Solarium sotto accusa per il melanoma

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isa46
00lunedì 14 gennaio 2008 22:52
SYDNEY – Basta una sola lampada solare nella vita e il rischio di melanoma della pelle aumenta del 22 per cento: è quanto sostiene uno studio allarmante dell’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency. Cedere alla tentazione di avere una pelle dorata anche nei grigi mesi invernali può costare la vita insomma secondo le preoccupanti statistiche dei ricercatori australiani e in generale se si fa uso continuativo di lampade artificiali il rischio coinvolge il 98 per cento degli under 35 che frequentano i centri solari.

LE STATISTICHE - Secondo Louisa Gordon, del Queensland Institute of Medical Research (QIMR), ogni anno in Australia sono diagnosticati 9.500 melanomi, che in 1.100 casi portano alla morte. Dai 12 ai 62 casi di questi decessi, secondo gli esperti, sono attribuibili all’utilizzo di apparecchi artificiali e il solarium è tra i primi indagati. Dunque basterebbero norme più restrittive, soprattutto per quanto riguarda i minori, e un provvedimento necessario, secondo Louisa Gordon dovrebbe essere proprio il divieto di abbronzatura artificiale per i ragazzini sotto i diciotto anni. Del resto già in molti paesi le sedute abbronzanti sono vietate ai minori e l’organizzazione Mondiale per la Sanità ha chiesto di estendere il divieto anche ad altri paesi, incoraggiata da una classe medica che da tempo auspica una legislazione più protettiva in merito.

RADIAZIONI PERICOLOSE - Stando ai dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità, solo in Italia sarebbero 4 o 5 mila gli individui a essere colpiti ogni anno da melanoma e centomila i nuovi casi di basaliomi e spinaliomi (meno gravi ma pur sempre forme tumorali). Le cause di tali incrementi sarebbero da imputare proprio alla mania dilagante dell’abbronzatura artificiale, poiché i raggi UV artificiali sono molto più potenti di quelli solari e ne moltiplicano di conseguenza gli effetti nocivi.

IL PARERE DEGLI ESPERTI – I dermatologi confermano un generico danno portato dall’abuso di lampade artificiali, ma sulle stime australiane invitano alla cautela. Per la professoressa Riccarda Serri, specialista in dermatologia dell’Università di Milano, i dati dei ricercatori dell’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency sono comunque troppo allarmanti: «A parte che nel dibattito non si tiene conto di tutti coloro che per varie patologie (prurito, vitiligine, psoriasi, ecc) devono sottoporsi a elioterapie, facendo uso di lampade abbronzanti, va anche detto che l’aumento galoppante dei melanomi di cui si parla è in parte imputabile al fatto che si tratta di un tumore molto più diagnosticato al giorno d’oggi, grazie a un controllo più vigile sui nei». Se bastasse una lampada nella vita, secondo la professoressa Serri, sarebbe una catastrofe e il dato australiano appare decisamente forzato, anche perché la causa maggiore dei melanomi continua a essere riconducibile a una predisposizione genetica. Diverso invece il fatto che esistano ancora molti centri che propongono lampade assolutamente non controllate. Come sempre il buon senso aiuta: dosare le lampade e scegliere quelle che emettono uno spettro simile a quello del sole sono indubbiamente due buone regole».

Emanuela Di Pasqua

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