Primavera andalusa - Cordova: stagione flamenca

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Frida07
00sabato 26 aprile 2008 20:15

É l'ultima moda iberica, che riscopre lo stile toreador. Tra corride per sole donne, boutique hotel neo-moreschi e cortili in fiore che aprono a maggio


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Con la prossima uscita del film Manolete, sicuro protagonista del festival di Cannes (14-25 maggio), mentre la moda riscopre lo stile toreador, torna alla ribalta il mito del torero, inossidabile in Spagna, dove la corrida è popolare come una partita di pallone. Cordova, città natale del famoso torero, con la sua corrida di maggio per un pubblico di sole donne vestite in abito flamenco e i suoi Patios Cordobeses (le case private del centro storico che aprono ai visitatori i loro cortili fioriti, con concerti serali e spettacoli di flamenco, 7-18 maggio), è un segreto ben tenuto, oscurata dalla fama di Siviglia. Ma sarebbe un peccato perderla. La città è un dedalo di viuzze e palazzotti barocchi, con il pittoresco quartiere ebraico, la Judería, raccolto intorno alla Mesquita, la grande moschea.


I segni del nuovo si colgono sul fiume Guadalquivir che la bagna da sudovest. Spuntano dall’acqua la testa, le spalle e le ginocchia della gigantesca sagoma dell’Hombre Río, scultura realizzata nel 2006 da Rafael Cornejo e Francisco Marcos.


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Nel centro, pullulante di negozi di borse, la trattoria El Churrasco (tel. 0034.957.29.08.19, www.elchurrasco.com) imbandisce maiale alla brace, melanzane fritte con salsa salmorejo (un gazpacho locale con uova, mollica di pane, pomodori, aceto e aglio) e, in stagione di corride, la famosa coda di toro stufata con aglio, alloro, cipolla e pomodoro. Le stesse ricette, ma più curate nella presentazione, si ritrovano nello storico ristorante Bodegas Campos (tel. 0034.957.49.75.00, www.bodegas campos.com) in una cantina primo Novecento: labirinto di sale, cortili con vasi turchesi e locandine liberty che annunciano “formidables corridas de toros”. Anche Tony Blair è passato di qui.


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Tagliando la città verso nord si arriva al barrio di Santa Marina dove era tradizione, per i toreri, venire a sposarsi. È sorto qui, dalla metamorfosi di una residenza del XVI secolo, il primo albergo di nuova generazione di Cordova, il Palacio del Bailio, affiliato ai Design Hotels: una cinquantina fra camere e suite reinterpretate in chiave neomoresca, in diversi edifici intorno a cinque patios. L'opera di ristrutturazione ha mantenuto pitture e affreschi del XIX secolo e sfruttato come elemento decorativo del patio principale le antiche fondamenta romane, a quattro metri di profondità, svelate da una pavimentazione in vetro.
Per cogliere le nuove tendenze del mundo flamenco, radicato nella cultura andalusa quanto la tauromachia, si va nella boutique d’alta moda di Juana Martín, in plaza Mármol de Bañuelos (www.juanamartin.com), e in quella più informale di Basi del Río, stilista cordovesa che ha adattato il traje flamenco al pret-à-porter (tel. 0034.957.48.82.51, www.basidelrio.com). Quest’anno, colori viola e marrone con scarpe combinate, pois sempre più vistosi e tessuti che fasciano come un guanto. Con i volants che non possono mancare. E un’unica certezza, il colore rosso, come l’abito di Penélope Cruz sulla copertina di Vogue.



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