Sì della Camera alla Finanziaria Il ddl adesso passa al Senato

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silvercloud87
00venerdì 19 novembre 2010 14:58
Sì della Camera alla Finanziaria
Il ddl adesso passa al Senato

Il provvedimento da 5,7 miliardi include adesso una serie di rifinanziamenti non previsti nella prima stesura Tremonti, tra i quali i fondi per l'autotrasporto, l'editoria e una serie di misure sociali. Ripristinata, in forma diversa, l'agevolazione del 55% per le ristrutturazioni. Ma è polemica per il taglio del 75% dei fondi per il 5 per mille


ROMA - L'Aula della Camera ha approvato la legge di stabilità. Il testo, passato con 303 sì, 250 no e 2 astenuti: a favore della manovra hanno votato il Pdl, la Lega e Fli. Si sono astenuti i deputati delle Minoranze linguistiche. Successivamente il consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di Variazione al bilancio; e l'Aula della Camera ha approvato il Bilancio dello Stato per il 2011. Il documento, licenziato a Montecitorio con 282 voti a favore, 225 contrari e due astenuti, ora passa al Senato.

A Palazzo Madama la legge di stabilità, che introduce misure per il valore di 5,7 miliardi, dovrebbe essere definitivamente approvata entro la prima decade di dicembre.

Il ddl di stabilità esce dalla Camera modificato rispetto alla prima stesura presentata dal ministro dell'Economia Tremonti. Si è arricchito in particolare di una serie di misure di sviluppo: dal rifinanziamento degli ammortizzatori sociali alla proroga del bonus del 55% sulle ristrutturazioni eco-compatibili.

Vi rientrano inoltre una serie di rifinanziamenti settoriali per 800 milioni: dall'autotrasporto (400 milioni), all'editoria (130 milioni) alle emittenti locali (75 milioni), ai malati di Sla (100 milioni).

E' lo stesso Tremonti del resto ad aver presentato un maxiemendamento in commissione con la maggior parte delle novità. Tra queste gli 1,5 miliardi per gli ammortizzatori sociali e le politiche del lavoro; la proroga con 835 milioni della detassazione dei contratti di produttività (con aliquota del 10% e innalzamento
del tetto a 40mila euro); un miliardo per l'università, di cui 800 milioni al fondo ordinario, 100 milioni per il cosiddetto 'voucher', cioè il credito d'imposta a favore delle imprese che fanno ricerca con atenei o enti pubblici di ricerca, 100 milioni per prestiti d'onore e borse di studio, 25 milioni per il sostegno agli atenei non statali.

Il governo ha inoltre deciso la proroga per cinque mesi dell'esenzione dei ticket su diagnostica e specialistica. Rinviata, e poi introdotto durante l'esame in Aula con un emendamento del relatore, Marco Milanese, la proroga di un anno dell'agevolazione del 55% per le ristrutturazioni eco-compatibili; il recupero è stato però spalmato su 10 anni invece di cinque. Le coperture vengono per la maggior parte, 2,4 miliardi, dall'asta sulle frequenze. Altri 500 milioni sono attesi dalla stretta all'evasione sui giochi e 500 milioni dal rafforzamento di alcune tipologie di contrasto all'evasione (come gli accertamenti parziali) e dall'incremento dei pagamenti per le chiusure di contenzioso con il fisco.

Polemiche per i tagli. In particolare protestano le associazioni del Terzo Settore, e gli enti culturali e di ricerca, per il taglio del 75% apportato ai fondi per il 5 per mille 1. Quest'anno sono solo 100 milioni di euro, contro i 400 milioni dell'anno precedenti, corrispondenti alle scelte dei contribuenti.

(19 novembre 2010)
Repubblica.it
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