00 08/02/2004 11:29
Cosa pensate di questo sport o tradizione spagnola?

E' vero che mangiamo carne, e per farlo uccidiamo gli animali, ma credo che anche un'animale abbia la sua 'dignità' e fare spettacolo della morte non sia certo una cosa logica!!!!
Neve


Nel corso del 2004 Barcellona sarà sede del Forum Universale delle Culture, un appuntamento di grande valore etico e sociale.

Per tale occasione le associazioni spagnola ADDA e l'inglese WSPA hanno lanciato una campagna il cui obiettivo è quello di riuscire a far sì che l'amministrazione comunale dichiari Barcellona città anticorrida e chiuda l'ultima arena ancora funzionante nella città catalana, in cui ogni anno trovano una morte atroce oltre 100 tori.

La corrida a Barcellona
Solo lo scorso anno, nell'arena di Barcellona sono stati uccisi oltre 100 tori in nome dello "spettacolo". Di fronte alla folla pagante, per circa venti minuti, otto o più uomini torturano un toro con strumenti diversi prima di ucciderlo. Nel 2004 Barcellona ospiterà il Forum Universale delle Culture, un evento presentato come "il grande incontro per il mondo che vogliamo". L'associazione spagnola ADDA e l'inglese WSPA chiedono che Barcellona ponga fine al crudele spettacolo delle corride e promuova al suo posto una cultura senza tortura.

La corrida: una finta sfida
La corrida non è una sfida leale tra un uomo, il matador, e un toro; è un evento pianificato affinché l'animale non possa vincere. Nell'arena il toro viene affrontato secondo un rituale prestabilito da una serie di uomini armati in vario modo. Gli aiutanti del matador hanno il compito di confondere e stancare l'animale. I picadores a cavallo affondano una lancia nella schiena del toro, straziando i muscoli del collo obbligandolo ad abbassare la testa, per il colpo finale. I banderilleros piantano degli arpioni colorati sul dorso dell'animale, lacerando ulteriormente le ferite. Solamente a questo punto il matador affronta da solo il toro, ormai stanco e indebolito, cercando di ucciderlo con un colpo di spada al cuore. Spesso il toro viene infilzato diverse volte prima che cada al suolo. Dopo il "combattimento", gli viene spezzata la spina dorsale, tagliate le orecchie o la coda, poi donate al matador come trofeo. Spesso il toro è ferito a morte e paralizzato, ma ancora vivo, quando viene legato per le corna e trascinato fuori dall'arena.

Forum Universale delle Culture
Il Forum Universale delle Culture durerà quattro mesi e promuoverà tre temi fondamentali: la diversità culturale, lo sviluppo sostenibile e la pace. Per evitare che un evento così importante venga ospitato in una città dove ogni anno oltre 100 tori vengono torturati a morte, l'ADDA e l'WSPA invitano l'Amministrazione della città a dichiarare Barcellona città anticorrida e a promuovere un quarto tema: cultura senza tortura.

Cultura senza tortura
Nel marzo 2002, un sondaggio sulle corride in Catalogna ha rivelato che:

- il 96% dei catalani ritiene che torturare e sottoporre a sofferenze gli animali per spettacolo sia una pratica da abolire;

- oltre il 60% è favorevole alla messa al bando delle corride.

Nel 1998, la giunta di Barcellona ha approvato una dichiarazione municipale sulla convivenza e i diritti degli animali che all'articolo 1 afferma: "Ogni animale, indipendentemente dalla specie di appartenenza, ha il diritto di essere rispettato, non deve essere sottoposto a maltrattamenti, sforzi eccessivi, spettacoli o atti crudeli che possano causargli sofferenza fisica o psichica".

In considerazione di questa dichiarazione, la sofferenza derivante dalle corride e il sostegno della maggioranza dei catalani, l'ADDA e l'WSPA invitano l'amministrazione comunale a dichiarare Barcellona città anticorrida.

Come puoi sostenere la campagna:
Alla campagna ha aderito per l'Italia la LAV la quale sta organizzando una raccolta di cartoline che saranno consegnate al sindaco della città catalana il 12 marzo 2004, quando a Barcellona si incontreranno gli animalisti e i rappresentanti delle associazioni che partecipano all'iniziativa per manifestare contro le corride e per lasciare all'amministrazione comunale un segno tangibile della nostra avversione a questo "spettacolo" crudele.

Chi è interessato a sostenere la campagna può contattare Roberto Gallocchio (Mail: r.gallocchio@infolav.org, tel. 349/1753599).

tratto da Promiseland http://promiseland.it/view.php?id=784