Il voto politico è un dovere civico: bisogna dare il proprio contributo al governo
del Paese, della regione, degli enti locali. Per il referendum abrogativo la
Costituzione non indica il dovere civico di votare.
• Il referendum non si sostituisce al Parlamento ma è una verifica della
volontà popolare.
• Il quorum del 50% più uno dei votanti che rende valido il referendum è un
meccanismo di garanzia, per evitare che una piccola minoranza possa
abrogare una legge.
• Spetta a chi ha voluto il referendum il compito di convincere la maggioranza
dei cittadini.
• Chi è per il NO ha una sola scelta razionale: non andare a votare. Se i SÌ da
soli non hanno la forza di ottenere il quorum, chi vota NO vota anche per il SÌ
e questo è assurdo! Se il SÌ supera da solo il quorum dei votanti significa che
la maggioranza dei cittadini vuole cambiare la legge.
• Chi vuol difendere la legge da un referendum che non ha voluto ha il diritto
di usare il meccanismo di voto più funzionale.
Anche per la sinistra
il non voto è la scelta migliore
''…il carattere inutile e dannoso che ha questo referendum e la necessita' di
evitare i danni che potrebbe produrre rendendolo inutile. Il modo migliore per
renderlo inutile e' non partecipare al voto”. Piero Fassino, 12 maggio 2003
“Il Prc si batte per il ‘no’ al referendum ma non crede sia giusto ‘criminalizzare’
l’astensione, perché è anch’essa un’espressione politica. Sono contrario a
criminalizzare quello che decide di non andare a votare, perché un
referendum deve essere anche capace di guadagnare un consenso da parte
degli elettori. E se non lo guadagna non è colpa dei cittadini ma del
referendum stesso.” Fausto Bertinotti, 9 aprile 1999
«Questa è la strada migliore secondo me: non andare a votare. Il referendum
è uno strumento democratico dagli effetti semplificati a volte addirittura rozzi,
è un istituto di fronte al quale bisogna porsi laicamente scegliendo tra le tre
ipotesi possibili: sì, no, non voto…Per questo penso che si possa decidere
consapevolmente, ripeto consapevolmente, come esercizio attivo il non
partecipare al voto”. Sergio Cofferati, 12 maggio 2003
Non votare:
la scelta più efficace e responsabile
NON VOTARE! IL MODO MIGLIORE PER DIRE NO
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