Tom Cruise a Venezia presenta "Collateral", nel quale è uno spietato sicario
"Essere Vincent nel film è stata una sfida affascinante"
"E' vero, interpreto un killer spietato
ma non ucciderei neanche Bin Laden"
dal nostro inviato RITA CELI
Tom Cruise
VENEZIA - "Non ucciderei mai nessuno. Nemmeno Osama Bin Laden". Tom Cruise prende le distanze da Vincent, il killer elegante e spietato protagonista del film Collateral, presentato a Venezia Fuori Concorso. Il suo primo ruolo da cattivo è stato accolto con entusiasmo dal pubblico della Mostra, e la folla di giornalisti, fotografi e fan è tutta per lui oggi al Lido. Gli applausi in sala stampa sono anche per i coprotagonisti, Jamie Foxx e Jada Pinkett Smith, ma soprattutto per il regista Michael Mann.
Tom Cruise insiste molto sul lavoro che ha fatto con Mann nella costruzione del personaggio di Vincent, un assassino che deve eliminare cinque persone in una notte e costringe un tranquillo e abitudinario tassista ad accompagnarlo da una parte all'altra della città per compiere il suo lavoro. Un ruolo insolito, scelto perché non era solo un uomo che uccide persone a sangue freddo. "Io scelgo sempre ruoli diversi, e non ho evitato di fare il cattivo finora" dice Cruise. "Scelgo il personaggio che mi interessa in quel dato momento, non guardo ferite o difetti ma voglio che sia in grado di attirare il pubblico. Non avevo mai letto di un personaggio come Vincent, l'ho trovato interessante e complesso. Inoltre avevo la possibilità di essere diretto da Michael Mann".
"Vincent è stata una sfida continua" prosegue l'attore. "In una scena io sono in macchina, sul sedile posteriore del taxi, e devo contemporaneamente tenere sotto controllo Max, evitare la polizia e programmare l'omicidio successivo. Ci sono voluti mesi per preparare il personaggio, costruito insieme a Mann parlando del vestito che indossa, del colore, del taglio, tutti particolari che hanno creato Vincent. In più, mi sono dovuto esercitare per maneggiare le armi con destrezza e con l'abilità di un killer professionista. In fondo Vincent non sente responsabilità per quello che fa, è un lavoro, e lo esegue con precisione".
Tutto si svolge in una notte a Los Angeles, e malgrado il ruolo di cattivo, vedendo il film si fa il tifo per il killer. "La simpatia per Vincent è perché quello che si legge tra le righe è più importante di quello che si vede" spiega Michael Mann. "A metà film c'è un cambiamento tra i due, si avvicinano. Entrambi hanno personaggi insoliti, Tom è cattivo, Jamie è introverso, giocare al limite di questo ruoli era interessante. L'altra cosa che mi divertiva era raccontare una storia che si svolgesse in un breve lasso di tempo, cominciando il film molto vicino alla scena finale. Quando i due si incontrano, è già tutto deciso, e nasce questo contrappunto tra due uomini. Il tassista è un po' inibito, il killer è quasi uno psicopatico che scatena però la liberazione di Max, che alla fine del film ha il coraggio di giudicare Vincent e riesce a metterlo in crisi".
Michael Mann spiega poi la sua scelta di girare gran parte del film in digitale. "L'ho voluto perché il mondo sta andando verso il digitale, ma soprattutto perché era l'unico modo per raccontare la luce e i colori della notte a Los Angeles, e il paesaggio ha un ruolo importante perché sono strade reali, dove capita di incontrare coyote che attraversano la strada. Questa città è nata 80 fa, ci vivono 17 milioni di persone. Non ho cambiato nulla, sono solo andato a cercare quartieri meno famosi. La musica è fondamentale per fare da sfondo a quei paesaggi, la scelgo con molta attenzione. Per questo ho voluto Miles Davis nella colonna sonora, e la voce di Chris Cornell per accompagnare l'incontro con i coyote".
Tom Cruise, arrivato in tarda serata da Londra dove aveva presentato Collateral, dichiara infine di non essere affatto infastidito dalle première in giro per il mondo. "Non è una questione di business per me, ma di comunicazione. E' il marketing che si occupa di far parlare del film, io voglio esserci perché mi piace incontrare le persone".
da Repubblica
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