LA FAMIGLIA ITALIANA

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neve67
00mercoledì 1 novembre 2006 18:48
LA FAMIGLIA ITALIANA

La struttura della famiglia degli ultimi trenta anni è molto diversa dal modello tradizionale della famiglia italiana. La famiglia moderna è composta dai genitori ed uno o due figli (raramente, almeno al Centro- e Nord-Italia, più di due), ed entrambi i genitori generalmente lavorano fuori casa.

La famiglia tradizionale, agricola e patriarcale, era invece molto numerosa e riuniva genitori, figli e nipoti sotto uno stesso tetto: era formata, insomma, da quelle che oggi sarebbero considerate più famiglie differenti. Gli uomini lavoravano, mentre le donne si occupavano della casa e dell'educazione dei figli.

La trasformazione della famiglia, causata dalla conversione dell'Italia da un paese prevalentemente agricolo ad uno industriale, non ha, tuttavia, ancora cancellato ogni traccia del vecchio modello. Ci sono ancora abitudini e modi di pensare che legano la famiglia del passato a quella del presente.

In primo luogo, a livello della vita quotidiana, le famiglie italiane si riuniscono sempre, per almeno un pasto al giorno, intorno allo stesso tavolo. La cena è un momento di dialogo tra genitori e figli, uno dei pochi nei quali tutti i membri della famiglia hanno la possibilità di stare insieme.

In secondo luogo, pur essendo una famiglia nucleare, non è raro che uno dei nonni paterni o materni, specialmente se è rimasto vedovo o vedova, viva in casa con uno dei figli. Anche se non in casa, in ogni modo, i nonni vivono generalmente nella stessa città di uno dei figli e sono oggetto delle cure dei familiari. Accade di rado, solo in caso di impossibilità pratica a fornir loro assistenza, che i figli chiedano il ricovero dei genitori anziani in istituti (le cosiddette "Case di riposo").

Un ulteriore elemento che lega ancora la famiglia italiana di oggi a quella del passato è lo stretto legame affettivo che rimane tra i suoi membri, anche quando questi hanno formato nuovi nuclei familiari. Gli italiani sono, per esempio, sempre pronti ad aiutare i loro parenti, specie nel campo del lavoro o nelle difficoltà economiche.

E anche se vivono lontano i membri di uno stesso gruppo familiare cercano sempre di ritrovarsi tutti insieme in occasione delle feste religiose (Natale e Pasqua) o di quelle familiari (battesimi, prime comunioni, matrimoni).



Se confrontiamo, infine, la famiglia italiana con quella americana, emerge un'ultima caratteristica del modello italiano. E' molto comune che i figli vivano con i propri genitori molto più a lungo che negli altri paesi occidentali, spesso fino ai trenta/trentacinque anni. Prima di sposarsi e di iniziare una nuova famiglia, infatti, è normale, per un giovane italiano, continuare a vivere nella stessa casa dei genitori e dipendere economicamente da loro
lupetta821
00domenica 25 novembre 2007 23:42
Sono pronta al lancio dei pomodori!
A me la famiglia tradizionale italiana non piace.
Ovviamente fatte le dovute eccezioni, credo che la famiglia italiana non offra le basi e i principi giusti per far crescere un individuo.
Innanzi tutto l'Italia è ancora molto maschilista, pubblicità e film mostrano il padre seduto a tavola coi bambini e la mamma che serve loro il pasto, è quindi normale che in casa la donna faccia la domestica e che i bambini assistano a scene maschiliste in casa.
In alcuni paesi dell'Italia del sud questo lato è ancora molto accentuato.
La famiglia italiana cresce la femminuccia in modo diverso dal maschietto, è sessuofobica,omertosa ed insicura.
Il discorso è la mentalità che dovrebbe cambiare..ma è difficile.


Diana x
00lunedì 26 novembre 2007 16:51
Per me nella famiglia italiana non è sempre così. Si conosco famiglie come quelle chevengono descritte qui, ma ne conosco altrettante in cui la situazione non è così. Per esempio, alcuni miei amici tornano a casa da scuola, mangiano da soli, sia a pranzo che a cena quasi tutti i giorni. E in poche delle famiglie che conosco ci sia aiuta economicamente.
Conocordo però sul fatto che i giovani rimangano in famiglia troppo a lungo.
silvercloud87
00martedì 27 novembre 2007 12:24
Sono cresciuto in una famiglia dove il ruolo dei genitori non si trova in conflitto, ma è collegiale. Non ho una mamma stile "donna in cariera" che non c'è mai, perchè la mamma deve esserci, personalmente ne ho bisogno(anche se ora limitatamente). Lavora 6 ore al giorno e fa i turni, quindi o la mattina o il pomeriggio c'è. Cucina chi arriva per primo a casa, non è obbligata la donna a farlo. Però è quasi sempre mia mamma ad arrivare prima, quindi lei cucina.
Mio padre lavora dalle 8 della mattina alle 20.30 della sera, a parte la pausa per il pranzo. Quindi sicuramente non fa grandi lavori domestici a casa. Mentre il lunedì e il giovedì mattina, è lui che fa letti e perpara il pranzo.
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