00 17/09/2005 16:31
Berlusconi: non è legge truffa


"Non si può parlare di legge truffa". Parole volte a sedare gli animi all'interno della casa delle Libertà, quelle espresse dal presidente del Consiglio Silvio Berlusoni che annuncia un vertice della Cdl per limare le ultime asperità interne. Insomma la nuova legge elettorale sembra essere la priorità del governo, nonostante le parole del presidente della Repubblica Ciampi richiamino ad un oculato operato dell'esecutivo. "Non sprecate le ultime sedute" ha detto il presidente rivolto alla maggioranza.
> PROPORZIONALE SI', NO, FORSE... QUELLI CHE CAMBIANO IDEA
Ma Berlusconi tira dritto. "Voglio dire subito una cosa - ha affermato - che non si puo' assolutamente parlare di legge truffa. Casomai, si potrebbe parlare di una legge che non rispetta compiutamente la volontà popolare per l'attuale legge. Nel 1996 vi ricorderete che, con la legge attuale, il Polo delle Libertà ebbe 350 mila voti in più nel proporzionale e la maggioranza dei seggi andò all'altra parte. Se c'è quindi una legge che non rappresenta proporzionalmente e compiutamente la volontà popolare è il sistema attuale, che è un sistema maggioritario per il 75% e proporzionale per il 25%".
Il premier ha "escluso" che nell'eventuale riforma elettorale possa essere approvato il meccanismo che prevede di non computare i voti dei partiti che non raggiungono il 4%, per l'assegnazione del premio di maggioranza. Lo ha detto il premier nella conferenza stampa al termine del COnsiglio dei ministri. Berlusconi ha spiegato che il testo "è stato preparato dai tecnici perché c'era da rispettare la scadenza della presentazione degli emendamenti'' in commissione Affari costituzionali.

"Ci sono delle situazioni - ha quindi spiegato - che io, quando le ho conosciute, non ho condiviso, e di cui intendo parlare ora nell' incontro con gli altri leader della CdL. Escludo per esempio, e posso già anticiparlo, che non vengano conteggiati nel computo dei voti quei partiti che non arrivassero alla soglia di sbarramento del 4%. Questa è una cosa che non è conforme con una legge proporzionale".
Appena entrato nel cortile di Palazzo Chigi per partecipare al vertice di maggioranza, il leader dell'Udc Marco Follini è stato accolto dal ministro per la saluta Francesco Storace che lasciava il palazzo al termine del Consiglio dei ministri. ''A Marco Follini - ha riferito il ministro di An ai giornalisti - ho detto che sono d'accordo con lui al 96%. Peccato per quel 4%...''.