Molecole che cambiano colore nel futuro dei computer

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neve67
00lunedì 15 novembre 2004 17:53

Una particolare 'vernice' realizzata con tecniche di nanotecnologia potrebbe consentire di memorizzare informazioni a livello molecolare

Una piastrina di plastica di circa sei centimetri per dodici di colore violetto potrebbe essere il primo passo verso la realizzazione di dispositivi di memoria per computer con una densità di un miliardo di Giga su un singolo microchip. La piastrina è quella che la foto mostra nelle mani del suo inventore che ne dimostra la particolare proprietà di passare dal colore viola al bianco semplicemente se scaldata con un phon per poi ritornare rapidamente del colore iniziale a temperatura ambiente. Il ricercatore è Azzedine Bousseksou, direttore del team di ricerca sulle proprietà fisiche molecolari del Laboratorio di chimica di coordinazione che il Cnrs francese ha a Tolosa.

'Questo particolare effetto-memoria che permette alle molecole della vernice di tornare del loro colore originario - ha spiegato Bousseksou in occasione di un incontro a Tolosa con un gruppo dell'Unione giornalisti scientifici italiani, Ugis - può essere sfruttato per realizzare dispositivi di memoria che immagazzinino un bit per ogni molecola. Chip realizzati con questa tecnologia di nanolitografia (nella foto) possono consentire densità altissime anche per il ridottissimo spazio necessario tra una pista e l'altra degli elettrodi che raggiungono ogni singola molecola; rispetto ai chip tradizionali, la dimensione di queste piste può essere ridotta fino a 60 nanometri'.

'Oltre che per i chip di memoria - prosegue Bousseksou -, la stessa tecnologia molecolare può essere utilizzata per realizzare transistor, diodi, ecc. Il principio fisico di questa tecnologia consiste nella transizione di spin indotta con una variazione termica che provoca il trasferimento di due elettroni da uno strato all'altro. Le applicazioni a livello industriale di questo principio - che è stato brevettato dal Cnrs a livello internazionale - sono per il momento prevedibili entro una decina d'anni, ma potrebbe esservi una accelerazione con una intensificazione delle ricerche. A tal fine vi sono già contatti con grandi industrie del settore, come la Motorola'.

Le più recenti ricerche di Bousseksou - che studia anche altri nanomateriali bistabili che variano le loro proprietà se sottoposti a stimoli elettrici, magnetici o ottici - hanno aperto la porta verso lo sviluppo di un 'hard-disk molecolare'.

ugopag
00martedì 16 novembre 2004 16:12
Dove arriveremo con la tecnologia?
replicanti--cloni--matrix
piace l'innovazione ma a volte mi fa paura!!
neve67
00lunedì 22 novembre 2004 15:48
Re:

Scritto da: ugopag 16/11/2004 16.12
Dove arriveremo con la tecnologia?
replicanti--cloni--matrix
piace l'innovazione ma a volte mi fa paura!!



hai ragione, sono d'accordo.
Nadal
00domenica 28 novembre 2004 18:17
si fa veramente terrore[SM=g27837] , ma bisogna dirlo che aiuta molto noi "umani" anche se...[SM=x322198] [SM=x322198] [SM=x322198]
ecco i risultati...[SM=x322191] [SM=x322191] [SM=x322191]
un popolo di obesi e con il sedere pesante che non si schioda dalla poltrona[SM=x322199] [SM=x322199] [SM=x322199] [SM=x322199] [SM=x322199]
84pmempoli
00martedì 21 dicembre 2004 23:26
azz... notiziona questa...
è un punto di svolta della tecnologia questo(se solo riuscissero a meterlo in pratica)...
Bello bello bello
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