Tre camere a Manhattan di Georges Simenon

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isa69
00domenica 6 febbraio 2005 13:21
..ieri finalmente ho letto un libro che un amico da tempo mi consigliava ...e che mi ha spedito "Tre camere a Manhattan" di Georges Simenon e sono restata veramente estasiata da questa storia.
Un libro stupendo che ho letto tutto d'un fiato e del quale mi sono innamorata [SM=g27836] per la semplicita' della storia ma per la poesia con cui e' stata raccontata.....Due solitudini che si incontrano e si amano come non mai...Veramente bello e lo consiglio a tutti coloro che vogliono credere ancora nell'amore [SM=x322278] ..perche' prima o poi capita d'incontrarlo e sopratutto..quando meno te l'aspetti...!!




Note di Copertina

New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: "come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino". Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Lei traballa un po' sui tacchi troppo alti, e ha una voce roca, una voce che fa pensare a una pena oscura; su una delle sue calze chiare spicca una smagliatura sottile - come una cicatrice. Non è ne giovanissima ne prepotentemente bella; sul suo viso, i segni di una stanchezza, di una ferita remota: ma è proprio questo a renderla seducente. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora "sono così tenacemente avvinti l'uno all'altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile ". Ma come si può rimanere in quel territorio privilegiato, fuori del tempo e dello spazio, che è l'amour fou? Con "Tre camere a Manhattan" (di cui disse: "E' uno dei pochissimi romanzi che abbia scritto a caldo - e questo mi faceva paura") Simenon si impone come un grande romanziere della passione.


"Lui ancora non sapeva che cosa fare, che cosa sperare. Guardava dritto davanti a sé con occhi torvi, e lei gli camminava accanto rispettando per la prima volta il suo silenzio.
"Alla lunga, quella marcia silenziosa nella notte andava assumendo l'andatura solenne di una marcia nuziale, e se ne rendevano conto tutti e due, tanto che si stringevano di più l'uno all'altro, non come due amanti ma come due esseri che dopo aver vagato a lungo nella solitudine avessero finalmente ottenuto la grazia insperata di un contatto umano.
"Anzi, non erano neanche più un uomo e una donna. Erano solo due creature, due creature che avevano bisogno l'una dell'altra".




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