Nba, Riley torna in panchina e vince
Mercoledì 14.12.05
New York - Pat Riley festeggia con una vittoria il ritorno in panchina. I suoi Miami Heat, infatti, lo hanno accolto centrando il successo per 100-97 sul campo dei Chicago Bulls. Il 60enne Riley, che rimane anche presidente della franchigia, aveva indossato i panni del coach per l'ultima volta il 15 aprile 2003, prima dell'avvento di Stan Van Gundy in Florida. L'addio improvviso dell'ormai ex allenatore, costretto a lasciare la squadra per motivi familiari, hanno riportato sulla sideline il tecnico che negli anni '80 guido' i Los Angeles Lakers alla conquista di quattro titoli NBA.
''Se avessimo perso, mi sarei ritirato...'', ha detto Riley dopo la vittoria numero 1.111 della carriera. La partita e' servita per eliminare un po' di ruggine. ''Si', ma mi mancano ancora molte cose per tornare ad essere un allenatore nel vero senso della parola. In molte situazioni, l'istinto e' sufficiente. Mi serve tempo, pero', per riuscire a comportarmi nel modo migliore in determinati frangenti. Per esempio, non mi sento ancora a mio agio nel dopo-partita. Devo sciogliermi un po'. Io, del resto, non volevo tornare ad allenare, ma non c'erano alternative. Non volevo che Stan andasse via. Quando lui ha deciso di lasciare, ho dovuto prendere in mano la situazione''.
A Chicago, Riley ha potuto contare sull'eccellente vena di Shaquille O'Neal. Il centro, alla seconda presenza dopo lo stop di 18 partite per un infortunio alla caviglia sinistra, ha dettato legge con 30 punti (12/21 dal campo), conditi anche da 7 rimbalzi. ''Io non c'entro niente con l'addio di Van Gundy'', ha tenuto a precisare il centro. O'Neal ha gia' capito alla perfezione come comportarsi con Riley: ''Non si puo' bussare alla sua porta, entrare e dire: 'Perche' non facciamo cosi'?'. Appena sono arrivato qui, mi ha spiegato come funziona questa societa'''. Anche l'altra stella di Miami, Dwyane Wade, ha contribuito a rendere positiva la 'prima' stagionale di Riley: sul suo tabellino, alla fine, 14 punti e 11 assist.
Tra le altre gare disputate, spicca la vittoria di San Antonio nel big match con i Clippers. Gli Spurs, privi dell'infortunato Manu Ginobili, hanno battuto Los Angeles per 95-87 dopo un tempo supplementare, grazie alla prestazione di Tim Duncan (27 punti e 22 rimbalzi). Il lungo e' stato protagonista di un'incredibile striscia negativa dalla lunetta (3/13): 11 errori ai liberi prima di azzeccare i 2 tiri che hanno mandato la partita all'overtime. Nel prolungamento, i campioni NBA hanno preso il largo. Tony Parker ha raggiunto quota 25 punti, Michael Finley e' arrivato a 21 e ai Clippers non sono bastate le cifre di Elton Brand (24 punti e 12 rimbalzi) e Sam Cassell (20 e 10).
Serata da cancellare, invece, per i Cleveland Cavs, battuti 100-94 dagli Atlanta Hawks nonostante i 39 punti di LeBron James. I 42 punti di Carmelo Anthony (miglior prestazione della carriera) hanno invece trascinato i Denver Nuggets al successo per 101-85 sui Charlotte Bobcats. La strepitosa serata di Ray Allen (35 punti), mai cosi’ incisivo quest’anno, non e’ bastata a Seattle: i Sonics hanno ceduto 110-107 contro i Golden State Warriors dopo un supplementare.
(Spr/Adnkronos)