CUORE
QUEL RIFIUTO CHE CI FA DIVENTARE ADULTE
Capita a tutte prima o poi di fissarsi per un uomo. Che spesso è quello sbagliato. Ora, non vogliamo discutere i motivi che ci portano a scegliere l’uomo sbagliato. Né quelli che ci spingono a fissarci. Sarebbe semplicistico concludere con un "è colpa della solitudine che gioca brutti scherzi" e così via...
Sta di fatto che càpita che perdiamo la testa per un uomo. Un Uomo Sfuggente, ma non così tanto da spegnere il nostro interesse. ...Perchè a volte ci dà segnali di..ehm, interesse o piacere, ma non così forti da convincerci che gli piacciamo davvero.
All’inizio è solo simpatia; lottiamo perché non si trasformi in qualcosa di più grande. Passa il tempo e la simpatia iniziale diventa un affetto che ci coinvolge. Ogni volta che lo vediamo ci sentiamo bruciare dentro e abbiamo paura che anche gli altri (lui..) se ne accorgano. In breve: ci innamoriamo o nel migliore dei casi ci prendiamo una cotta.
Però...non sappiamo cosa prova lui. Sappiamo solo che a volte è così carino con noi da farci pensare: "ma allora gli piaccio!". Segretamente aspettiamo che sia lui a dire qualcosa. Speriamo Sogniamo Immaginiamo Fantastichiamo e Pensiamo, ah quanto ensiamo! Ci lasciamo insomma lentamente consumare dalle nostre elucubrazioni mentali.
In certi momenti vorremmo dirgli tutto, confessargli il nostro amore, ma abbiamo paura di rovinare quella parvenza di idillio che si è creata tra noi.
Ma dove lo troviamo il coraggio? Con quali parole glielo diciamo? E se ci ride in faccia o ci prende per pazze? E se semplicemente ci rifiuta?
Non lasciamoci annichilire dalla paura del rifiuto.
Dai, buttiamoci! Faremmo bene a dichiarargli i nostri sentime nti. Non è facile, certo. Ma lo si capisce tardi (a volte troppo) che il coraggio che spinge a dichiararsi fa bene soprattutto a noi. Non dobbiamo aver paura di perdere. In fondo cos’è che perdiamo se non le nostre elucubrazioni mentali?
Siamo terrorizzate dall’idea del rifiuto, perché pensiamo che ciò ci sprofonderebbe ancora di più nell’insicurezza, ma non funziona così. Le paure del cuore si alimentano con l’inazione. Non sono le sconfitte a ingigantirle, ma le rinunce. Non cresceremo mai, se non ci rivelassimo una buona volta.
Nelle situazioni ambigue ("sì, no, non so, forse gli piaccio, boh?"), se ci facciamo avanti, è molto probabile che lui ci dica no (perché se avesse voluto dirci sì lo avrebbe fatto sin dall’inizio). Ma lo sconvolgimnto emotivo dato dal Rifiuto sarà così forte da renderci paradossalmente più disinvolte nel ma neggiare l’amore, la prossima volta che ci capiterà. Si badi, non è il sentirsi rifiutate o il rifiuto nel caso di una relazione reale e concreta o ancora il rifiuto sul modello del "sedotta e abbandonata". Ma è quel rifiuto da parte di un uomo che in cuor nostro sappiamo già che non sarà mai nostro.
Siamo paralizzate non tanto dalla possibilità del rifiuto, ma di esporci troppo. E’ come se temessimo di rompere il delicato equilibrio tra la nostra sofferenza e la sua (di lui) evanescenza con le nostre stesse mani. E’ il cambiamento in quanto tale a spaventarci.
Ma una volta affrontata la prova, una volta uscite allo scoperto, non saremo più quelle di prima. Raccontiamogli il nostro amore, senza vergogna.
L’amore è apertura, non chiusura nella nostra tana di vittime perdenti. Possiamo superare le nostre paure se solo vogliamo uscire dalla prigione nella quale quelle stesse ci hanno r inchiuse.