un pezzetto della mia affermazione che ora diventa così: “basta il mouse”. Strano ma vero. Sfruttando a fondo i tre pulsanti e la rotella, in una sola mano il giocatore controlla la telecamera e assegna ogni tipo di ordine, con l'unico supplemento di pigiare un tasto funzione per aprire il menu dei comandi. Una mole così ingente di comandi per governare un'intera popolazione, decidendo della vita e della morte, viene compressa su un piccolo mouse? Prodigioso come le magie di BW2. ma anche impegnativo per il giocatore neofita che ha bisogno comunque di imparare a destreggiarsi con il mouse perché BW2 fila liscio solo se si instaura una simbiosi per cui il mouse diviene un prolungamento artificiale della mano. Ecco qui! La centralità del mouse si traduce graficamente nell'assenza di un banale puntatore, che qui è sostituito da una mano che incarna lo spirito divino, permettendo (letteralmente) di toccare tutto e tutti, di accarezzare, strappare, colpire, afferrare e scagliare – ma anche conoscere: puntando la mano su punti specifici della città, si aprono finestre informative sullo stato degli abitanti, i loro desideri, il loro umore, i loro bisogni.

UN PARADISO PER OCCHI E ORECCHIE
BW2 offre una visibilità pressoché totale, come se lo schermo del pc fosse davvero una pupilla divina. Dall'alto dei cieli fino agli scorci della vita quotidiana, lo zoom e la telecamera mobile rispondono ad ogni tipo di esigenza. Sarebbe uno spreco elencare le meraviglie grafiche di BW2 sia per la loro qualità e quantità, sia per l'effetto scenico e l'impatto visivo-emotivo. Il messaggio lanciato da ogni pixel di BW2 è la fusione tra grafica e sentimento – non sono toni mielosi, ma pura realtà che supera la grafica per pungere le emozioni. Se ci fosse un elemento che svetta sugli altri, quello sarebbe certamente la completezza, di ogni oggetto, vivente o non, da ogni angolatura. Panorami divini dunque – ma talvolta increspati nella loro vellutata qualità da qualche cono d'ombra dove la nitidezza delle textures si appanna lievemente. Dolce ma non dolciastro il comparto audio di BW2 è tirato tra i microsuoni della vita quotidiana e melodie di passaggio e sottofondo che accompagnano i momenti di gioco e le fasi del tempo. Colpiscono le voci degli uomini e i ruggiti della bestia, sorprendendo il volume variabile a seconda del grado di zoom.




la cattiva guida

quella buona

scene di vita intima