sexy comics

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della red
00domenica 6 febbraio 2005 10:53
Eros a striscie
le origini di un'arte


Dalle stampe illegali nei retrobottega ai capolavori di Crepax e Manara passando per Barbarella, Tiger girl e Uranella. Storia ed evoluzione dei sexy comics

Oggi i fumetti erotici com quelli firmati da Eleutieri Serpieri (che disegna la prorompente eroina post atomica Druuna) o Guido Crepax (che ha creato l'indimenticabile e ambigua Valentina) vengono venduti in librerie eleganti e centralissime. A loro sono dedicati settori appositi in festival e fiere. E l'ultima novità è un concorso, che cerca nuovi talenti e nuovi disegni erotici (scadenza per la gara il 30 aprile 2005). Ma una volta la vita dei fumetti sexy non era così facile. E soprattutto, non era così ufficiale. Anzi, questi giornalini erano così "fuorilegge" da essere stampati sottobanco. Garage, retrobottega, sottoscale, perfino vagoni ferroviari abbandonati: lì sono nati i primi fumetti per adulti. Era la fine degli anni '20, e nella puritana America videro la luce le prime Tijuana Bibles, ovvero le Bibbie di Tijuana, come vennero chiamate subito ironicamente. Diffuse in un migliaio di titoli, ma stampati in svariati milioni di copie tra gli anni '30 e la fine dei '50, presentavano mini-storie in genere di otto vignette; le pagine interne erano nel formato standard rettangolare in bianco e nero (o blu) e le copertine dai colori sgargianti. Le storielle erano davvero hard per l'epoca, condite con humour ed erotismo dalle tinte forti.

Il tutto anche infarcito da una spontanea vena satirica che fa delle Tijuana Bibles le probabili antenati dei fumetti underground. In questi irriverenti Fuck Books, come venivano anche chiamati, erano inserite infatti anche fantasiose riletture e parodie hard di personaggi Disney, di Popeye e di altri popolari eroi delle strip dell'epoca, di celebrità della cronaca nera e mondana, della politica e del mondo dello spettacolo. E se negli anni del "proibito", almeno l'unico vantaggio era il prezzo, oggi la rivalutazione costa: uno dei sei volumi di ristampa delle Tijuana Bibles, pubblicate per l'occasione dalla patinata ed elegante casa editrice francese, La Musardine, costa ben 35 euro. Qualcosa si può risparmiare su Hazard edizioni, sito per amatori del genere e collezionisti di rarità.

Il mondo anglo americano è stato una vera fucina di eroine piccanti, soprattutto negli anni del proibizionismo. Tra le prime signorine desnude va ricordata Jane (Inghilterra 1932), ideata da Norman Pett e pubblicato a strisce sul quotidiano inglese "Daily Mirror", una delle madrine del fumetto erotico che avrebbe avuto più tardi, sia in Italia che in Francia, valide seguaci. Oltre oceano, invece, spopolava, anche come fenomeno di massa, Blondie (Usa 1930), moglie bionda, efficiente ed emancipata, ma un po' vittima delle mode.

Il periodo d'oro dell'erotismo a fumetti è tra gli anni '50 e '60, dove il fenomeno prende sempre più forma proponendo eroine di notevole successo. Fra queste vanno ricordate le cosiddette "tarzanidi", bellissime ragazze in abiti succinti che, alla maniera di Tarzan (star cinematografica dell'epoca), vivono le loro avventure nella jungla, con trame che mettevano in risalto costumi strappati, lotte, torture, il tutto condito da sottofondi un po' cattivelli. La più celebre di queste rimane Sheena, regina della Jungla, seguita a ruota da Tiger Girl, Tygra e molte altre. Dopo le "tarzanidi" ci fu un periodo di "penombra", prima dell'avvento della prima star del fumetto sexy: Barbarella. La bionda tutta curve, interpretata poi nel cinema dall'indimenticabile Jane Fonda, (Francia 1962), era l'eroina sexy fantascientifica per eccellenza che, indipendente e disinibita, con la sua totale libertà sessuale e i suoi mitici incontri hot con robot o alieni di tutte le specie, diventa un vero simbolo sociale, e si trasformerà in un fumetto di culto per tutti gli anni '70. La Barbarella dello spazio è l'indiscussa apripista, in occidente, di un lungo elenco di personaggi femminili disinibiti, talvolta docili e talvolta spietati, tra cui nessuno ha mai eguagliato l'originale.

In Italia solo nel dopoguerra si ha la possibilità di vedere una donna a fumetti degna di avere una testata a lei dedicata. Fu Pantera Bionda (1950), eroina coperta da un due pezzi e totalmente votata ed impegnata, tra le foreste del Borneo e le isole dell'arcipelago della Sonda, nella lotta al crimine. Nonostante l'unica cosa osè di questo fumetto fossero gli abiti della protagonista, la nostra Pantera ebbe vita difficile con la censura, che dopo averla obbligata ad indossare un abito intero, ne decretò pochi anni più tardi la fine. Un'altra eroina a spasso nello spazio si trova nel fumetto Uranella (pubblicato nel 1964). Il fumetto di "fantamagia", come recita il sottotitolo, ha per protagonista la bella principessa scacciata dal suo pianeta dal perfido mago Morbus. Anche in questo caso, non si va oltre qualche bikini particolarmente succinto, asciugamani male allacciati e poco più, e le situazioni scabrose sono evocate e mai esibite. Nel 1965 la segue Selene. La creatura lunare somiglia molto da vicino a Barbarella, ma le qualità del disegnatore, allora, erano decisamente meno spinte. La giovane, adottata da uno scienziato inglese, lotta contro "i padroni dell'universo", pronti a dominare le menti degli abitanti di ogni pianeta per conquistarli dopo aver scatenato terribili guerre. Deve passare qualche anno (1973) perché con Cosmine l'atomica del sesso, un po' di erotismo vero compaia nel fumetto fantascientifico italiano. Cosmine è un robot, ma nessuno lo direbbe, date le seducenti caratteristiche fisiche e la grande esperienza amorosa.

Valentina nasce dalla fantasia di Guido Crepax nel 1965, come comprimaria in un fumetto di fantascienza, successivamente acquisterà sempre più spessore fino a diventare il simbolo di un fumetto nazionale colto, con chiari risvolti al mondo della psicoanalisi. Inutile aggiungere che Valentina fa dell'indipendenza politica e sessuale il proprio vessillo. E poi arriva Milo Manara e le sue donne inquietanti: molte altre eroine hanno riempito la carriera del disegnatore veneto, da Bianca alle versioni a fumetti di Histoire d'O, fino alla recente interpretazione, per la rivista Corto Maltese, di Dracula. Ma da qui, per il fumetto e la sua evoluzione, inizia tutta un'altra storia.


espressoonline
tboy
00mercoledì 30 gennaio 2008 08:40
Tra le dimenticane vorrei segnalarti la magnifica Druuna di Paolo Eleuteri Serpieri, assolutamente imperdibile, poi personalmente ho una predilezione per le eroine "particolari" di Roberto Baldazzini, ma lì è questione di gusti...
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