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Fondamentalmente, questo nuovo episodio manterrà la struttura a missioni ed il taglio cinematografico del primo capitolo e relative espansioni, ma con qualche novità saliente. Se è vero, come è vero, che in CoD eravamo in quale modo confinati in “tunnel” predefiniti dai programmatori – e per tunnel, si intende una città, una foresta, un campo tedesco, ma sempre con un solo ed unico percorso percorribile – , ora la vera perla del gameplay di Call of Duty 2 sta nei nuovi script inseriti dai signori di Infinity Ward, che ci permetteranno, in un buon settanta per cento del gioco, di avere sempre almeno un'altra strada da percorrere, una via alternativa per superare un ostacolo, o un modo di aggirare le truppe nemiche. L' “Infinity Pensiero”, quindi, si traduce in un maggiore senso di libertà per i giocatori e per gli avversari digitali, guidati da alcune routine di Intelligenza Artificiale davvero degne di nota; niente più semplice carne da macello, quindi, ma soldati che reagiscono al nostro modo di affrontare le missioni, che si chiamano per aiutarsi, che tentano di accerchiarci e tante altre amenità. Inoltre, a ulteriore cambiamento di uno stile di gioco a volte troppo affine a se stesso, è stato rimosso l'indicatore di salute del personaggio. In fondo, quale soldato della seconda guerra mondiale poteva vantare un tale sistema di verifica? Ora, non conoscendo lo status del nostro alter ego, saremo costretti a valutare bene ogni passo. Quando verremmo colpiti, vedremo il nostro monitor “macchiarsi” di sangue e il nostro soldatino perdere progressivamente precisione e velocità. In quei casi, abbassare la testa e riposarsi, sarà il solo modo di riprendersi...ovviamente, però, una pallottola conficcata nel cranio ci spedirà nei verdi pascoli prima ancora di tirare un fiato.