Jihad rivendica rapimento cronista

Iraq, "Italia si ritiri entro 72 ore"

L'organizzazione estremista Jihad islamica ha rivendicato il rapimento della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, avvenuto a Baghdad. Nel testo, diffuso via Internet, si lancia un ultimatum diretto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché ritiri entro 72 ore i militari italiani. In precedenza il premier aveva detto: "La macchina delle trattative è già avviata. Spero si possa arrivare presto alla soluzione".



La speranza di Silvio Berlusconi è che si tratti di "un sequestro politico", in questa prospettiva - osserva il premier - "la speranza è che si arrivi al più presto alla soluzione del caso". E dopo la rivendicazione della Jihad sembra che di politica si tratti. Anche se il tono usato dai rapitori non fa sperare in bene circa le sorti della giornalista italiana. La richiesta di ritirare le truppe italiane dall'Iraq con tutta probabilità cadrà nel vuoto.

Intanto è prevista una riunione a palazzo Chigi, cui parteciperanno il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, il ministro della Difesa, Antonio Martino e quasi sicuramente, a quanto afferma lo stesso Berlusconi, anche il presidente del Consiglio.

Nel pomeriggio il Ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, ha convocato alla Farnesina l'Ambasciatore dell'Iraq, Mohammed Al-Amili. Al diplomatico iracheno è stato chiesto di trasmettere alle proprie autorità la viva aspettativa che venga a tutti i livelli e in tutti gli ambienti compiuto ogni sforzo per giungere al più presto alla liberazione della giornalista italiana rapita.

"Non ci sono elementi di contatto con il rapimento della collega francese Florence Aubenas - ha detto il ministro degli Esteri Gianfranco Fini durante una conferenza stampa alla Farnesina - anche se questo riferimento e' ben presente nella mente di tutti e deve far mettere in conto l'ipotesi di una durata non brevissima, fermo restando che si lavorerà per una felice conclusione". Manca ancora una rivendicazione, ma Fini ha sottolineato che "tutti i siti e le fonti di informazioni del mondo arabo e musulmano sono sotto monitoraggio".

i sequestratori di Giuliana Sgrena, l'inviata del Manifesto rapita ieri a Baghdad, hanno inviato stamani un primo segnale.
Una nuova telefonata muta dal cellulare della giornalista italiana, con un sottofondo di musica araba. La nuova telefonata è stata ancora una volta inviata al cellulare di Barbara Schiavulli, la giornalista freelance italiana compagna di stanza della Sgrena nell'albergo che ospita molti giornalisti italiani nella capitale irachena.


Fonte Ansa

..e c'è chi pensava che con le elezioni in Iraq tutto sarebbe stato risolto