Mamma-bebé, un sodalizio eterno

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isa69
00mercoledì 14 luglio 2004 21:30

E' l'endorfina a regolare il rapporto
E' una droga naturale, l'endrofina, messa in circolo nel cervello del bambino, a regolare il sodalizio madre-neonato, che assicura al piccolo una fonte di nutrimento e di protezione dall'ambiente fisico. La ricerca tutta italiana e condotta sui topi, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica "Science".


L'importanza della scoperta è grandissima.
Molte potrebbero infatti essere le ripercussioni sullo studio di malattie come l'autismo ma anche di ansia, depressione, insicurezza e disturbi dell'alimentazione.

Il legame madre-figlio, hanno spiegato i ricercatori dell'Istituto di Neuroscienze, Psicobiologia e Psicofarmacologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, dipende dai circuiti cerebrali del piacere, del dolore e delle tossicodipendenze, ossia dal "sistema degli oppioidi" dove sono prodotte e agiscono le endorfine.
Il circuito è situato in una regione profonda del cervello, legata a funzioni primitive, ed ha diramazioni nella corteccia. Poiché anomalie dell'attaccamento madre-figlio potrebbero essere condizionanti in età adulta, i risultati dei ricercatori del CNR avranno risvolti importanti nella comprensione dell'autismo e di patologie dello sviluppo che riguardano il comportamento sociale e la formazione di legami affettivi.

Inoltre i topolini, creati nei laboratori francesi del CNRS/INSERM di Illkirch con modifiche genetiche scelte ad hoc per questo studio, potrebbero servire in futuro come modello animale di queste patologie, almeno se successivi studi sui topi adulti confermassero l'effetto deleterio a lungo termine dei deficit di attaccamento neonatale.

Per scoprire i meccanismi alla base dell'attaccamento dei cuccioli alla mamma i ricercatori hanno studiato la "famiglia" francese di topolini privi dei geni per i recettori delle endorfine nel sistema degli oppiodi. I suoi circuiti gestiscono sensazioni di piacere o dolore come effetto di stimoli esterni e sono implicati nelle tossicodipendenze, perché droghe come la morfina si legano ai recettori delle endorfine.

Essi in pratica, generando piacevolezza, ricompensando l'individuo dei comportamenti da lui attuati per adattarsi all'ambiente. Nei topolini mutanti le endorfine non hanno effetto perché non ci sono i recettori quindi gli animali non possono trarre sensazioni piacevoli da stimoli tattili e olfattivi, anche quando questi stimoli sono le "coccole" materne.

L'impossibilità di associare le sollecitazioni materne al piacere, secondo gli scienziati, non permette loro di capire la convenienza dell'attaccarsi alla madre e questa gli rimane indifferente. Ecco perché questi cuccioli, allontanati dalla mamma, non "piangono" e non la cercano mentre i cuccioli normali sono inconsolabili a meno che gli scienziati non somministrino loro morfina.

Per dimostrare ulteriormente che i circuiti del piacere sono alla base del legame madre-figlio i ricercatori hanno posto i cuccioli mutanti in varie gabbie: nel loro nido, dove potevano sentire l'odore materno, in quello di altre cucciolate dove c'era un odore estraneo, infine in gabbie con odore di pulito. I cuccioli "orfani d'affetto" non mostrano particolari reazioni all'odore materno, a differenza dei cuccioli normali.


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