La strage dei cavalli selvaggi in Australia, Cecchini uccidono dagli elicotteri

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speedy13
00venerdì 21 marzo 2008 19:14
Sono venuti alla luce alcuni documenti riservati secondo cui quattromila cavalli selvatici sarebbero stati uccisi nello stato del Queensland, nord est dell'Australia. La notizia, che ha fatto idignare gli animalisti, 'racconta' come altri diecimila animali sono condannati alla stessa fine, in quanto il Governo ritiene sia un'operazione necessaria per proteggere il delicato habitat dei Parchi Nazionali. Lo stesso Governo statale aveva tentato di tenere segreta l'uccisione selezionata di cavalli bradi, i cosiddetti brumbies, per la paura di fare scaturire proteste pubbliche.

Le informazioni diventate pubbliche fuori grazie al 'Courier Mail', quotidiano di Brisbane, che è riuscito ad ottenere i documenti grazie alle norme di libertà sull'informazione. I brumbier sono discendentiI inselvatichiti dei primi cavalli importati dalla Gran Bretagna e sono diventati parte dell'immagine nazionale e il gruppo animalista 'Save the Brumbies' ha pubblicato foto delle uccisioni nel suo sito web, fra cui l'immagine di un puledro accanto alla madre uccisa. Il giornale di Brisbane riferisce che il governo statale aveva istruito i tiratori scelti a nascondere gli animali uccisi, per non far conoscere l'ampiezza dell'operazione. In uno scambio di e-mail, il ministro dell'Ambiente Lindy Nelson-Carr scriveva all'ex premier Peter Beattie che l'uccisione dei cavalli ''ha il potenziale di provocare sonora opposizione da piccoli gruppi di speciale interesse, con opinioni forti e inflessibili''.

L'uccisione dei cavalli viene eseguita dagli elicotteri sui quali i cecchini sparano alle bestie tentando di colpirle al torace, per ridurne le sofferenze. Tuttavia gli animalisti sostengono che molti degli animali vengono lasciati a morire di una morte lenta e dolorosa. Gli animalisti accettano l'argomento del governo, che i cavalli causano erosione del suolo, distruggono le fonti di acqua potabile, danneggiano siti culturali aborigeni e competono con specie native per il cibo. Ma affermano che l'eccesso di popolazione e' il risultato di anni in cui il problema e' stato ignorato.

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