La donna di Prada vuole pagare il pizzo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
isa46
00mercoledì 20 febbraio 2008 22:56


Dal nylon al pizzo, con perversione. Tutti copiano il suo minimal style, lei svolta al fatale. Miuccia Prada accelera e sorpassa alla grande la concorrenza. Mescola finti candori monacali a richiami fetish con donne ieratiche in trasparenti abiti di cupo macramè mostrano il sedere e le gambe.

Una sorpresa che lascia di stucco la platea. «Il pizzo non mi è mai piaciuto, l’ho sempre collegato al sexy facile... poi a furia di guardarlo e di schifarlo è scattata la sfida», dice la maestra della contraddizione, abile come nessun altro a trasformare i simboli del brutto in oggetti del desiderio. Risultato: una valanga di guipure costosissimo a trama larga diventa abito, tailleur, cappotto. «A un certo punto ho pensato che questo materiale accompagna le donne tutta la vita. Dal battesimo al lutto, e ne ho ordinato una quantità esorbitante in Svizzera a ditte come Schlapfer, dove invece sono abituati a venderlo con il contagocce per profilare i capi». Su una pedana in discesa scorrono istitutrici peccaminose: faccia slavata da bacia pile, capelli raccolti in retine di pelle, il busto fasciato da reggiseni-pettorina color carne da novizia e buie gonne traforate con grandi fiori palpitanti. Sotto, una camicia maschile a filo natica, o anche niente. Incedono sicure negli stivali a ghetta serrati come busti, nelle scarpe con tacchi a volant come creste giganti, le stesse che decorano rigide collane. Nero a profusione, forme semplici, declinate sul merletto iper lavorato che svela, scopre la carne, inganna body tinta nudo. Drammatica, molto gotica, iper elegante, ecco la donna-donna che non ha più voglia di giocare alla ragazzina. C’è un po’ di Bunuel modello «Viridiana» e un pizzico di Fellini nella collezione dove compaiono sempre fasce elastiche monacali al collo. E sono clericali i motivi del pizzo tridimensionale che per la sera si tinge d’oro. Il sexy strisciante alla Prada eccita per la sua ambiguità, intriga senza dare mai nulla per scontato, scava fra le pieghe nascoste del feticismo con modernità.

Fra confusione, polemiche e incidenti di percorso (da Sportmax cede la pedana dei fotografi facendo slittare la sfilata di un’ ora) si cominciano a intravedere le tendenze del prossimo inverno. «Donne guardatevi alle spalle», avvisano due occhietti piazzati sul collo. Il focus si sposta sulle clavicole tempestandole di decori militari da Moschino. Sembrano ricoperte da una cascata di riccioli di burro pure quelle dei paltò creati da Bottega Veneta. Spalle carenate, imbottite scolpite, alla Mazinga, ce n’è per tutti i gusti. Irte di aculei le vuole Etro per highlander selvagge alla Mad Max.

Il richiamo al glamour è forte, guarda ai nuovi mercati. Blumarine soddisfa la smania di apparire di russe, indiane e cinesi ricche come crese che fanno shopping a Parigi in Avenue Montaigne con sottovesti scaldate da cappe di mohair e abiti in jersey caramella profilati da pietre dure. Ancora sottovesti da La Perla in georgette trasparente illuminate da bagliori oro.

Il lusso moderno attinge dal passato. Cristina Ortiz riacciuffa le zeppe fantasma in plastica trasparente create dal mitico Salvatore Ferragamo nel ‘39 e le abbina a tute e tailleur mossi da volumi e tagli asimmetrici. La praticità per Biani fa rima con ironia nel maschile al femminile con le rimpicciolite giacche sartoriali senza bottoni. Largo ai giovani, al pr^et à porter couture dei 6267 (il tandem italiano indicato da Anna Wintour come la grande promessa), che ieri hanno strappato applausi con i capi dalle costruzioni architettoniche alla Hoffmann. Fay Collection La crea Giles Deacon. Fra i capi il giubbotto Ruffle con i volant sulla baschina.

Lastampa
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com