In origine è il Tao, il vuoto potenziale, l’origine e la fine di ogni cosa, la via, il cammino. Prima differenziazione sono lo Yin e lo Yang, movimento e trasformazione, differenza e complementarietà di tutte le cose, energia che, nel passaggio e nella compresenza di Yin e Yang, è tutto ciò che appare. Tutto ciò che è energia, è differente manifestazione della continua trasformazione, del movimento vibratorio; non c’è solo yin – movimento minimo – e yang – movimento massimo – ma continuo alternarsi, com-penetrarsi, com-pletarsi, con-vivere di entrambi. E tutto ciò che è cosmo – cielo, terra e uomo (naturalmente s’intende anche tutto ciò che come l’uomo è e vive in/tra cielo e terra) – è differenziarsi di questo ripetersi di movimento/trasformazione, di Qi, energia. Naturalmen te il Qi si differenzia in maggiore o minore densità – max e min di movimento -, è impalpabile e estremamente mobile o denso e pesante. Come successiva distinzione dopo lo yin e lo yang, il pensiero cinese distingue 5 elementi/movimenti - legno, fuoco, suolo, metallo e acqua – caratterizzanti l’intero cosmo.
Questo modo di intendere e spiegare la vita – che noi abbiamo qui sintetizzato – diviene chiave d’interpretazione di ogni aspetto di essa: sociale, religioso, culturale. Dunque anche il sapere, la conoscenza si muove seguendo tali principi – se così è possibile definirli -. La Medicina Tradizionale Cinese, in quanto sapere, non è certo da meno. Questo significa molte cose. Innanzitutto significa che la malattia non è né vissuta né interpretata né curata come in occidente. Significa che la malattia è manifestazione di uno squilibrio di energia dovuto ad un insieme di interazioni complesse: di corpo e mente, di organi/funzioni e di emozioni/psiche, di uomo e ambiente – terra e cielo – in cui vive… Questa è ciò che viene definita visione/concezione olistica. Per riassumere il tutto, l’energia che costituisce l’uomo è la stessa – e allo stesso tempo differenziata - del cosmo, ogni piccola parte è in equilibrio col tutto, il tutto non è al di fuori – né prima, né dopo - l’insieme che lo compone.
Semplificando possiamo dire che la MTC si ‘concentra’ per quanto riguarda l’anatomia umana su cinque organi pieni e cinque visceri cavi, mentre da un punto di vista non strettamente anatomico sui cosiddetti meridiani, vale a dire il flusso di scorrimento dell’energia vitale all’interno del corpo, flusso che si dirama in una serie di “canali” – non delle effettive entità fisiche –. Approfondiremo in seguito il concetto e la funzione dei meridiani, in ogni caso immaginiamoli visivamente come una sorta di reticolato che copre tutto il corpo, che ‘marca’ lo scorrere energetico lungo tutto l’organismo.
Al momento ci limiteremo ad un elenco degli organi e dei visceri presi in considerazione dalla medicina cinese, sottolineando il fatto che ad essi vengono attribuite ulteriori funzioni/interazioni rispetto al nostro comune modo – scientifico o medico - di intenderli. Questo implica anche scontrarsi con un linguaggio, con delle espressioni che non sempre possono risultare chiare perché dietro di esse sussiste un punto di partenza estremamente differente da quello occidentale. Dunque gli organi pieni – yin – sono: fegato – legno -, cuore – fuoco -, milza e pancreas – suolo -, polmoni – metallo -, reni – acqua -. I visceri cavi – yang – sono: stomaco, intestino tenue, intestino crasso, cistifellea, vescica. Esiste anche un “sesto viscere”, il tri plice riscaldatore cui non corrisponde una struttura anatomica e che in realtà consiste in una sorta di funzione, è come una specie di supervisore di organi e visceri essendo in rapporto con ognuno di essi e vegliando sul loro funzionamento.
Cerchiamo ora di introdurre come viene effettuata la diagnosi in medicina tradizionale cinese. La diagnosi si basa fondamentalmente su “Otto regole” – criteri diagnostici – e su “Quattro esami”, quattro tecniche specifiche per esaminare il paziente.
I quattro esami sono: ispezione, ascolto e valutazione degli odori, raccolta dell’anamnesi e palpazione.
Tramite l’ispezione - Wang – viene analizzato l’aspetto del paziente in generale, il colorito del viso, la lingua, la sua costituzione, le sue abitudini ed atteggiamenti. L’ispezione della lingua è fondamentale perché essa, secondo la MTC, non è “specchio” esclusivamente del tratto digestivo, bensì anche di altri organi. Nello specifico vengono presi in considerazione colore, forma e consistenza della lingua e, ad ogni parte di essa, corrisponde un organo specifico. Per esempio: alla punta sono collegati cuore e polmoni, il centro fornisce informazioni circa stomaco e milza, le parti laterali invece corrispondono a fegato e cistifellea.
L’ ascolto – Wen – consiste nell’analisi della voce – timbro e inflessione –, del respiro, e nella valutazione degli odori corporei – questi possono rivelare problemi specifici legati ad organi in particolare, o ad un cattivo stato di salute in generale -.
L’anamnesi – Wen – consiste fondamentalmente in un’interrogazione del paziente circa: le circostanze e le modalità con cui si manifestano i sintomi, le sensazioni di freddo o di calore provate, il tipo di dolore provato e la sua specifica localizzazione, le abitudini alimentari e dunque la preferenza per certi sapori ma anche la preferenza di determinati colori, la qualità del sonno…
La palpazione – Qie – si distingue in: palpazione di specifici punti lungo il reticolato dei meridiani e dell’addome; esame del polso. Quest’ultima analisi si differenzia dalla comune pratica occidentale e consente di raccogliere informazioni circa lo stato dei meridiani, dell’attività degli organi e delle viscere, il tutto riflesso a livello dell’arteria radiale. La differenza tra normale auscultazione del polso e quella effettuata in MTC consiste innanzitutto nel fatto che il medico utilizza tre dita, posizionate in tre punti differenti del polso e da questa auscultazione risultano ben 28 differenti diagnosi. Non solo vengono registrati i numeri di battiti al minuto ma ne viene anche analizzata la regolarità e la forza e si distingue il tipo di pressione necessaria per riuscire a ‘sentire il polso’, se un tocco leggero o un esame più profondo…
Gli otto criteri diagnostici invece consentono una prima classificazione dei sintomi basandosi su 4 coppie di opposti – ricordiamo: differenze complementari -: yin-yang, interno-esterno, freddo-caldo, vuoto-pienezza. Semplificando molto possiamo dire:
Yin-yang distinguono un malato freddo, con respiro debole, senza stimolo della sete, poco attivo – immobile -, che preferisce l’assenza di luce e la solitudine, da un malato che sente sempre caldo e risulta assetato, irrequieto, con una respirazione accelerata e con preferenza per la luce e per la presenza di altre persone.
Interno-esterno stabilisce la direzione in cui va sviluppandosi la malattia e dunque anche dove è situata, se in superficie o in profondità.
Freddo-caldo distingue i disturbi analizzati in due categorie: disturbi da caldo e da freddo
Vuoto-pienezza analizza lo stato dell’energia vitale e dunque eventuali indebolimenti o, al contrario, iperattività.