00 14/11/2005 23:18
Lunedì 14.11.05

Il Ct ha costruito una squadra vecchia maniera che può fare bene al Mondiale

L’Italia non è la squadra più forte del mondo ma è una squadra. I più forti sono sempre i brasiliani, da almeno cinquant’anni. Un mondiale si vince però se si è forti in quel mese, meglio se nei dieci giorni che davvero contano. Quanto sei stato forte il resto dei quattro anni conta davvero poco. L’Italia di Bearzot fu brutta prima, durante e dopo il mondiale vinto, ma giocò in modo travolgente le ultime quattro partite. I primi di settembre, nemmeno due mesi dopo, perse subito la partita stessa che doveva celebrare la sua vittoria e venne poi eliminata nel girone di qualificazione per gli Europei.

L’Italia costruita da Lippi è una squadra ideale per un torneo breve e ingiusto come il mondiale. Ha grandi individualità e molta gente che può segnare. In Germania sarà importante cercare sempre di vincere, evitare i pareggi che mettono tutto in mano ai calci di rigore. Un mondiale può essere vinto paradossalmente anche da una squadra che non ha battuto sul campo nemmeno un avversario. L’Argentina del ’90 che eliminò Brasile e Italia e perse solo in finale con la Germania su rigore di Brehme, aveva vinto appena due partite.

L’Italia ha molti modi di segnare, può fare la partita e contare solo sui propri mezzi. Lippi ha costruito una squadra senza un modulo. L’Italia di adesso non risponde a nessuno degli schemi ufficiali del calcio. Non è un 4-4-2 classico perché manca almeno un uomo di fascia, quello che fa posto a Totti in più Pirlo non gioca in linea né con Gattuso né con Camoranesi. Non è un 4-3-3 perché manca l’esterno che fa l’elastico, cioè l’esterno che sa attaccare e rientrare, un vero tornante. Un altro Camoranesi. E non è nemmeno un 3-4-3 perché anche se Zambrotta e Grosso spingono, non ci sono esterni di attacco, ma ben due prime punte. Si potrebbe definire un 4-4-2 sporco, nel senso che un lato dell’attacco è coperto in teoria da Totti che poi fa l’uomo in più dovunque. In realtà Lippi ha voluto prescindere proprio dagli schemi e ha costruito la squadra semplicemente sommando le caratteristiche individuali. Un lavoro alla vecchia maniera, da antico calcio all’italiana. Una squadra piena di gente con caratteristiche precise, ma anche molto flessibile, disponibile a mettersi al servizio della partita. Non ci saranno altre novità da qui al mondiale.

La squadra è questa, le riserve importanti anche. Può esserci lo scambio tra un giovane emergente e un vecchio forse troppo stanco (per esempio Vieri). Può tornare Cassano, può rientrare Inzaghi, può arrivare Fiore. Ma tutti per lo stesso giocatore. Non di più. Il gruppo è fatto ed è un buon gruppo. Il punto è in quali condiziona arriverà. Quanto avranno già segnato Gilardino e Toni, quanti chilometri avranno già nelle gambe Camoranesi, Gattuso e Pirlo. Inglesi e spagnoli hanno fatto spesso poco a mondiali ed europei perché dopo un campionato a venti squadre, a giugno non hanno più nervi. Arrivano vuoti. E’ anche il nostro pericolo. Eliminato questo, siamo una squadra da semifinale.


(Spr/Adnkronos)







"Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)