00 01/07/2007 00:01
Mostre: A Firenze “Cabianca e civiltà dei Macchiaioli”
La Toscana delle campagne e dei paesaggi marini. La luce e i suoi effetti riprodotta nell’audace rivoluzione della “macchia”. Dopo 80 anni tornano in mostra le opere di Vincenzo Cabianca, nella prima esposizione personale dedicata all’“inquieto” pittore veronese dal lontano 1927. La mostra su “Cabianca e la civiltà dei Macchiaioli” sarà allestita a Firenze dal 12 luglio al 14 ottobre inaugurando la stagione artistica di Villa Bardini, all’interno del Giardino Bardini, recentemente restaurata dopo quasi mezzo secolo di abbandono. Un centinaio le opere raccolte, anche inedite, a cui si affiancheranno circa venticinque dipinti di altri macchiaioli, come Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Cristiano Banti.

Tra le novità esposte a Firenze, la grande tela de “I novellieri fiorentini”, proveniente da Palazzo Pitti e le bellissime “Al sole” e “L’acquaiola”, appartenenti a collezioni private. Promossa e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, con la curatela di Francesca Dini, la mostra ricostruisce il percorso formativo e pittorico di Cabianca nella sua interazione con la vicenda dei Macchiaioli come movimento di gruppo. L’inedito “Vendemmia in Toscana” e il più noto “Abbandonata” testimoniano, a questo riguardo, gli anni delle audaci sperimentazioni con Banti e Signorini tra il 1859 e il 1862: una “rivoluzione” estetica culminata nel celebre capolavoro “Il Mattino” e nei “Marmi a Carrara Marina”, non più visto da quasi un secolo.

“Spiaggia a Viareggio” e “Un bagno fra gli scogli” rappresentano gli anni aurei della “macchia”, prima del trasferimento a Roma nel 1870 e dei viaggi a Ischia, a Venezia, a Castiglioncello. È un continuo peregrinare alla ricerca degli effetti di luce, vigorosamente impressi sulla tela, come in “Nettuno” e in “Strada a Palestrina”.

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