Sale l'urlo della battaglia: Ivrea prepara le arance

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!Serenella!
00mercoledì 30 gennaio 2008 15:54
Pifferai, dame e cavalieri e il rumore degli zoccoli di mille cavalli sul selciato. A Ivrea di questi tempi l'adrenalina si taglia a fette: la battaglia delle arance è imminente. Lo si capisce dal via vai di maschere rappresentative di personaggi storici e leggendari, ma anche dalla ressa: la cittadina piemontese, che normalmente conta 25mila abitanti arriva in queste occasioni a oltre 200mila presenze. E' sempre così quando c'è di scena, la manifestazione si terrà il 2, 3, 4 e 5 febbraio, lo Storico Carnevale d'Ivrea.



La battaglia - Tra i momenti più attesi delle celebrazioni la spettacolare battaglia delle arance, che vede scendere in campo circa 4mila aranceri. Un vero e proprio combattimento che vede contrapposti in due schieramenti i popolani, che lottano per la libertà dalla tirannide, e i 'soldati' dei signorotti. Nove squadre ogni anno si fronteggiano in questo singolare scontro, che vede la città, colorata a festa, invasa da 45 carri da getto, trainati dai cavalli. Dalle loro postazioni sui carri, con volto coperto da grosse maschere in ferro, i soldati si difendono dai popolani, che gli lanciano contro arance, rispondendo con la stessa arma e mettendo così in scena una variopinta battaglia con tanto di incitamenti della folla che fa il tifo rigorosamente per il popolo.

La mugnaia - Protagonista assoluta del Carnevale di Ivrea è la mugnaia, figura che rappresenta la sacralità della famiglia e al tempo stesso la libertà del popolo dall'oppressione dei tiranni, e per questo è particolarmente amata dal popolo. A ricoprire il ruolo da primo attore è invece il generale napoleonico, che il giovedì grasso ottiene dal sindaco, nella cerimonia simbolica del passaggio dei poteri, la fascia di primo cittadino.

Enogastronomia - Tempo di lazzi e sberleffi, ma anche di abbondanti libagioni. Del resto a Ivrea anche l'enogastronomia vuole la sua parte. Non esiste festa senza la tradizionale fagiolata: sono proprio i fagioli grassi a rappresentare la lunga tradizione gastronomica del Carnevale. Quintali di fagioli sono cucinati dal sabato sera, accompagnati da salamelle e cotiche di maiale, in grandi calderoni per essere poi distribuiti alla folla fin dalle prime ore della domenica mattina. A chiudere la manifestazione, il martedì grasso, sono i tradizionali falò accesi nelle piazze per buon auspicio. Fonte
neve67
00giovedì 31 gennaio 2008 00:21
d'evessere molto bello .. sempre che non ti arrivi un'arancia in faccia ; )
nanoguerriero
00giovedì 14 febbraio 2008 18:25
ci sono stato almeno tre volte lol...
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