PASQUA

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
neve67
00mercoledì 21 febbraio 2007 23:27
Alle origini della parola
La parola "pasqua" (pascha in greco e latino) è una traslitterazione dell'aramaico pasha che corrisponde all'ebraico pesah.

L'etimologia di questa parola ebraica è incerta, ma pare che il suo significato fondamentale sia "passare oltre". Gli antichi amavano molto riflettere sul senso delle parole, anche se non sempre in modo rigorosamente scientifico. Anche i Padri della Chiesa si sono soffermati su questa questione assumendo posizioni diverse tra loro. Un primo gruppo di Padri - generalmente di tradizione asiana, come Melitone di Sardi, Ireneo, Ippolito, Tertulliano - collegano il termine pascha con il verbo greco páschein, soffrire, riferendolo quindi alla passione (páthos) di Cristo. Benché piuttosto ingenua, questa spiegazione coglie però quello che era il senso giudaico della pasqua. In effetti nel giudaismo "pasqua" era diventato sinonimo di agnello pasquale, da cui le espressioni "immolare la pasqua", "mangiare la pasqua", che troviamo anche nel Nuovo Testamento (Mt 26, 17; Mc 14, 12; Gv 18, 28).

Questa spiegazione mette in risalto il senso tipologico dell'agnello ponendo l'accento sulla passione del Signore nel suo significato salvifico. Da qui il tema della Pasqua come salvezza (sotería). Un secondo gruppo (gli alessandrini, con Origene e la maggioranza dei Padri orientali e occidentali) trova un'etimologia più esatta nel termine "passaggio" (diabasis, transitus). Soggetto diventa il popolo che "passa" dalla schiavitù dell'Egitto alla Terra promessa attraverso il Mar Rosso. In questo caso viene sottolineata la tipologia battesimale, poiché con il battesimo si "passa" dalla schiavitù del peccato e dei vizi e si entra nella Chiesa. Applicata a Cristo, questa etimologia indicherà il suo "passaggio" da questo mondo al Padre, e quindi la sua passione-risurrezione, secondo le parole di Agostino. Un terzo gruppo, più esiguo (scrittori di area palestinese-antiochena, come lo pseudo-Origene, Apollinare di Laodicca, Teodoreto di Ciro, Procopio di Gaza), intende pascha come "passar-oltre" (hypérbasis) e pone come soggetto "l'angelo sterminatore" che, vedendo il sangue dell'agnello, "passa oltre" le case degli Ebrei, procurando loro la salvezza. Oppure è Cristo stesso che, con la sua passione e risurrezione, è "passato oltre" i limiti della morte e comunica questo dono ai credenti in lui. "Cristo - scrive Apollinare di Laodicea - non ha mangiato la pasqua, ma è diventato egli stesso quella Pasqua, il cui compimento è nel Regno di Dio, quando passa oltre definitivamente la morte: ciò infatti indica la parola pasqua, che significa passar oltre" (Commento a Matteo, frammento 130).


!Serenella!
00lunedì 17 marzo 2008 23:24
La data del giorno di Pasqua

La festa della Pasqua cristiana è mobile, viene fissata di anno in anno nella domenica successiva al primo plenilunio successivo all'Equinozio di Primavera (il 21 marzo). Questo sistema venne fissato definitivamente nel IV secolo. Nei secoli precedenti potevano esistere diversi usi locali sulla data da seguire, tutti comunque legati al calcolo della Pasqua ebraica. In particolare alcune chiese dell'Asia seguivano la tradizione di celebrare la pasqua nello stesso giorno degli ebrei, senza tenere conto della domenica, e furono pertanto detti quartodecimani. Ciò diede luogo ad una disputa, detta controversia quartodecimana, fra la chiesa di Roma e le chiese asiatiche.

Dunque, nella chiesa cattolica, la data della Pasqua è compresa tra il 22 marzo ed il 25 aprile. Infatti, se proprio il 21 marzo è di luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). D'altro canto, se il plenilunio succede il 20 marzo, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile.

La chiesa ortodossa segue il calendario giuliano e quindi la data della pasqua può variare dal 4 aprile all'8 maggio.
!Serenella!
00lunedì 17 marzo 2008 23:26
La liturgia

La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno, della durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima che inizia il Mercoledì delle Ceneri; l'ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme; qui fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palme. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).

Gli ultimi giorni della Settimana Santa segnano la fine del tempo di Quaresima e l'inizio del Triduo Pasquale. Durante il Giovedì Santo, di mattina si svolge la Messa del Crisma, in cui il Vescovo consacra gli Olii Santi (Crisma, Olio dei Catecumeni ed Olio degli Infermi), i quali serviranno durante tutto il corso dell'anno rispettivamente per celebrare le cresime e i battesimi, ordinare i sacerdoti e celebrare il sacramento dell'Unzione degli Infermi; l'Ora Nona del Giovedì Santo conclude il tempo di Quaresima, ed il Triduo Pasquale inizia la sera del giovedì, con la Messa in Coena Domini; questa fa memoriale dell'Ultima Cena consumata da Gesù nella sua vita terrena, nella quale furono istituiti l'Eucarestia e il ministero sacerdotale, e fu consegnato ai discepoli il Comandamento dell'Amore (Gv 13,34). Durante questa Santa Messa si svolge la tradizionale lavanda dei piedi e vengono 'legate' le campane (le campane non possono suonare dal Gloria della messa del giovedì sera al Gloria della Veglia di Pasqua). In questo giorno è inoltre tradizione, non certificata dalla dottrina, compiere il cosiddetto giro "delle sette chiese", andando ad adorare i sepolcri allestiti in sette chiese vicine.

Il Venerdì Santo non si celebra l'Eucarestia: la liturgia è incentrata sull'adorazione della Croce e la Via Crucis.

Il Sabato Santo, unico giorno dell'anno in cui non si amministra la Comunione salvo come viatico, è incentrato sull'attesa della solenne Veglia di Pasqua che si celebra fra il tramonto del sabato e l'alba del Nuovo Giorno. Inoltre il Sabato Santo è l'unico giorno dell'anno senza alcuna liturgia, ed è perciò detto "aliturgico". Non soltanto non può essere somministrata la Comunione, ma non si celebra nemmeno la Messa, e, di solito, nelle chiese i tabernacoli sono spalancati, e privi del Santissimo. Che viene conservato in sacrestia. Gli altari sono spogli, senza fiori e paramenti, e un senso di lutto pervade tutta l'area del tempio.
!Serenella!
00lunedì 17 marzo 2008 23:29
Curiosità

In Spagna la parola "Pascua" viene spesso usata incorrettamente per indicare il giorno della nascita di Gesú (Natale), quindi il giorno di Pasqua è indicato come "Domingo de Resurrección" ovvero "Domenica di resurrezione", mentre la festività viene comunemente chiamata "Semana Santa" ossia Settimana Santa.

Varianti del termine Pasqua in altre lingue

Nomi derivati dall'ebraico Pesach:
Cristo Risorto, Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia
Cristo Risorto, Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia

* latino Pascha o Festa Paschalia
* greco Πάσχα (Paskha)
* albanese Pashka o Pashkët (Pascha oppure Paschet)
* arabo عيد الفصح (ʿĪd'l-Fiṣḥ)
* bulgaro Пасха (Paskha)
* catalano Pasqua
* danese Påske
* esperanto Pasko
* finlandese Pääsiäinen
* francese Pâques
* friulano Pasche
* gaelico Casca
* gallese Pasg
* irlandese Cáisg
* islandese Páskar
* indonesiano Paskah
* norvegese Påske
* olandese Pasen
* portoghese Páscoa
* rumeno Paşti
* russo Пасха (Paskha)
* sardo Pasca o Pasca 'e Abrile o Pasca manna’ (letteralmente "Pasqua", "Pasqua di aprile", "Grande Pasqua")
* spagnolo Pascua
* svedese Påsk
* basso-tedesco Paisken
* tagalog Pasko ng Muling Pagkabuhay (letteralmente "la Pasqua di Resurrezione")
* tamazight tafaska
* turco Paskalya

Termini derivanti da Resurrezione (di Gesù di Nazaret dai morti):

* Giapponese 復活祭 (Fukkatsu-sai, letteralmente "festa della resurrezione")
* Cinese 復活節 Fùhuó Jié (letteralmente "Festa della Resurrezione")
* Coreano 부활절 (Puhwalchol, letteralmente "Stagione della Resurrezione")
* Croato Uskrs (letteralmente "Resurrezione")
* Serbo Ускрс (Uskrs) or Васкрс (Vaskrs, letteralmente "Resurrezione")

Termini derivanti da carne (intesa come rottura del digiuno penitenziale di Quaresima):

* Estone Lihavõtted (letteralmente "prendere carne")
* Ungherese Húsvét (letteralmente "prendere o acquistare carne")

Termini derivanti da Eostremonat o il mese di Eostre:

* Inglese Easter
* Tedesco Ostern
* Samoano Eseta (derivato dall'Inglese)

Termini usati in altre lingue:

* Bielorusso Вялікдзень o Vialikdzen’ (letteralmente "Il Gran Giorno")
* Bulgaro Великден (Velikden, letteralmente "il Gran Giorno")
* Ceco Velikonoce (letteralmente "Grandi Notti" [plurale, non esiste la forma al singolare])
* Lettone Lieldienas (letteralmente "i Grandi Giorni", non esiste la forma singolare)
* Polacco Wielkanoc (letteralmente "la Grande Notte")
* Slovacca Veľká Noc (letteralmente "la grande notte")
* Sloveno Velika noč (letteralmente "la grande notte")
* Ucraino Великдень (Velykden’, letteralmente "il gran giorno") o Паска (Paska) Fonte
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:27.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com