Storia della Maschera

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neve67
00domenica 27 gennaio 2008 17:13
Storia della Maschera
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. http://it.wikipedia.org/wiki/Maschera

Nota disambigua - Se stai cercando altri significati, vedi Maschera antigas, Maschera (commedia dell'arte), Maschera subacquea.
Maschera di stile venezianoLa maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l'intero viso o solamente gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari come il carnevale.


Maschera di stile veneziano

Origine del nome
Incerto l'etimo della parola: probabilmente deriva dal latino medioevale màsca, strega, tuttora utilizzato in tal senso nella lingua piemontese. Si trova traccia dell'origine del termine nell'antico alto tedesco (leggi longobarde) e nel provenzale masc, stregone. Dal significato originale si giunge successivamente a quello di fantasma, larva, aspetto camuffato per incutere paura. L'evoluzione linguistica portò probabilmente all'aggiunta di una ‘r' facendo assumere al termine la forma dapprima di mascra e successivamente di mascara.

Alcuni studiosi hanno suggerito una derivazione dell'etimo dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla, derivante dal verbo sachira, deridere, burlare, importata nel linguaggio medievale dalle crociate. Tuttavia tale vocabolo è già presente in alcuni testi anteriori alle crociate. Altri vedono un possibile accostamento con il termine pregallico baska da cui abbiamo il verbo francese rabacher, fare fracasso.

Si è dunque probabilmente giunti ad una sorta di processo di assimilazione all'interno del significante ‘maschera' sia dell'aspetto primordiale di ‘anima cattiva' o ‘defunto', sia di un aspetto goliardico e festoso.

Funzioni della maschera


Uso religioso
Uno sciamano effettua un rituale di esorcismo degli spiriti cattivi per curare un ragazzo ammalato, Alaska, 1890 circaComune a innumerevoli popolazioni è l'utilizzo di tale simbolo sin dall'età arcaica, raramente sostituito, ma spesso affiancato da pitture corporali, tatuaggi o scarificazioni. Esso si configura come un'efficace mezzo di comunicazione tra gli uomini e la divinità, essendo uno strumento che permette di alienarsi dalle convenzioni spazio-temporali, al fine di proiettarsi all'interno di un mondo ‘altro', divino, rituale, mistico. Colui che indossa la maschera perde la propria identità per assumere quella dall'oggetto rituale rappresentata.


Uno sciamano effettua un rituale di esorcismo degli spiriti cattivi per curare un ragazzo ammalato, Alaska, 1890 circa

Durante il Paleolitico Superiore, come testimoniato da alcune pitture rupestri in Francia, nel Sahara e nell'Africa meridionale, le maschere furono associate a pratiche di magia omeopatica all'interno di danze antecedenti la caccia. Frequente è anche l'accostamento della maschera a riti guerrieri o ancor più a pratiche funerarie.


Uso funerario
Maschera funeraria di AgamennoneUn esempio significativo dell'uso funerario della maschera è presente presso la civiltà Egizia (cfr. pratica dell'imbalsamazione), dove l'utilizzo di tali oggetti è attestato a partire dall'Antico regno, sino all'Epoca Romana (I secolo d.C.). Le maschere funerarie compaiono anche nelle tombe regali Micenee (cfr. tomba di Agamennone) ed attraverso i fenici si diffondono nelle zone occidentali d'influenza punica. Nella Grecia arcaica e classica la maschera non conserva la sua più diretta funzione funeraria, non viene più deposta sul volto del cadavere, ma resta pur sempre legata alla sfera della morte, dell'ira degli dei (maschere rituali di divinità nel loro aspetto irato, esibite dai sacerdoti, in particolare durante rituali misterici) o della natura selvaggia. In questa tipologia di impiego è spesso uno strumento di comunicazione con lo spirito del defunto per evitare che questi nuoccia ai congiunti.


Maschera funeraria di Agamennone

Antica Roma
Testimone illustre dell'utilizzo rituale della maschera è Virgilio, che in un passo delle Georgiche (Georgiche II, 380 sgg.) descrive le maschere indossate in onore di Bacco, in un clima celebrativo gioioso e spensierato, come “ora horrenda”. Tuttavia il rapporto fra maschera e morte si accentua nuovamente nel mondo ellenistico e all'interno dei culti misterici romani. La maschera di Sileno, ad esempio, diviene uno dei simboli per eccellenza della morte iniziatica (cfr. affreschi della Villa dei Misteri a Pompei); all'interno del contesto greco-romano possiamo così ritrovare l'interrelazione fra sacro e profano, attuata per mezzo dell'uso teatrale della maschera.


Uso nel teatro
Per approfondire, vedi le voci Maschera teatrale e Maschera (commedia dell'arte).
Raffigurazione di maschere tragicomiche del teatro romano anticoNel teatro greco le maschere avevano la doppia funzione di caratterizzare il personaggio e da fungere da cassa di risonanza sonora per amplificare la voce e rendere più udibili i dialoghi.


Raffigurazione di maschere tragicomiche del teatro romano antico

Il teatro osco, una forma di teatro diffuso nel centro italia prima della conquista romana usava caratteri fissi per i personaggi rappresentati da maschere. La commedia dell'arte (comedie italienne) fa uso di maschere che si estendono, diventano costumi e ricoprono tutto il corpo.

L'uso di maschere è adottato nelle forme di teatro tradizionale di tutto il mondo.

neve67
00domenica 27 gennaio 2008 17:13

Concezione antropologica
L'uso di maschere è contemplato anche in rappresentazioni musicali dell'epoca baroccaImportante è sottolineare brevemente come le numerose ricerche etnoantropologiche hanno distinto le differenti funzioni della maschera all'interno delle varie aree continentali: in linea molto generale, la maschera è strumento con cui captare la forza soprannaturale degli spiriti e appropriarsene, utilizzandola a beneficio della comunità. Spesso è associata al culto degli antenati. Il soggetto umano o animale è il più diffuso; essa deve comunque assomigliare allo spirito sul quale si desidera agire, nascondendo colui che la indossa. Tuttavia la maschera non è un travestimento con il quale si cerca di nascondere la propria identità personale, l'uomo mascherato non vuole farsi passare per una divinità, ma è la divinità stessa che lo possiede temporaneamente e che agisce attraverso di lui. La maschera può spesso essere considerata un simulacro.

Le occasioni di utilizzo (oltre ai riti funebri) vanno dai rituali di iniziazione (utilizzate durante le danze propiziatorie, divengono oggetto di culto e ricevono offerte), alle cerimonie pubbliche (caccia, raccolta, investitura, ecc.), sino all'utilizzo da parte di alcuni membri delle cosiddette “società segrete” (associazioni, specialmente africane, in cui si riuniscono gli uomini per svolgere alcune attività comunitarie esclusive). Un forte punto di comunione tra le varie tipologie di maschere è il culto degli antenati delle tribù, spesso invocati per ottenere favori benevoli.

Estensioni del concetto di maschera
è principalmente un oggetto usato per celare la propria identità, per esempio durante feste in maschera o a Carnevale. È usata con lo stesso scopo da molti personaggi immaginari della narrativa e dei fumetti
in psicologia indossare una maschera può indicare l'atto di essere momentaneamente un'altra persona, solitamente per sfuggire alla propria personalità
in ambito grafico è un'immagine che può essere inserita sovraesposta ad altre immagini per creare effetti di composizione
è la parte dell'interfaccia utente di un programma, con la quale l'utente può interagire per compiere diverse operazioni

Curiosità
Nella Venezia del medioevo, durante le pestilenze, i medici erano soliti indossare una maschera il cui lungo naso veniva riempito di spezie a un doppio scopo: in primo luogo coprire i miasmi emanati dai corpi degli appestati e secondariamente offrire una difesa, seppur debole, dal contagio per l'inalazione dell'aria. Tale oggetto viene appunto definito "maschera dello speziale".

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Maschera"
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