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Fine del file-sharing ? L' FBI chiude il sito "Megaupload" e ne arresta i vertici in Nuova Zelanda

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    binariomorto
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    00 19/01/2012 23:45
    Oscurato Megaupload, il gigante
    della condivisione di file in Rete

    Sigilli al sito. "Viola il copyright, danni per 500 milioni alle compagnie" Arrestato il fondatore Kim Schmitz. Su Twitter la rivolta degli utenti

    Megaupload, il popolare sito per la condivisione in rete, è stato oscurato dall'Fbi. I fondatori del servizio di sharing, uno dei più conosciuti e utilizzati per lo scambio di file di grosse dimensioni, sono accusati di aver violato le norme anti-pirateria.

    Secondo le autorità federali americane, che hanno messo i sigilli al sito, lo scambio illegale di materiale protetto da copyright avrebbe causato danni alle compagnie per 500 milioni di dollari. Su Twitter è scattata la rivolta degli utenti, e in pochi minuti l'hashtag #megaupload è balzato in vetta tra i "trending topics". Il dipartimento di Giustizia americano, in un comunicato, ha annunciato che il numero uno del sito, Kim Schmitz, è stato arrestato in Nuova Zelanda insieme ad altri tre dirigenti del cyber-colosso. Il sito è di proprietà della Megaupload-Limited, società registrata ad Hong Kong, e negli anni è diventato il centro per chi scarica contenuti da Internet, dalle canzoni ai film.

    La storia di Megaupload è unica, perchè moltissimi artisti, negli anni, hanno dichiarato di usare il sito per scaricare dal web. Tra gli altri, Kim Kardashian, Alicia Keys and Kanye West. Per il Washington Post, che ha anticipato la notizia, Megaupload è tredicesimo nella classifica dei siti più consultati del mondo.

    Fonte: LaStampa


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    binariomorto
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    00 28/01/2012 23:34
    Megaupload: Chiuso per la paura delle Major di un
    servizio legale che avrebbe potuto segnare la loro fine



    Techcrunch. il noto ezine di tecnologia di proprietà di AOL, ha avanzato una ipotesi molto suggestiva e probabilmente non molto lontana dalla realtà sul perché sia avvenuta la chiusura di Megaupload, Megavideo e tutto l'universo "mega": l'obiettivo era fare fuori sul nascere un servizio pericolosissimo chiamato MegaBox.

    MegaBox, la cui data di lancio ufficiale era prevista per l'inizio del 2012) era stato aperto in beta a fine 2011 e si sarebbe andato a piazzare in diretta concorrenza di servizi quali iTunes o altri store musicali. La differenza rispetto a tutti questi era la percentuale destinata agli autori che avessero scelto Megabox quale sistema per diffondere i propri prodotti: il 90%. Una percentuale altissima se paragonata a tutti gli altri stores e che avrebbe anche permesso di mantenere i prezzi finali particolarmente bassi.
    Una killer application insomma, forte anche del fatto che l'universo "mega" è uno dei più conosciuti in assoluto e non avrebbe faticato a farsi conoscere e apprezzare.

    Vien da se che trovarsi contro un servizio del genere sarebbe stato un problema non indifferente per la RIAA in quanto quest'ultima sarebbe stata bypassata (iTunes fa accordi con le etichette discografiche, non con gli artisti!) e avrebbe visto intaccare pesantemente i propri introiti: magari non nell'immediato, ma pensate a quanti artisti nascono ogni anno e quanto sia per loro complicato il percorso per la fama e la ricchezza. Per quale motivo una nuova Lady Gaga dovrebbe rivolgersi ad un affiliato alla RIAA per la commercializzazione del proprio pezzo (guadagnandoci noccioline) se invece potrebbe ottenere la stessa eco mediatica su MegaBox ma guadagnare una fetta decisamente più consistente? Ricordo che Megaupload è il 13simo sito più visitato al mondo e per i suoi server passa(va) circa il 4% del traffico mondiale.

    MegaBox era comunque solo l'inizio: Megamovie avrebbe seguito a ruota. Insomma, Kim DotCom stava "spostandosi" nel campo del totalmente legale usando la notorietà dei servizi. E si sa che più della pirateria, a far paura è la concorrenza.

    Fonte: newsandtricks


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    binariomorto
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    00 07/06/2012 00:57
    Megaupload, Kim Dotcom:
    “Il caso deve essere archiviato”


    NEW YORK – Per Kim Schmitz, alias Dotcom, il caso Megaupload deve essere archiviato. Per il padre del famoso sito di file sharing ci sarebbero gli estremi per tornare a dormire sonni tranquilli.

    Il suo avvocato difensore, Ira Rothken,ha presentato una richiesta di archiviazione al giudice distrettuale della Virginia, Stati Uniti. Secondo il legale sarebbe stato infranta la legge americana, il V e il XIV Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America per la precisione.

    Il governo Usa infatti non avrebbe notificato la citazione in giudizio al destinatario, informandolo della situazione. A gennaio scorso, infatti, il Federal Bureau of Investigation, l’FBI, ha chiuso Megaupload, ha sequestrato i server e i conti di Dotcom, ma “senza alcun preavviso”. Inoltre le citazioni non possono essere notificate fuori dalla giurisdizione americana e quando Dotcom è stato arrestato il sito di sharing aveva sede a Hong Kong.

    In un’intervista a TorrentFreak, Kim ha detto: “È come se avessimo ricevuto una condanna a morte senza alcuna possibilità di ribattere in aula. Se saremo considerati non colpevoli (e lo saremo), i danni che l’azienda ha subito sono comunque impossibili da arginare. Questa chiusura di Mega è stata possibile grazie alla corruzione al più alto livello politico, al servizio degli estremisti del copyright di Hollywood”.

    Fonte: blitzquotidiano


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    aldrichfub
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    Forumandiano..!!
    00 29/06/2012 06:28
    Inoltre le citazioni non possono essere notificate fuori dalla giurisdizione americana e quando Dotcom è stato arrestato il sito di sharing aveva sede a Hong Kong.
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    binariomorto
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    00 14/08/2012 16:00
    Megaupload riapre entro l’anno?
    Kim Dotcom twitta: “Torna, insieme a Megabox”

    NEW YORK – Megaupload riaprirà entro quest’anno? Un paio di tweet del padre del sito di condivisione file alimentano le speranze degli utenti. Proclamato paladino delle libertà digitali, Kim Dotcom ha cinguettato per ben due volte quello che in molti volevano sentirsi dire, anzi, come ha scritto lui: “Quello che tutti aspettavate”. Nel primo si legge che Megaupload “sta arrivando. Quest’anno. Promesso. Più grande, migliore, veloce, sicuro al 100% e inarrestabile”. Un sogno per milioni di internauti che a gennaio hanno visto chiudere Megaupload, il più grande sito di file-sharing del mondo, e l’Fbi arrestare e condannare Kim Dotcom, il suo inventore. Ma lui, nonostante l’arresto, gli attacchi e la condanna, assicura che sta lavorando al grande ritorno di Megaupload. E non solo, insieme lancerebbe anche un nuovo progetto: Megabox.

    Il creatore del più grande sito di file-sharing del mondo, Megaupload, e dell’affiliato Megavideo, da mesi offline, appena gli è stato concesso di tornare a navigare in rete, non ha perso tempo nel lanciare un nuovo progetto. D’altronde lui lo aveva detto: “Le più grandi innovazioni sono costruite sui respingimenti”. E la Rete, ancor prima del suo ritorno, si è data da fare per ricreare quel patrimonio di file-sharing che era il suo Megaupload, a suon di bit torrent e siti crittografati. Ma il clima da “caccia alle streghe” ha reso le cose sempre più difficili. E i netizen hanno bisogno di un leader: chi meglio di un Kim Dotcom alla ricerca di vendetta?

    L’idea di base di Megabox, alla quale stava lavorando Dotcom anche prima dell’incursione notturna dell’Fbi che ha portato al suo arresto, è quella per cui ogni intermediazione tra autori e utenza possa decadere. Il guru della pirateria internazionale intende dar vita ad una piattaforma nella quale gli artisti possano rivolgersi direttamente al proprio pubblico con la garanzia di poter detenere il 90% degli introiti. Lo smacco è tutto contro l’industria discografica, la stessa che ha fomentato il raid contro Dotcom, e la stessa che ora potrebbe vedersi la vendetta servita sul piatto del mercato. Ma se la fibrillazione degli utenti non è vana, la vendetta potrebbe essere addirittura doppia: “Si, anche Megabox arriverà quest’anno” ha cinguettato Dotcom e subito è scattato il toto-interpretazioni. Cosa avrà voluto dire? Ci sono altri progetti in cantiere? Punta davvero al rilancio di Megaupload o sono solo proclami? E come si evolveranno le cose sul piano legale?

    Ora l’impressione è che accanto al progetto Megabox, King Dotcom preveda di lanciare un sito simile a Megaupload, che faccia da traino a Megabox ma allo stesso tempo si serva dell’esistenza di un servizio al 100% legale per sostenere la sua lotta contro le multinazionali dell’entertainment che lo hanno trascinato in tribunale e provocato il sequestro di Megaupload e di molte delle sue proprietà personali. Quel che è certo è che il boss del file hosting è pronto a tornare e intende farlo in stile Mega, come ha sempre fatto.

    Fonte: blitzquotidiano


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    00 04/09/2012 14:11
    Kim Dotcom prepara il ritorno
    network di servizi a prova di blocco

    Nuovi progetti per l'ex proprietario di Megaupload. "Si chiamerà Megabox rappresenterà un'evoluzione esponenziale del precedente", una rete protetta da algoritmi sofisticati. E spezzettata per il mondo, così da renderne il fermo molto difficile. "Voglio donare la libertà alle persone"


    KIM SCHMITZ, meglio noto come Kim Dotcom, il nome dietro Megaupload, vuole tornare. Dopo l'arresto, il processo, la scarcerazione, ribolle di nuove idee imprenditoriali. O forse di una sola: rimettere in piedi Megaupload, cambiandogli nome in Megabox e rendendolo, nelle sue parole "più veloce, migliore, gratis e sicuro". Più che un servizio web, Dotcom sembra immaginare una "sottorete", al riparo dall'altra internet ma accessibile attraverso questa.

    IMMAGINI: LA VILLA DI DOTCOM - IL RILASCIO

    Così Dotcom progetta il suo rientro in grande stile, utilizzando Twitter. Al social network, Kim affida il suo messaggio di rivoluzione digitale, che non risparmia toni altisonanti. Parla di "potere straordinario" riservato alle "api" di MegaBox, le tecnologie di connessione del servizio con altri progetti web. "La nostra tecnologia cambierà il mondo", si sbilancia Kim. Ma il progetto è effettivamente di portata imponente.

    L'idea di Megabox sembra quella di potenziare all'ennesima quello che era Megaupload, ovvero un efficiente servizio di "cyberlocker", un armadietto digitale in cui gli utenti potevano mettere file. E prelevarne altri dagli armadietti altrui. Megabox parte invece dal concetto di rete. Secondo Kim, qualunque fornitore di spazio web esterno al sito potrà aggiungere capienza e banda a Megabox, di fatto costruendo un moloch del file sharing, difficile da chiudere in caso di denunce, spezzettato in infiniti server nel mondo. Il tutto, coperto da sofisticati algoritmi di protezione. "Voglio cambiare il mondo, dare potere e libertà alla gente", twitta l'appassionato Kim.

    Dotcom pensa poi a Megabox come un contenitore di applicazioni, dalle comunicazioni audiovisuali alla riproduzione multimediale. Un progetto complesso, che Dotcom potrebbe davvero portare a compimento: risorse e tecnologie non gli mancano.

    Fonte: Repubblica


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    00 13/11/2012 00:39
    Kim DotCom: “Megavideo torna il 20 gennaio e sarà ancora più ricco”


    ROMA – Megavideo e Megaupload tornano il 20 gennaio. Lo ha annunciato lo stesso fondatore dei due siti, Kim DotCom, su Twitter. “La nuova versione si chiamerà Mega e sarà più grande e più scaltro dei suoi predecessori Megavideo e Megaupload, perché in grado di resistere a qualsiasi attacco, sia di tipo informatico che legale”, ha scritto DotCom.

    Kim Schmitz (DotCom) era stato arrestato lo scorso gennaio dall’Fbi, per poi tornar ein libertà diversi mesi dopo.
    Dal punto di vista dei dati, il sistema è blindatissimo: si basa su criteri di crittografia in grado di assegnare due chiavi ad ogni contenuto caricato, una per decodificare il file e l’altra per poterlo scaricare. In questo modo lo staff di Mega non è in grado di conoscere la tipologia del file caricato sui propri server, sollevando l’azienda da qualsiasi responsabilità per omessa rimozione di contenuti illeciti.Le major potranno comunque segnalare la presenza di materiale coperto da copyright e ottenere la rimozione. Lo stesso DotCom ha assicurato di voler palesare nelle policy del serviczio il divieto di caricamento per tali contenuti.

    Fonte: blitzquotidiano