The Suffering: Ties That Bind - Xbox (Anteprima)

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diego92s
00sabato 29 ottobre 2005 15:20
Torque, il mitico detenuto di Baltimora, è finalmente uscito dal penitenziario in cui venne rinchiuso nel primo episodio, e sta per tornare sui nostri schermi, con una carica di violenza senza pari.

Naturalmente, la miglioria che per prima balza all’occhio, rispetto anche alle versioni di “The Suffering: Ties That Bind” mostrate in precedenza, è sicuramente la maggior pulizia grafica che contraddistingue il titolo. Inoltre il gioco è dotato di un nuovo tipo di visuale, che promette un’esperienza migliore rispetto al capitolo precedente, immergendo ancora più il giocatore all’interno dell’azione. Anche l’anti-eroe Torque è stato esteticamente migliorato, grazie ad un nuovo modello poligonale particolarmente definito, e tutta una serie di nuove animazioni, che rendono i suoi movimenti ora più credibili. Non bastasse, sembra essere leggermente più muscoloso rispetto alle passate edizioni.

Un’altra caratteristica è la forma alterata di Torque, che contraddistingue la sua trasformazione (un potere speciale che, se ricordate, è determinato dalle scelte che compirete durante l’avventura). Nella versione del gioco mostrata alla stampa in Febbraio, la versione indemoniata dell’alter ego “mostruoso” di Torque era contraddistinta dalla presenza di un coltello insanguinato, che veniva creata scegliendo le opzioni più malvagie tra quelli disponibili in precedenza. È presente ora anche una versione neutrale della trasformazione, che risulta essere più brutale e volta all’aggressione, puntando tutto sulla potenza dei suoi pugni, anche grazie alla sua imponente stazza.

La prigione urbana rappresentata dalla città di Baltimora, che fa da sfondo ad uno dei livelli dell’avventura di Torque, ci è sembrata veramente incredibile. Più piccola, ma decisamente più immediata degli altri livelli mostrati sinora. Lo stage risulta particolarmente intenso, con una miriade di nemici aggressivi che sbucano da ogni dove, rendendo l’azione frenetica e coinvolgente. La presentazione della città è anch’essa, come tutto il gioco, molto brutale, con corpi squarciati e arti amputati sparsi per le strade. Veramente una carica di violenza inverosimile, che d'altro canto potrebbe non piacere a tutti. Se pensate che il primo The Suffering fosse brutale, preparatevi al peggio: qui di sangue versato ce n’è veramente parecchio.

Un ulteriore rivelazione è stato il nuovo sistema di controllo, comparabile a quanto visto in Halo 2 in termini di risposta ai comandi e di configurazione, incorporando inoltre degli aspetti che rendono la meccanica di gioco più flessibile. Il risultato è qualcosa di drasticamente più maneggevole, e che permette di destreggiarsi al meglio tra le miriadi di nemici che ci troveremo ad affrontare. Sfortunatamente quanto abbiamo potuto visionare si ferma qui. Il gioco sembra promettente, sia per la resa grafica mostrata che per il nuovo e revisionato sistema di controllo
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