il mitico snoopy

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totalwar
00martedì 25 ottobre 2005 14:46
I Peanuts, di Charles Monroe Schulz, ci dicono tutt'oggi con forza e semplicità cose serie attraverso il medium del fumetto. Ci dicono cose piccole che alludono alle grandi sull'arte, la letteratura, la filosofia, la psichiatria, la teologia, gli sport, discutendo, come ebbe a dire Umberto Eco, "niente meno che del senso della vita medesimo". Dal dopoguerra al Duemila, cinquant'anni di storie che hanno accompagnato la nostra Storia recente, diventandone spesso linguaggio ed espressione: negli anni Sessanta e nei Settanta del Vietman, del pacifismo, del femminismo, negli Ottanta rampanti e del riflusso. Non "politica", costume. E noi dedichiamo ai cinquant'anni della carriera di Schulz un'opera mai tentata prima, a livello planetario. Ogni anno una grande strenna pubblicherà dieci anni di strisce quotidiane di Peanuts, un affresco formidabile e un omaggio affettuoso a un uomo che ha segnato cinque generazioni. E non ha terminato. Ma un omaggio, in un certo senso, anche alla nostra storia personale, alla storia di Linus e di chi in questi anni l'ha fatta, alle anime curiose e insonni che hanno scoperto, portato in Italia, febbrilmente tradotto le strisce maledette facendo diventare il loro un linguaggio collettivo. Quanti dei modi di dire entrati nell'immaginario dei giovani italiani dagli anni Sessanta in poi, mutuati dal nostro giornalino Linus, non sono che funamboliche, libere interpretazioni dei nostri traduttori? I Peanuts sono stati importati con valigia diplomatica dai Cavallone Bros, adottati e coccolati da Giovanni Gandini, membro dell'internazionale surrealista, fondatore e primo direttore di Linus (la prima rivista europea a pubblicare i Peanuts con sistematicità), escussi e discussi tra Vittorini, Umberto Eco e O.d.B. sul primo numero, tradotti e adattati da due translation artists del balloon, Cavallone il notaio e Ranieri Carano, il funambolo del linguaggio che ci ha reso familiari le acrobazie lessicali di Lil'Abner, Krazy Kat, Maus




Il 2 ottobre 1950 Charles Monroe Schulz, un allampanato ventisettenne cresciuto dietro le orecchie a sventola e l'idea che nessuno, a parte i genitori, l'avesse mai amato, di ritorno dalla campagna d'Italia a fine guerra, introdusse nel mondo delle daily strip americane un elemento che sarebbe poi dilagato nel cinquantennio successivo nell'arte pop di tutti i fumettisti degni di questo nome. La riflessione filosofica sul proprio ruolo nel mondo. Da quel momento in poi, il fumetto, fino allora dominato dall'avventura, la fantasy, la fantascienza, i gag, il melodramma e le torte in faccia, un medium considerato "low brow", avrebbe dovuto fare i conti con un contesto più ampio. E i Peanuts lo fanno, come ha notato Art Spiegelman, dipingendo allegria, pena, dolore in un modo "sempre caldo e originale". E dal 13 febbraio 2000, anche dopo aver riposto definitivamente il pennino, grazie alla sua capacità di lavorare su una materia adulta con uno spirito infantile, Schulz continua a ricordare al mondo che se le ferite della giovinezza rimangono inevitabilmente aperte, abbiamo pur sempre la possibilità di lenirle con l'ironia. Non è poco.
totalwar
00martedì 25 ottobre 2005 14:49
un pò di immagini:





by http://www.bcdeditore.it/prodotti/dettaglio.aspx?i=1860 [SM=g27811]

[Modificato da totalwar 25/10/2005 14.52]

totalwar
00martedì 25 ottobre 2005 14:55
A me snoopy è piaciuto fin da piccolo, non fa ridere, si può definire un fumetto "simpatico", ma se lo leggi rimani contento per tutta la giornata, ti senti meglio, è per quello che mi piace leggerlo.


a proposito, sapete che peanuts significa noccioline? [SM=g27823]
JainaSolo
00sabato 29 ottobre 2005 15:04
Re:

Scritto da: totalwar 25/10/2005 14.55
a proposito, sapete che peanuts significa noccioline? [SM=g27823]



ehm, beh è inglese, non sanscrito! [SM=g27828]

Comunque è vero, i fumetti di snoopy anche se non fanno ridere sono comunque piacevoli, ti lasciano il sorriso sulle labbra! [SM=g27823]
totalwar
00martedì 29 novembre 2005 19:09
Il creatore: Charles M. Schulz


Charles Monroe Schulz nasce il 26 novembre 1922 e muore il 13 febbraio del 2000. Fin dalla nascita sembra destinato al fumetto: appena nato uno zio lo chiama Sparky, abbreviazione di Sparkplug, il cavallo di "Barney Google", striscia allora popolarissima, e questo soprannome non lo abbandonerà più. Sparky cresce negli anni della Grande Depressione con un padre, barbiere come il papà di Charlie Brown, che per far quadrare i conti taglia barbe e capelli senza concedersi riposo. Dopo il diploma e una breve esperienza di guerra nella Francia del 1945, viene assunto come insegnante alla Art Instruction School, una scuola di disegno per corrispondenza dove Schulz incontra tra i giovani colleghi ispirazioni e suggerimenti per i suoi futuri personaggi, ad esempio l'impiegata della contabilità Donna Wold, suo primo amore non corrisposto, che gli ispirà quel singolare personaggio fuori campo che è la ragazzina dai capelli rossi, eterna cotta di Charlie Brown. Tra il '47 e il '48 Sparky approda con qualche fatica alla carta stampata: una sua serie di vignette "Li'l Folks" viene pubblicata per tre anni sul giornale di St. Paul Pioneer Press (i ragazzini di quelle lontane vignette possono essere considerati i fratelli maggiori dei "Peanuts") mentre un'apertura verso la comunità nazionale più vasta arriva dal Saturday Evening Post, settimanale a larga diffusione che gli pubblica qualche disegno. E' questo il periodo in cui diventa un assiduo frequentatore delle ferrovie statunitensi: prende i treni dell'alba per Chicago e New York, si presenta nelle sedi dei grandi syndicates ma di solito non supera il tavolo della receptionist e torna a casa come un povero Charlie Brown deluso. Finch*, nel 1950, in una mattinata piovosa di giugno, in Manhattan, riesce a passare con facilità oltre i primi sbarramenti della reception dell'United Feature Syndicate e a sciorinare i suoi disegni sulla scrivania di un alto dirigente. I "Peanuts" usciranno poco più tardi su vari quotidiani e presto sarà un successo travolgente. Schulz, in uno slancio di ruvida sincerità, si disse convinto che il titolo "Peanuts" (Noccioline), imposto dal Syndicate fosse il peggiore mai escogitato per un fumetto. Il tempo non gli dette ragione. Nell'aprile del 1951 Sparky sposa Joyce Halverson; il matrimonio dura per ventun anni e cinque figli che diventano la principale fonte d'ispirazione per le sue strisce. Nel 1958 la famiglia Schulz si trasferisce definitivamente in California. Santa Rosa è il quartier generale del lavoro, l'ufficio, lo studio. Qui ha tutto ciò che desidera: uno stadio di ghiaccio denominato con un po' di enfasi Redwood Empire Ice Arena dove si creano e rappresentano spettacoli di pattinaggio, un campo da golf, campi da tennis e uno chalet - studio immerso nel verde a un indirizzo che la dice lunga su quale sia dei Peanuts il prediletto: Snoopy Place N.1. Alla sua attuale notorietà hanno contribuito in larga misura le varie attività collaterali alla striscia dei "Peanuts". Schulz, ha sempre messo al primo posto nel cuore e nel cervello il fumetto creato appositamente per la carta stampata: fin troppo ovvvio che senza la striscia giornaliera e la tavola domenicale, non ci sarebbe il fenomeno "Peanuts". Ma, per quanto attiene alla divulgazione presso pubblici di ogni età il contributo maggiore viene, prima di tutto, dal merchandising,con le miriadi di pupazzi, poster, capi d'abbigliamento e pezzi d'arredamento, quaderni di scuola e diari, cartoncini augurali e calendari, minielettrodomestici ecc...: un giro d'affari che intorno ai Peanuts dà lavoro a migliaia di persone. In secondo luogo dai film d'animazione, in larghissima misura prodotti per la televisione a cominciare dal 1965 con "A Charlie Brown Christmas" che vince anche un premio molto ambito come l'Emmy televisivo e che dà vita a una serie di altri cartoni animati. Si può aggiungere, inoltre, che alla popolarità di Schulz un contributo morale, se non finanziario, lo ha dato certamente il fatto che gli astronauti dell'Apollo 10, nel 1969, durante la prima circumnavigazione attorno alla luna, battezzano i loro moduli Charlie Brown e Snoopy. Per saperne di più collegati al sito internet www.unitedmedia.com




fonte: http://www.linus.net
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