ORIGINI del NATALE

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neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:49
Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio nelle Chiese orientali, per lo slittamento del calendario giuliano).

Il termine italiano Natale deriva dal latino Natalis che significa "natalizio, relativo alla nascita".

Nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti la festa dedicata al nascita del Sole, anch'essa il 25 dicembre, introdotta da Aureliano nel 273 d.C., soppiantata progressivamente durante il III secolo [1] dalla ricorrenza cristiana. Da allora in poi il natale ha cominciato a commemorare il Natale Christi.

Il Natale è anche chiamato Natale di Gesù o Natività del Signore e preceduto dall'aggettivo santissimo (talvolta abbreviato in S.S.).

Secondo il calendario liturgico cristiano è una solennità di livello pari all' Epifania, Ascensione e Pentecoste ed inferiore alla Pasqua (la festività più importante in assoluto) e certamente la più popolarmente sentita, soprattutto a partire dagli ultimi due secoli.
it.wikipedia.org/wiki/Natale
neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:50
La festa del Natale è la celebrazione della nascita di Gesù. Secondo i Vangeli, egli nacque da Maria a Betlemme, dove lei e suo marito Giuseppe si recarono per partecipare al censimento della popolazione organizzato dai romani.

Per i suoi discepoli la nascita o natività di Cristo è stata preceduta da diverse profezie secondo cui il messia sarebbe nato dalla casa di Davide per redimere il mondo dal peccato.


Liturgia cristiana

Il calendario liturgico cattolico del rito romano la considera la seconda solennità dopo la Pasqua e conclusiva del periodo d'Avvento.

Nella Chiesa latina il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe: la vespertina della vigilia, ad noctem (cioè la messa di mezzanotte), in aurora, in die (nel giorno).

Come tutte le solennità, ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico, infatti, le solennità si fanno iniziare ai vespri del giorno prima facendo così saltare i vespri propri del giorno precedente.

Il tempo litugico del natale si conta a partire dal 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le quattro settimane d'Avvnto.


Non esiste una tradizione autorevole che attesti la data di nascita di Gesù. Se secondo la maggioranza degli storici, l'anno di nascita può essere collocato tra il 7 e il 4 a.C., sul mese e il giorno non vi è alcun dato certo.

Nei secoli la questione ha dato vita a ipotesi varie e contrastanti circa la sua collocazione temporale.


neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:51
Le precedenti celebrazioni non cristiane

Il 25 dicembre, nell'antica Roma, si festeggiava la festa del dio Mitra (Dio del Sole), divinità che godeva di molta importanza anche nei territori colonizzati. Le feste romane dei Saturnali, che iniziavano il 17 dicembre e terminavano intorno al 23 dicembre erano dei riti carnascialeschi.

La festa del sole era la più importante e sentita da tutte le popolazioni che risiedevano nei confini dell'impero romano le quali, pur divise in molti culti religiosi, celebravano idealmente la nascita del sole in concomitanza con il solstizio d'inverno.

Dai Persiani ai Celti, dagli Egiziani ai Greci, ai Germani dove veniva chiamata Yule, molte popolazioni usavano celebrare la nascita del sole con riti collettivi e feste familiari, quasi sempre nei giorni prossimi al solistizio d'inverno. Tracce di similari usanze reliziose sono state trovate anche nelle testimonianze archeologiche delle civiltà americane d'epoca precolombiana.

La festività era talmente diffusa ed "unificante" che l'imperatore Aureliano nell'anno 273 (MXXVI a.U.c.) la istuituì per tutto l'impero decretandone la denominazione ufficiale di "Natalis Solis Invicti" e fissandone la data nell'ottavo giorno prima di capodanno (ante diem octavum Kalendas Ianuarias), ovvero il 25 dicembre.

Nello stesso periodo erano presenti diverse festività celebrate in onore degli dei egizi e latini Osiride, Giove e Plutone, o da antichi condottieri deificati, come re Nimrod.
fonte: Wikipedia
neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:51
L'avvento del Natale cristiano

I primi secoli

Il Natale non è presente tra i primi elenchi di festività cristiane di Sant'Ireneo e Tertulliano [3]; Origene, probabilmente alludendo ai Natalitia imperiali dichiara [4] che nelle scritture solo i peccatori, e non i santi, celebrano la loro nascita[3]. Arnobio [5] ridicolizza la celebrazione dei "compleanni" degli dei.

Nel calendario liturgico della chiesa occidentale la data fu fissata con certezza dal IV secolo.[citazione necessaria]

In verità, la Chiesa cristiana non celebrava la nascita di Cristo il 25 dicembre, ma il 6-7 gennaio nel giorno dell'epifania (dal greco epiphàneja: manifestazione, comparsa, apparizione, nascita). Il tentativo di fissare una data in cui celebrare la sua nascita avvenne circa due secoli dopo la sua morte.

Data la mancanza di una tradizione autorevole circa la nascita di Gesù (in senso epifanico e umano), il 25 dicembre venne scelto perché così cristiani poterono opporre e sovrapporre alla festa pagana la festa della nascita del vero Sole, Cristo[6].

Il processo attraverso il quale il 25 dicembre divenne la ricorrenza della nascita di Gesù per tutta la cristianità, incominciò nel III e durò fino al secolo successivo e differì temporalmente secondo le diocesi.


neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:51
Celebrazioni in Alessandria d'Egitto

Le prime evidenze di una celebrazione provengono da Alessandria d'Egitto, circa 200 d.C., quando Clemente di Alessandria disse che certi teologi egiziani, "molto curiosi", definirono non solo l'anno, ma anche il giorno della nascita di Gesù il 25 Pachon, corrispondente al 20 maggio del ventottesimo anno di Augusto ma fecero questo non perché ritenessero che il Cristo fosse nato quel giorno ma solo perche quel mese era il nono del loro calendario . Altri scelsero le date del 24 o 25 Pharmuthi (19 o 20 aprile).

Un testo del 243, De paschæ computus, attribuito a Cipriano ma probabilmente apocrifo dichiara che la nascita di Cristo fu il 28 marzo perché fu in quel giorno che il sole fu creato.

Clemente dichiara anche che i Balisilidians celebravano l'epifania e con essa, probabilmente, anche la nascita di Gesù, il 15 l'11 Tybi (10 o 6 gennaio).

In un qualche momento la doppia commemorazione di epifania e natività deve essere diventata comune, sia perché l'apparizione dei pastori era considerata una delle manifestazioni della gloria di Cristo, sia forse a causa di una discrepanza del vangelo di Luca 3,22 presente in vari codici, tra cui il codice Bezæ, in cui le parole di Dio sono rese houios mou ho agapetos, ego semeron gegenneka se (Tu sei il mio figlio prediletto, in questo giorno ti ho generato) al posto di en soi eudokesa (in te mi sono compiaciuto).

Abraham Ecchelensis (1600-1664) riferisce della presenza di un dies Nativitatis et Epiphaniæ da una costituzione della chiesa di Alessandria al tempo del Concilio di Nicea.

Epifanio riferisce di una cerimonia dai tratti gnostici ad Alessandria in cui, la notte tra il 5 ed il 6 gennaio, a cross-stamped Korê era portato in processione attorno ad una cripta, al canto Oggi a quest'ora Korê ha dato vita all'Eterno.

Giovanni Cassiano (360-435) scrive tra il 418 ed il 427 che i monasteri egiziani ancora osservano gli antichi costumi.

Il 29 Choiak (25 dicembre) e 1 gennaio 433 Paolo di Emesa predica presso Cirillo di Alessandria, e i suoi sermoni mostrano che la celebrazione del Natale il mese di dicembre era già fermamente stabilita, ed i calendari provano la sua permanenza; per cui la festa si era diffusa in Egitto tra il 427 ed il 433
neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:52
Celebrazioni a Gerusalemme

Nel 385 Egeria scrive di essere rimasta profondamente impressionata dalla festa della Natività di Gerusalemme, che aveva aspetti prettamente natalizi; il vescovo si recava di notte a Betlemme, tornando a Gerusalemme il giorno della celebrazione. La presentazione di Gesù al tempio era celebrata quattordici giorni dopo. Ma questo calcolo inizia dal 6 gennaio, e la festa continuava per gli otto giorni dopo quella data ; successivamente menziona solo le due feste maggiori dell'Epifania e della Pasqua. Per cui il 25 dicembre nel 385 non era osservato a Gerusalemme.

Giovanni di Nikiu (circa nel 900) per convincere gli armeni ad osservare la data del 25 dicembre fa notizia di una corrispondenza tra san Cirillo di Gerusalemme e papa Giulio I in cui Cirillo dichiara che il suo clero non può, nella singola festa della nascita e del battesimo, effettuare una doppia processione tra Betlemme ed il Giordano e chiede a Giulio di stabilire la vera data della Natività dai documenti del censimento portati a Roma da Tito; Giulio stabilisce il 25 dicembre.

In un altro documento si riferisce che Giulio scrisse a Giovenale di Gerusalemme (circa 425-458), aggiungendo che Gregorio Nazianzeno a Costantinopoli era stato criticato per aver dimezzato le festività, ma Giulio morì nel 352 e la testimonianza di Egeria rende questi ultimi due documenti di origine dubbia.

San Girolamo, scrivendo nel 411, rimprovera ai palestinesi di mantenere la celebrazione della nascita di Cristo nella festa della Manifestazione.

Cosmas Indicopleustes suggerisce che anche alla metà del sesto secolo la chiesa di Gerusalemme riteneva, basandosi sul passo evangelico di Luca, che il giorno del battesimo fosse il giorno della nascita di Gesù in quanto essere divino. La commemorazione di Davide e Giacomo l'Apostolo si svolgeva il 25 dicembre.

Il 25 dicembre 432 Paolo di Emesa pronunciava a Cirillo di Alessandria un discorso sul Natale.

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00mercoledì 5 dicembre 2007 22:52
Celebrazioni a Cipro, Armenia e Turchia

A Cipro, alla fine del IV secolo, Epifanio dichiara contro gli Alogiche Cristo era nato il 6 gennaio ed era stato battezzato l'8 novembre.

Efrem Siro (i cui inni si riferiscono all'Epifania e non al Natale) prova che la Mesopotamia ancora festeggiava la nascita tredici giorni dopo il solstizio d'inverno, ovvero il 6 gennaio.

Contemporaneamente in Armenia la data di dicembre era ignorata, e tuttora gli Armeni celebrano il Natale il 6 gennaio.

In Turchia, i sermoni di san Gregorio di Nissa su San Basile (morto prima del 1 gennaio 379) e i due seguenti durante la festa di Santo Stefano, provano che nel 380 il Natale era già celebrato il 25 dicembre.

Nel V secolo Asterio di Amaseia e Sant'Anfilochio di Iconio, contemporani di Basile e Gregorio, mostrano che nelle loro diocesi le feste dell'Epifania e del Natale erano separate

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00mercoledì 5 dicembre 2007 22:53
Celebrazioni ad Antiochia

Ad Antiochia, dopo una lunga resistenza, la festa del 25 dicembre venne accolta nel 386 grazie all'opera di san Giovanni Cristostomo.

Durante la festa di San Philogonius del 386 San Giovanni Cristostomo predicò un importante sermone: in reazione ad alcuni riti e feste ebraiche invitò la chiesa di Antiochia a celebrare la nascita di Cristo il 25 dicembre quando già parte della comunità la celebrava in quel giorno da almeno dieci anni; dichiarò che in occidente la festa era già celebrata e che egli desiderava introdurla, che questa era osservata dalla Tracia a Cadice e che la sua miracolosamente rapida diffusione era un segno della sua genuinità.

Per giustificare la decisione interpretò gli episodi evangelici dicendo che il sacerdote Zaccaria entrò nel Tempio ricevendo l'annuncio del concepimento di Giovanni Battista in settembre; il vangelo data quindi il concepimento di Gesù dopo sei mesi, ovvero in marzo, per cui la nascita sarebbe avvenuta in dicembre.

Infine Cristostomo dichiarò di sapere che i rapporti del censimento della Sacra Famiglia erano ancora a Roma e quindi Roma doveva aver celebrato il Natale il 25 dicembre per un tempo abbastanza lungo da consentire a Cristostomo di riportare con certezza la tradizione romana. Il riferimento agli archivi romani è antico almeno quanto Giustino Martire e Tertulliano. Papa Giulio I, nella falsificazione cirillina citata in precedenza, afferma di aver calcolato la data basandosi su Flavio Giuseppe, sulla base della stessa considerazione non provata riguardante Zaccaria.

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00mercoledì 5 dicembre 2007 22:53
Celebrazioni a Costantinopoli

Nel 379/380 Gregorio Nazianzeno si fa iniziatore (in lingua greca: exarchos) presso la chiesa di Costantinopoli della nuova festa, proposta in tre sue omelie predicate in tre giorni successivi nella cappella privata chiamata Anastasia; dopo il suo esilio nel 381, la festa scomparve.

Secondo Giovanni di Nikiu, Onorio, presente durante una delle sue visite, si accordò con Arcadio perché fosse osservata la festa nella stessa data di Roma. Kellner colloca questa visita nel 395; Baumstark[28] tra il 398 e il 402; l'ultima data si basa su una lettera di Giacomo di Edessa citata da George di Beeltân, che dichiara che il Natale fu portato a Costantinopoli da Arcadio e Cristostomo dall'Italia dove secondo la tradizione si era tenuta fin dai tempi apostolici. Cristostomo fu vescovo tra il 398 e il 402, e quindi la festa sarebbe stata introdotta in questo periodo da Cristostomo vescovo allo stesso modo in cui era stata introdotta ad Antiochia da Cristostomo presbitero; però Lübeck prova che le evidenze su cui si basa la tesi di Baumstark non sono valide.

Più importante, ma solo poco meglio accreditata[2], è la tesi di Erbes'che la festa sia stata introdotta da Costantino I tra il 330 e il 335.
neve67
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:53
Celebrazioni a Roma

Riguardo alla chiesa di Roma, la più antica fonte sulla celebrazione del Natale è il calendario filocaliano[31] compilato nel 354, che contiene importanti tre date:

Nel calendario civile il 25 dicembre è indicato come Natalis Invicti.
Nella Depositio Martyrum, una lista di martiri romani o di altra origine universalmente venerati, il 25 dicembre è indicato come VIII kal. ian. natus Christus in Betleem Iudeae.
In corrispondenza del 22 febbraio, VIII kal. mart. è menzionata la cattedra di San Pietro.
Nella lista dei consoli sono indicati i giorni di nascita e di morte di Cristo e le date di ingresso a Roma e di martirio di San Pietro e Paolo.

Una citazione significativa è:

(LA)
« Chr. Caesare et Paulo sat. XIII. hoc. cons. Dns. ihs. XPC natus est VIII Kal. ian. d. ven. luna XV » (IT)
« durante il consolato di Cesare (Augusto) e Paolo nostro signore Gesù Cristo nacque otto giorni prima delle calende di Gennaio [ovvero il 25 dicembre ] un venerdì, il quattordicesimo giorno della Luna »


Queste indicazioni però sembrano scorrette e possono essere delle successive aggiunte al testo, per cui anche se la Depositio Martyrum è datata al 336 è probabile che questa indicazione debba essere datata al 354, anche se la presenza in un calendario ufficiale lascia supporre che siano esistite delle celebrazioni popolari precedenti.

Sul finire del IV secolo la festività passò a Milano e per poi diffondersi nella altre diocesi del nord: Torino, Ravenna, ecc.
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