00 14/07/2004 22:07
Palermo: Cremolose aprirà anche a Milano con i suoi mandorlati.
Allo zenzero e cannella, al cioccolato e peperoncino, perfino al crescione ed erbe alpine. Da Trento a Palermo, una scelta di indirizzi per rinnovare con fantasia un piacevole rito estivo.




Non più lavagne o scritte appiccicate sul muro con i soliti gusti: nelle gelaterie ormai compaiono i menu. Grazie ai quali si scopre che il gelato è sempre più «cru», ovvero vanta materie prime provenienti da zone selezionate.

Così il pistacchio arriva da Bronte, il latte da vacche di razza piemontese d'alpeggio, le nocciole sono quelle tonde di Langa, lo zafferano di Navelli, l'aceto balsamico di Modena e il caffè è di qualità Blue Mountain. La tendenza degli artigiani del freddo è quindi quella di imitare la ristorazione nelle scelte dei giacimenti gastronomici.

A questo si aggiunga l'ultima propensione per le erbe officinali, le spezie, i fiori, che ha soppiantato il boom degli anni scorsi orientato verso il vino (Barolo, Arneis e Champagne). E se gran parte dei gelatai tuttora ricorre ai semilavorati, cioè non utilizza solo ingredienti di prima qualità senza additivi, sopravvive un ristretto numero di forzati della tradizione che opta esclusivamente per materie prime naturali. Senza però rinunciare a gusti nuovi, spesso sperimentali a base di frutta esotica, formaggi e spezie, con in testa lo zenzero, ovvero il peperoncino orientale.

Roma si candida come la capitale di questa tendenza esotica. Le gelaterie San Crispino (via Acaja 56, tel. 0670450412; via Panetteria 42, tel. 066793924) producono, fra l'altro, un gelato allo zenzero e cannella; Settimo gelo (via Vodice 51/a, tel. 063725567) offre gusti quali: cardamomo, cannella e zenzero. Così pure la Gelateria Petrini (piazza dell'Alberone 16/a). Al top dei gusti più richiesti rimane il cioccolato, ma declinato attraverso infinite variazioni. Da Stefino a Bologna (via Galliera 49/b, tel. 051246736) la lista non finisce più, si passa dal gusto yucatan, ovvero cacao e peperoncino piccante, al cuba, cioccolato fondente e amarene, o ancora al moro, cioccolato alle mandorle, e al cuneo, gianduia e rum. Non manca il cioccolato con infuso di pepe.

C'è, invece, chi serve cioccolato al Chianti oppure cioccolato domori 100 per cento, come fa Palmiro Bruschi della gelateria Ghignoni di San Sepolcro (via Tiberina sud 860, tel.057-57419 00) che, in qualità di accademico, tiene a precisare: «Il gelato artigianale non è uguale a 20 metri di distanza in quanto entrano in gioco temperature, gusti e cultura». Bisogna aggiungere anche il colore: è sempre meglio scegliere i gelati dai toni meno accesi perché privi di coloranti.

E se il cioccolato è sempre richiesto, seppur sposato con altri sapori, le creme non tramontano. Firenze sembra essere la capitale di questo gusto con due templi: Vivoli (via Isole delle Stinche 7 rosso, tel. 055- 292334) vanta la freschezza delle uova, da Badiani (viale dei Mille 20/R, tel. 055-578682 ) la specialità di punta è il gusto buontalenti, la cui ricetta viene tenuta segreta. Si tratta di un omaggio a colui che viene considerato l'inventore del gelato.
A Torino per produrre la crema nella gelateria Grom (piazza Paleocapa 1/D, tel. 0115119067) ricorrono al latte di vacca d'alpeggio e alle uova biologiche fresche, per i gusti alla frutta utilizzano solo quella fresca di stagione. Non meno eccellente è il poker alla crema di La Pina Gel di Peschici (corso Umberto 1): crema degli angeli (ricetta top secret) con tuorli d'uovo cotti, crema paradiso, crema alle mandorle, crema al pistacchio mandorlato.