pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:05
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:08
COMMENTO
Già un bel po' di tempo fa, quando sia Sony che Nintendo annunciarono le loro rispettive consoles portatili di ultima generazione (PSP e DS), correva voce sulla realizzazione di un'accoppiata di puzzle games che avrebbero fatto gridare al miracolo. Questo rumor fu inoltre sottolineato dal fatto che a creare i suddetti titoli era un'unica software house, la neonata Q Entertainment, a capo della quale c'è niente poco di meno che Mizuguchi-san, leggendario creatore di Rez, gioco ormai passato nella storia dei videogiochi. Il primo vagito, Lumines, non è certo passato inosservato per classe e gameplay: un vero gioiellino che non ha fatto altro che rendere felici i possessori della PSP. Ora che finalmente abbiamo anche Meteos nelle nostre manine possiamo valutare se il lavoro di Q Entertainment è stato degno del suo illustre presidente. E' però bene puntualizzare una cosa: mentre alla stesura di Lumines ha partecipato personalmente Mizuguchi (e si sente, soprattutto per la scelta stilistica sonora e grafica, molto hi-tech ed elettronica), per la realizzazione di Meteos il vero responsabile è Masahiro Sakurai, un ex dipendente della Hal Laboratories (la casa di Kirby, ma soprattutto della saga Smash Bros. con tutti i personaggi della Nintendo).
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:08
Meteos dunque, ma cosa è effettivamente? Il gioco è un puzzle game a tutti gli effetti, con tutti i crismi e anche i difetti del genere. Appena iniziate una sessione in single player, la prima cosa che vedrete di fronte ai vostri occhi sarà una fila di colonne composte da mattoncini di tutti i colori che cadranno verso la parte bassa del DS. Sarà quindi vostro compito, e tramite l'ausilio del pennino, allineare almeno 3 blocchi dello stesso colore sia in verticale che in orizzontale, per far si che i gruppi di blocchi soprastanti la vostra combo volino via, ed esattamente verso la parte superiore del DS. Così facendo, e se avrete realizzato delle combo abbastanza efficaci, i mattoni avranno una propulsione sufficiente da farli sparire definitivamente dallo schermo. Sarà inoltre possibile continuare ad eseguire combo anche nei mattoncini che stanno a mezz'aria e sono diretti verso l'alto, aumentandone così la propulsione. Tutta questa meccanica di gioco ha un senso se la collochiamo con quella che vuole essere la trama (se mai un puzzle game ne ha avuta una sensata e necessaria) di Meteos. Infatti voi siete il protettore di vari pianeti dove, non si sa per quale motivo, la pioggia di meteoriti assortiti è incessante; solo grazie alla vostra destrezza e abilità con il pennino riuscirete a liberare definitivamente i pianeti da questo disastro. Ogni pianeta è in realtà uno schermo del gioco, ma finchè non ne finirete uno non potrete sbloccare il successivo. Inoltre ogni qualvolta che finirete un pianeta (un po' come succedeva nella schermata riassuntiva di OutRun) dovrete decidere in un bivio a schema piramidale; i percorsi tendendi verso l'alto saranno comunque più facili di quelli sottostanti.
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:09
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00venerdì 18 novembre 2005 16:10
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:11
Graficamente il gioco si presenta abbastanza lineare e pulito, molto chiaro nei menu e azzeccato nella scelta dei colori; si vede però che la matrice creativa è nettamente differente da quella di Lumines, sia per ragioni stilistiche che di impostazione. Mentre Lumines va a ricalcare un certo contesto che spesso va a braccetto con quella che è la scena della musica elettronica attuale (e ne supporta inoltre vari rappresentanti nella propria colonna sonora), Meteos si distingue per una scelta più sobria e decisamente più di basso profilo. Le musiche sono ben eseguite e curate, ma non hanno certo la personalità di quelle della controparte Sony.
Per quanto concerne la longevità, Meteos è un'arma a doppio taglio. Nonostante mantenga le caratteristiche di addittività tipiche di un puzzle game che si rispetti, la modalità in single player può facilmente stancare e non bastano certo gli extra da sbloccare (che sono comunque parecchi e sfiziosi) a motivare un perpetuarsi delle sessioni in singolo. E' infatti, come abbondantemente detto in precedenza, la modalità in multiplayer che fa splendere di luce propria questo titolo e lo porta a protagonista di estenuanti e interminabili partite.
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:11
pandado
00venerdì 18 novembre 2005 16:12
PREGI
Ottimo e calibratissimo uso del pennino
Finalmente un altro puzzle game interessante
Una modalità multiplayer che vi terrà attaccati al DS per parecchio
DIFETTI
Alla lunga annoia
Musiche non particolarmente interessanti
Non c'è lo zampino di Mizuguchi!
MULTIPLAYER
Due giocatori in Game Sharing