Ricordate qualche mese fa la notizia dell’orso polare allo zoo di Berlino? Secondo molti studi risulterebbe che la specie stia rischiando l’estinzione.
Nell’Artico, infatti, molti orsi bianchi rischiano la vita ogni giorno. E le cause, purtroppo, sono molte.
Questa specie vive tra i ghiacci e ha bisogno della banchisa per potersi procurare il cibo e per spostarsi dalle aree di caccia alla zona adibita alla nidificazione.
A causa delle emissioni di gas e dell’effetto serra, si nota costantemente, giorno dopo giorno, uno scioglimento dei ghiacci che porta alla riduzione delle possibilità di sopravvivenza per questi animali.
Secondo alcune simulazioni al computer, inoltre, risulterebbe che entro il 2008 le banchise artiche non esisteranno più, almeno durante i mesi estivi, per lasciare spazio ad enormi distese di terre sterili e acque libere.
Già ora accade che in posti come Hudson Bay, molti cuccioli muoiano perché non c’è abbastanza cibo o le madri non hanno abbastanza grasso per allattare. In questo modo è molto più difficile la riproduzione.
Immaginate poi questi animali che non possono condurre una vita tranquilla perché mentre giocano in mezzo ai ghiacci o alla neve, si trovano molte volte a lottare contro il veleno nero, il petrolio.
Il contatto riduce l’effetto isolante del loro pelo dal freddo, portando gli orsi a dover cercare maggiore cibo per scaldarsi.
Ma il cibo inizia a scarseggiare perché anche le foche e gli altri animali che servono agli orsi per nutrirsi sono contaminati.
Esistono poi aree come la Groenlandia dell’Est dove questa specie è cacciata dall’uomo e non ci sono misure di controllo o di contenimento.
Pensate alla loro vita messa ogni giorno in pericolo. Pensate che anche solo il gesto di risparmiare energia può salvare un ò di ghiaccio e farli vivere un po’ di più.
Pensate che andare in bicicletta o a piedi potrebbe risparmiare la costruzione di altre piattaforme offshore.
Basterebbe un gesto da parte di ogni uno di noi per farli tornare a giocare tranquilli in mezzo alla neve.
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