Perde i seni per cancro, ex atleta ottiene di poter nuotare in piscina in "topless"

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binariomorto
00domenica 24 giugno 2012 00:19
SEATTLE - DOPO UNA MASTECTOMIA BILATERALE E MESI DI RIABILITAZIONE, VUOLE TORNARE IN FORMA

In topless in piscina, l'ha ordinato il medico

Aveva perso entrambi i seni dopo un'operazione.
Ha vinto su chi voleva vietarglielo. Ora vuole una legge per tutte le donne operate


NEW YORK - Dopo la rimozione di entrambi i seni a causa di un tumore, Jodi Jaecks aveva problemi a trovare un costume da bagno "femminile" confortevole. Ma quando le autorità della piscina pubblica di Seattle non le hanno consentito di nuotare a torso nudo, come ordinatole dal dottore, lei ha protestato e una speciale commissione etica le ha dato ragione. Tutto è cominciato una fredda mattina di marzo quando la 45enne Jodi, reduce da una mastectomia bilaterale che nel 2011 l’ha lasciata col torso piatto come un uomo, si è recata alla piscina pubblica Medgar Evers di Seattle per una nuotata.

CICATRICI - «Prima della malattia sono sempre stata un’atleta», racconta in un’intervista a The Stranger di Seattle, «dopo mesi di riabilitazione, ero decisa a tornare in forma». Seguendo il consiglio del suo oncologo, la donna indossava soltanto lo slip, per evitare di irritare le cicatrici al petto, un effetto collaterale post-mastectomia molto doloroso e diffuso. Ma quando, prima di accedere agli spogliatoi, ha spiegato la sua situazione ai responsabili della reception, Jodi si è sentita dire che non avrebbe potuto nuotare topless. «La Jaecks voleva solo scioccare ed essere sovversiva», si è giustificata in un’intervista la portavoce delle piscine pubbliche di Seattle Dewey Potter, secondo cui l’intenzione della donna era quella di «ostentare le proprie cicatrici come un distintivo di coraggio, usando la nostra struttura per diffondere il proprio messaggio».

COMMISSIONE - Ma quando la sua storia, con tanto di foto, ha fatto il giro del web, è scoppiato il putiferio. Al punto che la Potter è stata costretta a riunire una commissione ad hoc composta da sopravvissuti al cancro, funzionari del comune ed esperti sanitari che ha deciso di fare un’eccezione, accordandole un permesso speciale. Per Jodi non basta. «Serve una legge per proteggere tutte le donne sopravvissute al cancro che hanno diritto a nuotare senza provare dolore» punta il dito. «Decine di migliaia di donne sono costrette a perdere il seno ogni anno in America», la incalza Brittney Stewart, una mamma sopravvissuta a una doppia mastectomia che dice di essere “orgogliosa” di nuotare in topless coi suoi figli «perché voglio insegnar loro che non c’è nulla di cui vergognarsi se mamma non ha più il seno».

Alessandra Farkas

Fonte: CorrieredellaSera
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