Non solo i coccodrilli piangono, le emozioni animali svelate in un libro

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speedy13
00domenica 30 marzo 2008 13:01
Anche gli animali hanno un’anima. Anzi, per essere ancora più precisi, provano emozioni. E’ quanto sostiene il biologo evoluzionista statunitense Marc Bekoff dell’Università del Colorado, in giro in queste settimane per il mondo per spiegare la sua teoria attraverso una serie di conferenze, in vista del suo prossimo libro “Il manifesto degli animali”.
Bekoff è un’istituzione mondiale. E’ stato proprio lui a fondare con la celebre primatologa Jane Goodall, grande studiosa di scimpanzé, “Ethologists for the Ethical Treatment of animals”, un’associazione per il trattamento etico degli animali. Gli animali, insomma, non sarebbero scatole vuote che reagiscono meccanicamente agli stimoli come sostiene la teoria behaviorista (comportamentale) ma creature capaci di ridere come una iena o piangere come un coccodrillo.
Gli elefanti addirittura proverebbero l’emozione del dolore, i topolini quella della simpatia mentre i ratti piacere quando giocano. Gli squali, invece, tristezza e i koala distinguerebbero ciò che amano da quello che non amano.
Le emozioni, dall’amore all’ostilità, alla paure e perfino la noia hanno secondo la teoria di Bekoff un’importanza legata all’adattamento. Permettono cioè agli animali di sopravvivere e di stare al mondo, relazionandosi con il resto del sistema naturale.
A sostegno della sua tesi lo studioso americano chiama in gioco le ricerche di altri colleghi. Come quelle sulla moralità degli animali condotte da Ian Douglas Hamilton e da Frans De Waal che hanno osservato la solidarietà degli elefanti e come le scimmie sviluppino un senso dell’ingiustizia.
Bekoff è talmente convinto della sua teoria che ha messo di mezzo perfino il suo cane Jethro, primo oggetto dei suoi studi. Una telecamera lo tiene costantemente sotto controllo monitorando tutti i suoi comportamenti.
La teoria del professore dell’Università del Colorado ha ovviamente aperto un grande dibattito. Qualcuno l’ha accusato di antropomorfismo, di proiettare cioè negli animali quelle che sono dinamiche tipicamente umane. Altri invece l’hanno eletto come paladino di un nuovo modo di guardare alla natura. Se è vero che provano emozioni gli animali sicuramente lo ringraziano.

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