PERFORMANCE ULTRARACER

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diego92s
00mercoledì 9 novembre 2005 16:41
Il primo impatto con il prodotto in esame è di quelli disarmanti, a causa di un design che definire "atipico" è poco, della disposizione dei tasti anomala e, non ultimo, della curiosa "rotella" che campeggia in cima alla periferica. Una volta assimilato il giusto metodo di impugnatura (che ricorda quello del controller Nintendo 64), prendere confidenza con l'UltraRacer diventa non solo un fatto comprensibile, ma anche un'esperienza abbastanza naturale. Le caratteristiche promesse dal prodotto Interact sono le stesse di un comune volante analogico, con l'ovvio vantaggio costituito dalle ridotte dimensioni dell'oggetto, che permettono una maggiore facilità d'uso rispetto ai volanti tradizionali, nonchè una più semplice installazione (dato che non sarete costretti a montare/smontare componenti ad ogni utilizzo). Ma entriamo nel dettaglio..

ORIGINALITA' AL POTERE
La configurazione di default del Performance UltraRacer prevede la mappatura dell'acceleratore/freno sul grilletto situato nell'incavo dell'impugnatura, mentre la funzione di volante è svolta dal "rotellone" che viene guidato usando il pollice e l'indice della mano destra (o sinistra nel caso siate mancini). Questa impostazione consente di entrare da subito in confidenza con le principali funzioni del controller, senza perdere tempo in eventuali configurazioni aggiuntive. In pratica, collegando la periferica alla PlayStation è possibile giocare sin dal primo momento, ovviamente se il titolo inserito nella console prevede il supporto a una qualche forma di volante analogico
Le funzioni svolte solitamente dal D-pad del controller Sony vengono mappate, nel caso del Performance UltraRacer, sui quattro tastini posizionati sotto alla "ruota" principale. Tramite questi pulsanti, è possibile svolgere tutte le principali operazioni di navigazione/scelta all'interno dei menu di gioco, senza allontanare le mani da quello che resta il controllo principale della periferica. Sulla ruota gommata (il materiale è del tipo antiscivolo e garantisce un ottimo grip in tutte le situazioni di gioco) trovano spazio altri quattro tasti già mappati sui controlli L1/L2/R1 e R2, usati in molti giochi di guida per il comando di funzioni "secondarie" quali l'attivazione dello specchietto retrovisore o il cambio della telecamera di giocoScorrere le dita su questi tasti durante la guida risulta abbastanza intuitivo e permette di avere sempre sotto controllo i comandi di gioco senza scervellarsi inutilmente per recuperare una funzione data per dispersa. L'ultimo settore del prodotto rimasto da analizzare è il "manico", che presenta due tasti blu adibiti alla classica funzione di pausa e a quella di programmazione/rimappatura dei controlli. E' infatti possibile riconfigurare tutte le funzioni di gioco a nostro piacimento: le nuove impostazioni resteranno preservate per un uso successivo nella memoria non volatile del Performance UltraRacer. Ultima segnalazione per il grilletto/acceleratore analogico, di colorazione nera, caratterizzato da un incavo che serve ad alloggiare il dito indice dell'utente, mantenendolo in posizione nelle fasi di gioco più rapide, come accelerazioni e frenate brusche

UN NUOVO MODO DI GUIDARE
Alla prova dei fatti, rappresentata da diverse ore di test svolte con Gran Turismo 2 e Rollcage Stage II, il Performance Ultraracer si è rivelato una gradita sorpresa, dando un nuovo esempio dell'esperienza e della professionalità di Interact nel campo dei controller per giochi di guida. Una nota di merito va spesa per la "ruota" gommata che è stata scelta al posto del comune volante: la precisione offerta da questo strumento è ottima, così come l'ergonomia: non si sono manifestati sintomi fin troppo frequenti come stress o affaticamento delle mani (causati solitamente dall'assunzione prolungata di posizioni innaturali)
Per quanto possa apparire difficile a credersi, il volante, perché è di questo che si tratta, Interact ha costituito nel caso di GT2 un ottimo strumento per inserire al meglio la nostra macchina in curva e impostare traiettorie limite alle alte velocità. Merito della precisione del controllo analogico, ma anche della pronta risposta di tutti i tasti principali della periferica, non ultimo il curioso grilletto in plastica nera. Nel caso di Rollcage Stage 2, l'impressione generale è stata ancora più positiva, grazie alla maggiore semplicità dei controlli e alla minore attenzione richiesta all'utente dal gioco degli Attention To Detail. Unico aspetto negativo, in entrambi i casi, è il brusco ritorno di cui sembra soffrire la "ruota" principale. Per fortuna, il problema viene adeguatamente limato dopo qualche ora di pratica, e non inficia di molto la buona qualità complessiva di questo prodotto.






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