fahrenheit 9/11

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Scritto da: dragoelliott 31/08/2004 22.02
ma il film mi pare pù un modo per prendersi gioco di Bush ritraendolo in momenti particolari della sua (discutibile) vita quotidiana e giocando sulla giustapposizione stile Blob, che fare veramente informazione con un un documentario ben struttutrato e dotato di fonti precise.

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indubbiamente vi sono delle parti del film in cui il sarcasmo utilizzato per attaccare mi pare proprio il verbo migliore da usare ...) bush è preponderante ... ma non dimentichiamoci che nel mezzo di questa ironia vi sono anche delle informazioni di indubbia verità e importanza ...
stà allo spettatore discriminare cosa del film apprezzare ... l'ironia o l'informazione ...
cmq se non sbaglio moore ha intenzione di abbandonare questo esubero di sarcasmo per le sue future opere ...

Il Presidente Usa esce con le osse rotte dall'atteso documentario di Michael Moore sulle assurdità della guerra in Iraq. Un film da vedere


Washington. Una madre che piange, impreca, guarda le finestre della Casa Bianca (poco prima scorrevano le immagini di lei e del marito, annichiliti dal dolore, seduti sul divano del salotto buono, che leggevano l'ultima lettera del loro ragazzo, morto in Iraq) e maledice George W. Bush, la sua petrol-guerra e "l'opinione pubblica, che non sa. Anch'io non sapevo".
Già, ma ora quel figlio chi te lo ridà?"


E' questo il colpo di machete, la killer-application di "Fahrenheit 9/11", piazzata sotto finale, per tirarti l'ultimo pugno in pancia dopo un'ora e mezza nella quale sarebbe abbondamentente passata a chiunque la voglia di scherzare. Michael Mooore lo sa, sa di avere le carte in mano (le mostra tutte, peraltro), e col Presidente più discusso d'America gioca come fa il gatto col topo. L'ha in pungo. Inizia massacrandolo per l'impagabile sguardo ebete e gli interminabili minuti passati da quando (era in una scuola alla periferia dell'Impero) un assistente gli annunciò l'attacco alle Torri gemelle, e la sua prima umana reazione. E poi passa a descrivere i miliardari rapporti di famiglia con l'Arabia Saudita e a domandarsi come mai un buon numero di componenti della famiglia Bin Laden abbia potuto lasciare l'America due giorni dopo l'11 settembre.


Dichiaramente fazioso, di certo schierato (ma non eccessivo né nella faziosità né nella partigianeria, almeno stando alle carte mostrate), si beve d'un fiato questo film-non-film di Moore. Questo documentario sull'Usa e getta della ragione di Stato americana. Bush e i suoi ne escono a pezzi. E, non di rado, annientati dall'ironia. Il montaggio è magistrale, così come la scelta delle immagini. Da vedere.

ho visto proprio stasera il film...ho pianto ..mi sono arrabbiata...........e azz mi son venuti certi nervi....
vedendo tutti i casini combinati da Bush prima ke fosse presidente e finora....e ke skifo...e tutto in nome della guerra e del petrolio....solo per soldi...... :SMILE112:

[Modificato da isa69 16/09/2004 2.41]

Devo andare a vederlo la prox settimana ankora nn è uscitonella mia saletta!NN vedo l'ora tutti ne parlano bene

io credo che il film racconta una "falsa" verità...
il vero volto che la "giustifica" la guerra non lo conosce neanche Bush quindi...