la VEGLIA PASQUALE

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neve67
00lunedì 17 marzo 2008 23:23
VEGLIA PASQUALE http://it.wikipedia.org/wiki/Veglia_pasquale
Nella liturgia della Chiesa cattolica e di altre chiese, la Veglia pasquale è la solenne celebrazione della Risurrezione del Signore, terza del Triduo Pasquale. È vissuta dalla chiesa come la celebrazione più importante dell'anno liturgico, perché in essa celebra vittoria sul peccato e sulla morte di Cristo. È anche la più ricca e lunga liturgia di tutto l'Anno liturgico, ed è articolata in modo da essere la "Madre di tutte le veglie", la celebrazione dalla quale nascono tutte le altre; anche nel preconio pasquale, l'annuncio delle celebrazioni delle feste mobili che in tutte le chiese viene letto il giorno dell'Epifania questa importanza è sottolineata.



Struttura della celebrazione
La Veglia Pasquale si articola in quattro parti:

1 Liturgia del Fuoco
La processione del clero esce dalla chiesa, lasciata completamente al buio, senza luci né candele accese, dal Venerdì santo. Una volta fuori dalla chiesa, i concelebranti raggiungono un braciere precedentemente preparato, e dopo un breve saluto iniziale (senza il Segno della Croce) il celebrante benedice il fuoco. Quindi prende delle braci e le mette nel turibolo e accende, da quella fiamma, il Cero pasquale; benedice poi il cero pasquale, tracciandovi una croce, le lettere greche Alfa e Omega e le cifre dell'anno; prende cinque grani di incenso e li conficca alle quattro estremità e al centro della croce disegnata, a simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo, delle mani, dei piedi e del costato. Quindi il diacono, portando il cero pasquale, comincia la processione che entrerà in chiesa, intonando per la prima volta "Lumen Christi" (La luce di Cristo), e il popolo risponde "Deo Gratias" (Rendiamo grazie a Dio). Dietro il cero pasquale si riforma la processione iniziale, e si accodano anche i fedeli; sulla porta il diacono intona di nuovo "Lumen Christi", e tutti i presenti accendono una candela; arrivati al presbiterio il diacono intona per la terza volta "Lumen Christi" e si accendono le luci della chiesa. Quindi viene riposto e incensato il cero pasquale e il libro, dal quale un diacono, o un cantore, intona l'Exsultet o annuncio pasquale, senza l'accompagnamento degli strumenti musicali. Terminato l'annuncio tutti spengono le candele, ed inizia la liturgia della Parola, introdotta dal celebrante.


2 Liturgia della Parola
La Liturgia della Parola della Veglia di Pasqua è la più ricca di tutte le celebrazioni dell'anno; consta di sette letture e otto salmi dall'antico testamento, un'epistola di San Paolo apostolo ed il vangelo scelto tra i tre sinottici, a seconda dell'Anno liturgico allo scopo di ripercorrere la storia della redenzione dall'origine della vita in Dio. Dopo ogni lettura e ogni salmo vi é l'orazione del celebrante.

prima lettura dal Libro della Genesi (Gn 1,1-2,2)
salmo responsoriale (Sal 103 oppure 32)
seconda lettura dal Libro della Genesi (Gn 22,1-18)
salmo responsoriale (Sal 15)
terza lettura dal Libro dell'Esodo (Es 14,15-15,1)
cantico responsoriale (Es 15,1-6.17-18)
quarta lettura dal Libro del profeta Isaia (Is 54,5-14)
salmo responsoriale (Sal 29)
quinta lettura dal Libro del profeta Isaia (Is 55,1-11)
cantico responsoriale (Is 12,2.4-6)
sesta lettura dal Libro del profeta Baruc (Bar 3,9-15.32-4,4)
salmo responsoriale (Sal 18)
settima lettura dal Libro del profeta Ezechiele (Ez 36,16-28
salmo responsoriale (Sal 41)
Dopo l'Orazione alla settima lettura il celebrante intona il Gloria; all'intonazione seguirà il suono delle campane, secondo gli usi locali, e il suono dell'organo, ad accompagnarle; se le luci della chiesa non erano accese tutte alla Liturgia del Fuoco si accendono tutte. Quindi si canta il Gloria, accompagnato dagli strumenti musicali. Segue l'Orazione Colletta.

epistola dalla Lettera ai Romani di San Paolo apostolo (Rm 6,3-11)
salmo responsoriale (Sal 117)
brano evangelico
dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,1-10) nell'anno A
dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,1-8) nell'anno B
dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,1-12) nell'anno C
Segue l'Omelia che conclude la Liturgia della Parola.


3 Liturgia Battesimale [modifica]
È uso celebrare anche dei battesimi la notte di Pasqua, in questo momento liturgico. Tutti i fedeli riaccendono la candela che avevano all'inizio. Dopo una breve introduzione si cantano le Litanie dei Santi. Quindi il celebrante, pronunciata la preghiera, prende il Cero pasquale e lo immerge parzialmente nell'acqua del Battistero, benedicendo l'acqua. Poi passa ad aspergere tutto il popolo. Nel caso in cui ci siano battesimi, si compie in questo momento il rito, altrimenti si pronuncia la professione delle promesse battesimali. È possibile concludere la Liturgia Battesimale con le Preghiere dei fedeli.


4 Liturgia eucaristica
Segue la Liturgia Eucaristica, articolata come in tutte le celebrazioni eucaristiche; alla fine il celebrante dà la benedizione, concludendo così una grande celebrazione che era cominciata il Giovedì santo con la Messa in Coena Domini
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