Le preoccupazioni del Csm, Nicola Mancino: "Sono a rischio processi per omicidio"

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silvercloud87
00martedì 1 dicembre 2009 17:10
Sono gli effetti del Ddl del Governo sul processo breve. In pericolo lo svolgimento
di procedimenti giudiziari di sicuro rilievo sociale: "due anni sono troppo pochi"
Le preoccupazioni del Csm, Nicola Mancino:
"Sono a rischio processi per omicidio"



ROMA. Per effetto del ddl sul processo breve sono a rischio reati di "sicuro rilievo sociale come gli omicidi e le lesioni con colpa professionale, così come i reati di natura economica e finanziaria o contro la pubblica amministrazione". Lo ha detto il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, davanti alla Commissione Giustizia del Senato. Mancino ha aggiunto che "nessuno di tali reati riesce ad essere ultimato nell'arco del biennio"

L'ex presidente del Senato ha poi aggiunto: ''Allo stato nessuno puo' dire con sufficiente certezza a quanto ammonti la percentuale di processi che ricadrebbero nella sanzione di estinzione ipotizzata nel ddl in discussione. Cio' che in questo momento è possibile ricostruire - ha aggiunto - è la condizione delle diverse realta' giudiziarie del Paese ed effettuare un conteggio non troppo approssimativo del numero dei processi a rischio''.

Mancino ha poi aggiunto che, considerando i riti alternativi (in certi uffici superano il 60%) è ''agevole pronosticare che la prospettiva di beneficiare di ragioni di estinzione del processo possa indurre gli imputati a sottrarsi alla utilizzazione di tali strumenti deflattivi, con conseguente incremento dei dibattimenti penali e della durata dei medesimi''.


Il ministro Angelino Alfano, dal canto suo, ha insistito sulla efficacia positiva del ddl, affermando:"I numeri non hanno colore politico, ma la forza dell'essere cifra e, quindi, la forza della neutralità. Il ddl sul processo breve - ha spiegato - ha suscitato notevoli polemiche di natura politica, assolutamente comprensibili, ma è giusto che la Commissione operi una distinzione tra questo profilo e quello del reale impatto che le norme avranno sul sistema. Personalmente, resto convinto che il testo, se approvato dal Parlamento, riuscirà a dare un termine certo alla durata oggi irragionevole del processo penale nel nostro Paese"

Il presidente dei senatori del Pdl ha quindi rinforzato il concetto, affermando: "Si tratta di una legge contro la durata sterminata dei processi, un testo che inciderà solo sull'1% dei procedimenti in corso". Per quanto riguarda i tempi di esame del provvedimento, Gasparri non fa previsioni: "La Commissione sta lavorando seriamente. Ci vorrà il tempo necessario, ma prima si fa e meglio è". Per Gasparri, comunque, su questo ddl da parte dell'opposizione "sono state seminate menzogne".

(30 novembre 2009)
Repubblica.it
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