La sfortuna comunque gli volterà finalmente le spalle, infatti dopo lunghissime ed estenuanti trattative approderà a Napoli, dove la città lo trasforma in un idolo venerandolo. La società Napoli calcio, lo acquista per una cifra stellare, tredici miliardi di lire, ma questo sforzo enorme viene largamente ricompensato dal "Pibe de Oro". Regala alla città numerosi trofei : due scudetti (1987-1990), una coppa Italia (1987), una coppa Uefa (1989) e una Supercoppa italiana (1990).
Nel 1986 in Messico con l'Argentina, conquista la Coppa del Mondo, dove sarà premiato inoltre come miglior giocatore della competizione. Segna cinque reti e nei quarti di finale con l'Inghilterra, realizza un gol che passerà alla storia con il nome di "La Mano di Dio" (insacca con un colpo di testa aiutandosi con la mano).
Ma non finiscono qui le sorprese, in questa intensa e spattacola partita Diego Armando Maradona, partendo con la palla al piede dal centrocampo e dribblando mezza squadra avversaria, deposita la palla in rete. In seguito una giuria di esperti lo voterà come il più bel gol della storia del calcio.
In finale prende per mano la propria squadra e la guida verso la conquista del mondiale, battendo la Germania per 3-2, il "Pibe de Oro", finalmente è campione del mondo.
Dopo la conquista di numerosi trofei con la maglia del Napoli, si arriva ai mondiali in Italia nel 1990. Inizia il declino della sua carriera, l'Argentina arriva in finale, ma viene sconfitta dalla Germania, per un rigore realizzato da Brehme. Maradona non accetta il risultato finale, scoppia in lacrime e lancia pesanti accuse : "E' un complotto, ha vinto la mafia".
Nel 1991 in marzo il Pibe de oro, viene scoperto positivo ad un controllo antidoping e viene squalificato per quindici mesi.
Nel 1994 viene convocato per i mondiali negli Stati Uniti, nella partita con la Grecia segna un gol meraviglioso, l'immaggine del suo grido liberatorio fa il giro del mondo, sembra che il campione sia uscito finalmente dall'oscurità del tunnel del declino, ma invece viene nuovamente fermato, questa volta per utilizzo di efedrina, sostanza proibita dalla FIFA. L'Argentina accusa il colpo, la squadra viene eliminata.
In ottobre dello stesso anno, viene ingaggiato come allenatore dal Deportivo Mandiyù, ma dopo soli due mesi la sua avventura termina. Nel 1995 allena il Racing, ma anche qui dopo soli quattro mesi si dimette. Torna allora a giocare indossando la casacca del Boca Juniors, dove vi rimane al sino al 1997, quando verrà nuovamente trovato positivo all'antidoping.
Nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, "El Pibe de Oro" annuncia il suo ritiro dal calcio.
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