Spammer, ecco l’elenco dei cattivi

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IoBalloDaSola
00martedì 19 aprile 2005 12:23
Spammer, ecco l’elenco dei cattivi
Guida la sporca dozzina l’America

Si chiama “spam” e chi naviga su Internet, e possiede un account di posta elettronica, lo teme quasi quanto i virus informatici. Lo spam, infatti, consiste nell'invio di messaggi pubblicitari di posta elettronica non richiesti dal destinatario. Un fenomeno ormai incontrollabile, che causa annualmente danni per decine di miliardi di dollari. Ma quali sono i Paesi più indisciplinati della Rete? Secondo una recentissima ricerca condotta da Sophos, azienda sviluppatrice di software antispam e antivirus, le nazioni che più di tutte sono colpevoli dell’invio di spam sono dodici e tra queste, va precisato, non compare l’Italia.

In seguito alle analisi, gli esperti hanno scoperto che gli Stati Uniti risultano ancora una volta in cima alla classifica della cosiddetta “Sporca Dozzina”, avendo esportato in questo periodo il 35,70% di tutto lo spam circolante su Web.

“Anche se gli Stati Uniti sono responsabili di produrre più di un terzo del volume totale dello spam – ha detto Gregg Mastoras, senior security analyst in Sophos - la percentuale è in diminuzione. La percentuale di spam prodotto dagli USA è scesa del 12% da gennaio rispetto alle altre nazioni. Questa tendenza è dovuta al fatto che molti ISP stanno rafforzando le policy aziendali per assicurarsi che non forniscano consapevolmente servizi di rete agli spammer. Alcuni possono speculare e affermare che la legge CAN-SPAM abbia favorito lo spam, ma ad oggi non abbiamo alcuna prova che la diffusione dello spam sia correlata alla legge: il tempo ce lo saprà dire”.

“Il mese scorso – ha proseguito Mastoras - Sophos ha stimato che più del 50% dello spam mondiale deriva da computer zombi, cioè Pc che sono stati compromessi da hacker o da autori di virus. Per esempio, molto dello spam inviato dai computer coreani è stato attribuito a computer inconsapevoli, che sono stati mutati in zombi da spammer di altre nazioni quali Cina, Russia e Stati Uniti. Aziende e utenti devono proteggersi da questo pericolo, aggiornando I software antivirus, i firewall e le patch di sicurezza di Microsoft”.

Per gli analisti della Ferris Research il costo dello spam in Italia ammonta a 1.421 miliardi di dollari. Per quanto riguarda gli altri paesi, l'impatto economico globale è impressionante. Sempre in termini di miliardi di dollari americani: in Inghilterra 2.478 miliardi; in Germania 4.502.miliardi; in Francia 1.785.miliardi ed infine in Giappone 5.192.miliardi.

Fermare lo spam sarà dunque complicatissimo, soprattutto se i grandi del pianeta esiteranno ancora ad attuare strategie comuni di lotta al fenomeno.

La classifica delle nazioni produttrici di spam

1. Stati Uniti 35,70%
2. Corea del Sud 24,98%
3. Cina (inclusa Hong Kong) 9,71%
4. Francia 3,19%
5. Spagna 2,74%
6. Canada 2,68%
7. Giappone 2,10%
8. Brasile 1,95%
9. Regno Unito 1,57%
10. Germania 1,23%
11. Australia 1,22%
12. Polonia 1,20%

Altri 11,73%

neve67
00giovedì 21 aprile 2005 23:30
.. strano pensavo l'Italia fosse tra i primi 10
della red
00giovedì 12 maggio 2005 19:08
lo pensavo anke io....
dragoelliott
00giovedì 12 maggio 2005 22:31
ah, ma themonster91 non c'è?[SM=g27828]
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