Decadenti groupie alla Marianne Faithfull. Sono fan del rock le ragazze di Gucci con l’aria flippata. In passerella un esercito di simil Kate Moss pettinate come lei, il trucco sfatto da una notte sopra le righe. Magre come acciughe, le gambe sigillate in pantaloni stretti infilati negli stivali con ciuffi di frange-frusta, sfoggiano bluse ricamate anni 70 e chili di metallo. Borchie, monete, anellini e catene si aggrovigliano in vita, sulle bande dei calzoni, intorno al collo. Frida Giannini pensa a una scapestrata di lusso. Come la donna che ispirò la mitica canzone «Angie» dei Rolling Stones (quella Patty Hansen che poi è diventata la moglie di Keith Richard) condita da intellettuali suggestioni russe flamboyant. Ricca e dannata la zarina-rock che vive dietro le quinte dei concerti sceglie marsine militari, abiti corti a disegni cachemire, paltò ricamati a mezzo punto. Al braccio, capienti borse Babouska con il logo inserito in un cuore. Trasgressione e opulenza, ecco il cocktail della maison.
Alla ricerca di nuove identità, ognuno per vie diverse. La bonona sexy non c’è più. Cavalli l’ha ammazzata definitivamente con debuttanti anni 50, un po’ Liz Taylor in abiti gonfi percorsi da tralci di fiori. Scollature a tuffo e trasparenze addio. Protagoniste le lavorazioni: vecchi tessuti latini fotografati sulle sete, intarsi di lince e persiano sui montoni dipinti a mano, incrostazioni messicane. «C’è voglia di romanticismo, nella musica e nel cinema, quindi anche nella moda», dice lo stilista che nel parterre - eliminate veline e velone - schiera Afef, Ines Sastre e Clotilde Courreau. Cambia il vento pure dalla Burani affascinata da sottovesti e tailleur bui. Copritevi, ordina Trussardi alle sue gotic girl scaldate da giacconi-corazza in pelle goffrata. Overdress è Marni fra pelliccioni smanicati e vestiti con volant tridimensionali.
Le costruzioni rigide vanno alla grande. Se Dell’Acqua crea paltò-puff con ampie volute sul sedere; Krizia disegna forme uovo; Iceberg sposa sport e couture su giacche smoking fuse ai piumini. E’ ancora sport da Marani fra un mare di tute biker. Per una buona dose di magia rivolgersi a Marras, dove gli sposi di Chagall volano nella collezione che cita le tele del pittore su strutturati abiti grigi, da ghetto, pensando all’artista ebrea Charlotte Simon.
Gli accessori sono sempre più preziosi. E’ una borsa da dottore, con chiusura in ottone anticato, quella di coccodrillo firmata Tod’s (che ha rinnovato il negozio milanese di via della Spiga, ampliandolo del doppio su tre piani). Sempre il gruppo di Della Valle ieri ha inaugurato la prima boutique italiana di Roger Vivier in via Sant’Andrea, con Ines de la Fressange.
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