Via libera al federalismo demaniale Bossi: "Questa è la prima tappa"

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silvercloud87
00giovedì 20 maggio 2010 16:32
Via libera al federalismo demaniale
Bossi: "Questa è la prima tappa"

La commissione Bilancio fissa quattro paletti. Il Pd si astiene, l'Idv vota a favore. Berlusconi: "Quello fiscale sarà lo strumento più efficace di contrasto nei confronti dell'evasione".


ROMA - Via libera della commissione Bilancio della Camera al decreto legislativo sul federalismo demaniale. Divise le opposizioni con il Pd che si è astenuto, l'Udc che ha votato contro e l'Italia dei Valori che vota sì. Si tratta del primo decreto attuativo del federalismo fiscale che domani mattina sara' all'esame del Consiglio dei ministri. A inizio giugno sarà invece pronto il secondo decreto legislativo, quello sulle entrate. "Sono molto contento, oggi il federalismo è partito: abbiamo raggiunto la prima tappa importante" commenta il leader della Lega Umberto Bossi. E Silvio Berlusconi nell'anticipazione del libro di Bruno Vespa spiega: "Il federalismo fiscale sarà lo strumento più efficace di contrasto nei confronti dell'evasione".

Il testo. Tra le osservazioni, la commissione chiede al governo di "predisporre nei tempi più brevi consentiti l'elenco dei beni da trasferire e di comunicare alle camere", anche insieme alla relazione prevista dalla legge sul federalismo fiscale, "le minori spese stimate conseguenti all'attribuzione dei beni" previsti dal provvedimento. Come condizioni si afferma che non dovranno essere trasferiti beni pubblici agli enti locali in dissesto. Altro vincolo posto è che le risorse derivanti dalla vendita di questi beni vadano a riduzione del debito e, in sua assenza, solo a copertura di spese per investimenti e non per la spesa corrente. La ripartizione fra stato ed enti è fissata al 25% e 75 per cento. La commissione ritiene poi che alle spese per la gestione e manutenzione dei beni trasferiti non si debbano applicare i vincoli relativi al patto di stabilità interno entro il limite degli oneri già sostenuti dallo stato. Infine, la commissione bilancio ritiene che l'alienazione degli immobili debba avvenire "previa attestazione della congruità del valore" del bene da parte dell'agenzia deldemanio o dell'agenzia del territorio, da rilasciare entro 30 giorni dalla richiesta.

Intesa Idv-governo. "Punto d'incontro" tra Idv e governo sul federalismo demaniale. Un'intesa sancita dalla conferenza stampa comune tra Antonio Di Pietro e il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Fianco a fianco per l'annuncio ufficiale del sì dell'Idv alle nuove norme sul federalismo demaniale (il cui decreto sarà varato domani in consiglio dei ministri). "L'Idv si assume la responsabilità delle proprie decisioni e dice sì al termine di un lavoro condotto senza contrapposizioni preconcette. Chi, invece, si astiene - sottolinea Di Pietro tirando una frecciata al Partito democratico che oscilla tra l'astensione e il no - dimostra di non essere nè carne nè pesce".

Per i Verdi, invece, si profila una corsa alla cementificazione selvaggia. "I comuni, infatti nell'80% dei casi saranno costretti alla vendita non solo per ripianare il debito, come espressamente previsto dal ministro Calderoli, ma anche perchè i deficit di comuni, province e regioni non consentono di sostenere i costi di manutenzione e gestione dei beni" dice il presidente Angelo Bonelli. "Il testo è stato migliorato ma non in modo totalmente soddisfacente" spiega il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini.

Calderoli: "Non ci sono costi occulti". Il ministro torna sui costi della riforma, al centro di una lunga querelle con l'opposizione, spiegando che "il federalismo nasce proprio per ridurli, per ridurre la pressione fiscale e dare più servizi". "Solo se lo si applica male - conclude Calderoli - nascono delle duplicazioni e noi in questo momento stiamo proprio tagliando quelle che sono state fatte in passato. Quindi parlare di costi occulti è un non-sense".

Berlusconi: "Nessun taglio della tasse". "La crisi non consente un taglio delle tasse che sarà, invece, un "dividendo del federalismo fiscale". Sarà possibile solo quando i conti pubblici lo consentiranno, grazie al "miracolo" compiuto dal Governo. Così Berlusconi in un'intervista che comparirà nel nuovo libro di Bruno Vespa. mentre Bossi si dice infatti 'tranquillo' e a chi gli domanda se l'Italia corra rischi di crisi economica risponde: "No, spero di no".

(19 maggio 2010)
Repubblica.it
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